Ubriaco pretende di entrare senza mascherina in un ristorante

Razzanelli (FI): "I vaccinati sono portatori di virus come i non vaccinati"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 agosto 2021 21:57
Ubriaco pretende di entrare senza mascherina in un ristorante

Completamente ubriaco voleva entrare in un ristorante del centro storico senza “green pass” e non indossando la mascherina di protezione individuale. L’episodio è accaduto ieri sera dopo le 23.00 in piazza Santa Maria Novella dove il protagonista della vicenda, un cittadino moldavo di 29 anni, ha anche importunato una dipendente dell’esercizio e molestato i clienti. Immediato l’intervento della Polizia di Stato che ha fermato e identificato l’uomo nonostante il suo rifiuto di fornire le proprie generalità.

Durante il controllo il 29enne si è scagliato contro gli agenti, due dei quali hanno riportato anche qualche lieve contusione con alcuni giorni di prognosi. L’uomo è stato sottoposto a fermo per identificazione, denunciato per resistenza, oltraggio, lesioni a pubblico ufficiale, rifiuto di declinare le proprie generalità e, naturalmente, sanzionato per ubriachezza manifesta.

Ieri sera, durante una serie di controlli nell’hinterland fiorentino, la Polizia di Stato ha invece sanzionato con multe da 400 euro il gestore di un ristorante a Calenzano e tre clienti che stavano consumando ai tavoli, sprovvisti di “green pass”. Le verifiche, effettuate dagli agenti del Commissariato di Sesto Fiorentino, oltre a Sesto e Calenzano, hanno interessato anche la zona dell’Osmannoro. Analoghi controlli sono stati effettuati a Firenze dalla Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Firenze.

"E’ ormai accertato che sia i vaccinati che i non vaccinati possono infettarsi e trasmettere l’infezione – dichiara il capogruppo di Forza Italia Mario Razzanelli –. In Toscana le percentuali di vaccinati con una sola dose ammontano a circa il 68% e con entrambe le dosi a 53% e la variante Delta si sta diffondendo. Concentrarsi solo sui vaccini come risposta alla pandemia si sta rivelando “un’operazione di marketing che impedisce di concentrarsi sulle cure migliori” ha dichiarato Il premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier che il 12 agosto scorso in occasione di un incontro pubblico tenutosi nell’ex cinodromo Le Mulina Cascine di Firenze ha affrontato il tema della crisi pandemica da Covid-19 di cui ha seguito e studiato l’evoluzione fin dall’inizio.

Il professor Montagnier, medico, biologo e virologo francese, insignito del premio Nobel nel 1983 per aver scoperto il virus dell’HIV insieme alla collega Françoise Barré-Sinoussi, ha dichiarato che “non siamo in presenza di veri vaccini, ma di montaggi complicati di biologia molecolare, che possono arrivare ad essere veleni”. Ha contestato l’obbligatorietà del trattamento, sulla base della dichiarata mancanza di studi sperimentali che ne possano garantire efficacia e sicurezza, nonché la gravissima compromissione del consenso informato proprio perché i ‘comprovati elementi di natura tecnico-scientifica’ sono assolutamente sommari e provvisori.

Ha dichiarato che “ci sono dei farmaci attivi, che se utilizzati all’inizio dell’infezione possono portare alla guarigione; ci sono dei metodi alternativi per curare questa infezione che sono meno rischiosi e anche meno costosi per il sistema sanitario, e che permetterebbero di liberarci di questo virus”.

"Perché dunque non si ascoltano voci tanto autorevoli e si omette di parlare del gigantesco business dei vaccini? - si chiede Razzanelli -. Per dare una misura vale la pena osservare quanto dichiarato dalla stesso colosso farmaceutico Pfizer che quest’anno conta d’incassare $ 33,5 miliardi di dollari dalle vendite di vaccini. Nel solo 2021, Pfizer e Moderna hanno raccolto ordini per $ 60 miliardi di dollari di vaccini. Nel febbraio 2021, Pfizer aveva già anticipato ai propri investitori che avrebbe sviluppato vaccini fatti su misura per le singole varianti attese, con iniezioni regolari sui pazienti al fine di mantenere la protezione.

Già risulta evidente che i vaccini iniettati non sono efficaci contro la variante Delta e Anthony Fauci ha dichiarato: “Nessun vaccino, per lo meno in questa categoria, offrirà una protezione indefinita. Arriverà inevitabilmente il momento in cui sarà necessario iniettare i booster” cioè ulteriori dosi. Pfizer ha già dichiarato che, qualora il booster non fosse efficace contro la variante Delta, è pronta a produrre entro 100 giorni una quarta iniezione fatta su misura per la variante del momento.

E’ evidente che poiché le varianti si susseguono rapidamente – come avviene per tutti i virus che sono soggetti a continue mutazioni - le nuove formulazioni di sieri da produrre in 100 giorni potrebbero non essere più efficaci al momento della loro somministrazione. Inoltre queste nuove formulazioni saranno evidentemente diverse rispetto alle sostanze che sono state iniettate durante la pur breve fase di esperimenti clinici, dunque con le ulteriori dosi fatte su misura per le varianti si inietteranno sostanze che non hanno avuto alcuna sperimentazione.

E’ ormai accertato che sia i vaccinati e che i non vaccinati possono infettarsi ed infettare. Basta osservare che le tre aree con il maggiore tasso di vaccinazione al mondo: Islanda, Gibilterra e Israele, stanno soffrendo di un’impennata nei contagi e nei ricoveri ospedalieri. Gibilterra ha un tasso di vaccinazione del 99% tra gli adulti mentre l’Islanda ha un tasso del 98% per la fascia di età sopra i 70 anni, e del 90% dai 40 ai 70 anni. Dunque qual è l’efficacia di questa campagna di vaccinazione di massa condotta all’ombra di un’informazione a senso unico che elimina il confronto scientifico serio e il dissenso? Si sta perseguendo una politica sanitaria basata sul prolungamento infinito delle vaccinazioni che devono divenire una prassi pur in assenza di dati scientifici certi sull’efficacia dei sieri a MRNA e senza conoscere quali saranno i danni a medio e lungo termine che possono causare? Di certo c’è solo che stanno lievitando in maniera colossale gli incassi di big Farma.

Ritengo fondamentale dunque che i cittadini siano liberi di scegliere senza forzature o obblighi"

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