Trasporto e soccorso sanitario: cosa cambia in Toscana

Approvata la nuova disciplina: la proposta di legge è stata votata con l’astensione di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Saranno i Comuni a rilasciare le autorizzazioni. A supporto e integrazione del sistema, le Asl si doteranno di autoveicoli di soccorso. La Regione definirà i requisiti tecnici e organizzativi necessari per svolgere l’attività

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 dicembre 2019 11:35
Trasporto e soccorso sanitario: cosa cambia in Toscana

Firenze – Il Consiglio regionale, a maggioranza, ha approvato la proposta di legge che disciplina le autorizzazioni e la vigilanza sulle attività di trasporto e soccorso sanitario. “A distanza di quasi diciotto anni dalla precedente normativa regionale in materia, era necessario un adeguamento, che abbiamo perseguito attraverso un percorso di ascolto di tutti gli attori in causa: il mondo del volontariato, che ha ampiamente condiviso gli intenti della legge, i medici e gli infermieri professionali che operano nel settore", ha spiegato il presidente della commissione Sanità, Stefano Scaramelli (Iv), illustrando l’atto all’Aula. “Questa legge, che a noi sembra buona – ha aggiunto, – rappresenta la salvaguardia del modello sociale basato sul volontariato che è integrato con il sistema sanitario pubblico”.

Secondo l’articolato, saranno i Comuni a rilasciare le autorizzazioni, con riferimento a tre tipologie di attività: il trasporto sanitario di soccorso di base, il trasporto sanitario di primo soccorso, il trasporto sanitario di soccorso avanzato. In funzione di queste tipologie si stabiliscono le composizioni minime degli equipaggi delle ambulanze impiegate nelle differenti occasioni di intervento. Alla luce delle esigenze e particolarità dei territori toscani, a supporto e integrazione del sistema, le Asl si doteranno di autoveicoli di soccorso, composti da medici dipendenti o convenzionati con il servizio sanitario, da infermieri dipendenti dallo stesso, e da soccorritori di livello avanzato.

Sarà, invece, la Giunta regionale, con apposito regolamento, a definire i requisiti tecnici e organizzativi necessari per svolgere l’attività. In particolare il regolamento dovrà individuare le attrezzature tecniche e il materiale dei mezzi di soccorso, e disciplinerà i requisiti e i percorsi formativi obbligatori per i soccorritori e i formatori, e la formazione specifica riservata agli autisti .Sarà la commissione di vigilanza e controllo della Asl territorialmente competente a esercitare le attività di vigilanza e controllo.

Un nucleo tecnico permanente avrà, infine, il compito di monitorare l’attuazione della legge e potrà formulare proposte. Sarà composto dal direttore della competente direzione regionale, dai direttori dei dipartimenti di emergenza ed urgenza, dai direttori dei dipartimenti delle professioni infermieristiche ed ostetriche, dai rappresentanti delle associazioni di volontariato.

Per Nicola Ciolini (Pd), la legge è una cornice generale del sistema di trasporto del soccorso sanitario e aver definito in modo puntuale la composizione dell’equipaggio delle ambulanze ha un grande valore”. Si tratta, secondo Ciolini, di un passaggio “propedeutico alla riorganizzazione e riordino dell’intero sistema”.

Andrea Quartini (M5S), annunciando una serie di emendamenti, ha parlato di “narrazione parziale”, perché “la grande condivisione alla proposta di legge è venuta solo dal mondo del volontariato. I professionisti del 118 e l’Ordine dei medici si sono invece detti contrari”.

Per Serena Spinelli (gruppo misto), il lavoro “enorme” da fare sarà quello sul regolamento ma è “scorretto affermare che da domani la Toscana e cittadini saranno insicuri. L’intervento sul codice rosso non cambia”. La legge rappresenta il “tentativo di disciplinare il mezzo da inviare una volta declinato il caso di soccorso richiesto “ ha spiegato.

Anche per Paolo Bambagioni (Pd), la nuova disciplina è un “tentativo di dare risposte” anche se ha manifestato “preoccupazioni su alcuni aspetti”. Citando il sistema sangue, ha spiegato che le “misure burocratiche adottate hanno di fatto ridotto la raccolta. Normare tutto non è sempre la scelta migliore” ha detto rivolgendo alla Giunta l’invito a “trovare il giusto equilibrio tra legge e operatività attraverso il regolamento”.

“Non stiamo organizzando il sistema del 118 ma discipliniamo l’autorizzazione e la vigilanza sui mezzi” ha spiegato in chiusura di dibattito il consigliere Pd Enrico Sostegni. E sulle accuse di aver voluto fare tutto di fretta ha risposto: “La proposta di legge è stata depositata quasi un anno fa”. Poi l’osservazione che in Toscana “nessuno è in pericolo. Il sistema migliorerà grazie ad una maggiore flessibilità”. Esortando le opposizioni a “frenare la propaganda elettorale e a tornare al tema”, Sostegni ha dichiarato che la nuova disciplina “risponde meglio alle esigenze del territorio”.

“Se siamo così convinti che il sistema è buono non c’era alcuna necessità di intervenire” ha dichiarato Monica Pecori (gruppo misto/Tpt). “Speravamo – ha aggiunto – che le richieste portate dagli operatori in commissione fossero ascoltate”.

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