Mare troppo inquinato, Arpat vieta i bagni in alcune zone della Versilia

Colpo alla stagione ormai nel pieno. Il sindaco di Pietrasanta Giovannetti: "Servono più soldi per fognature e depuratori". L'assessore regionale Fratoni: "I soldi li abbiamo già tirati fuori. Tra le istituzioni serve concordia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 luglio 2019 19:39
Mare troppo inquinato, Arpat vieta i bagni in alcune zone della Versilia

(DIRE) Firenze, 10 lug. - Il mare di Viareggio, Lido di Camaiore e Fiumetto (Lucca) è troppo inquinato secondo Arpat e in Versilia scattano ben 11 divieti temporanei di balneazione. La notizia, rimbalzata sui media locali, rappresenta un indubbio colpo per i balneari in piena stagione turistica. Un problema che si presenta, ormai, quasi ogni estate e rispetto al quale la Regione rivendica il proprio impegno. L'assessore all'Ambiente, Federica Fratoni, fa sapere di essere in contatto in queste ore con i sindaci, i responsabili di Arpat e del consorzio di bonifica.

"La Regione - ricorda- ha cofinanziato gli interventi previsti sui depuratori, che verranno completati da Gaia nei prossimi mesi". Ma, puntualizza, per ottenere risultati apprezzabili serve uno sforzo collettivo: "Voglio dirlo con fermezza, occorre dare una forte accelerazione a questo processo- sottolinea-, nel quale i Comuni devono proseguire con incisività nell'azione di verifica della funzionalità delle reti fognarie e di contrasto agli scarichi abusivi". La Toscana, peraltro, è in procinto di affiancare un ulteriore investimento: "Abbiamo già stanziato 200 mila euro- aggiunge Fratoni-, quale cofinanziamento, per la realizzazione di nuovi spandenti a mare in corrispondenza della Foce dell'Abate, in accordo con i Comuni di Camaiore e Viareggio".

Fratoni sollecita le amministrazioni comunali ad approvare il relativo protocollo per far partire i lavori. "Ci vuole uno sforzo concorde di tutte le istituzioni- conclude Fratoni-. La Regione svolgera' fino in fondo il suo ruolo di coordinamento". (Dire)

I divieti scatenano la lite fra il sindaco di Pietrasanta, Alberto Giovannetti, e la Regione Toscana. In una nota il primo cittadino chiede alla Regione di intervenire vista la competenza diretta in materia di gestione delle acque e della balneabilità. "La Toscana deve tirare fuori i soldi - afferma senza mezzi termini Giovannetti -, tanti, se vuole risolvere questo problema che non riguarda solo noi ma tutto il sistema dei comuni costieri: da Carrara a Viareggio". Oggi, rileva, "la questione non è più solo di Marina di Pietrasanta, ma dell'intera costa Tirrenica. È inutile poi fare gli ambiti turistici se non siamo in grado di avere acque senza divieti di balneazione. Il sistema è in tilt".

Il mare è diventato off-limits a causa dell'eccessiva presenza di batteri fecali. Una criticità risolvibile con più allacci alla fognatura e un potenziamento dei depuratori. Entrambe le tipologie di intervento, lamenta Giovannetti, prevedono allo stato attuale delle cose "tempi troppo lunghi". Secca la replica della Regione per bocca dell'assessore all'Ambiente, Federica Fratoni: "Se vuole col sindaco facciamo un po' di ripasso del nostro impegno- dichiara-. I soldi la Regione li ha tirati fuori, come dice Giovannetti con moderata eleganza". Di fronte a un problema, aggiunge Fratoni, "il compito delle istituzioni è quello di operare in maniera concorde e costruttiva. Vedo che Giovannetti preferisce buttarla sulla polemica politica. Noi continuiamo a lavorare nell'interesse di tutte le comunità toscane". (Dire)

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