Tramvia Fermata Osmannoro: i passeggeri lavoratori

Ad oggi resta esclusa dal servizio metropolitano l’area più industrializzata dell’intera Toscana

Antonio
Antonio Lenoci
18 dicembre 2018 16:28
Tramvia Fermata Osmannoro: i passeggeri lavoratori

Turisticamente non è un'area appetibile, eccezion fatta per la presenza di grandi magazzini di vendita al dettaglio, eppure l'Osmannoro rappresenta sullo scacchiere economico una grande risorsa per Firenze e per la Toscana. Anche gli operai pagano il biglietto, ridotta in termini popolari.  L'appeal per l'imprenditorialità sarebbe invidiabile, con un contributo economico al portafogli locale pari a quello dato dalle code attorno al Duomo.   Ad oggi il centro di Firenze, di Sesto Fiorentino e di Campi Bisenzio sul versante Prato sono collegati all'Osmannoro con alcune linee di bassa frequenza.

Per lo più i frequentatori della zona si muovono in auto, siano questi impiegati, operai o clienti dei locali commerciali all'ingrosso e al dettaglio. Nel corso degli anni ci siamo occupati della questione e sono state molte le lamentele raccolte non tanto sui collegamenti diretti quanto sulla scarsa urbanizzazione dell'area che fino agli anni '90 era conosciuta per una Casina Rossa in mezzo ai campi. Oggi le intersezioni semaforiche sono a livello dell'estrema periferia e gli utenti dei mezzi pubblici raccontano scenari paradossali come tratti in cui i passeggeri del mezzo pubblico finiscono davanti ad un guardrail con la necessità di transitare sul ciglio della strada per raggiungere gli uffici ed i locali commerciali.

Stefano Boni, segretario generale Fit-Cisl Toscana, osserva il problema dal punto di vista economico e rilancia un'idea, più volte avanzata anche con proposte concrete, per portare la Tramvia all'Osmannoro come ipotizzato nel 2015 in un incontro tra sindacati, assessori comunali e regionali. La questione non è riduttiva, i lavoratori sono un target del trasporto pubblico che ha formato il sistema trasportistico nazionale collegando centri e periferie, ed ancora oggi le multinazionali che si insediano sui territori scarsamente urbanizzati chiedono prima di tutto dei collegamenti perché il lavoro è dato dal tempo che si trascorre all'interno delle aziende e non quello perso a raggiungerle ed a rientrare a casa.

Se di cura del ferro si tratta e se la rete è funzionale alla collettività, con l'obiettivo di ridurre il traffico privato, non può mancare lo sguardo alla periferia industriale che attira ogni giorno autovetture a guida singola e che nell'immaginario collettivo delle grandi metropoli occidentali ed orientali è stata servita da treni e metropolitane interrate o sospese.Ricorda oggi il Segretario Boni "Sottolineammo nel 2015 l’importanza di prevedere un servizio pubblico per portare i lavoratori dalla Stazione di Firenze SMN alla zona industriale di Osmannoro con un collegamento veloce ed efficace, facendo presente che attualmente il servizio di autobus è insufficiente e che quell’area è lontana sia dalla Linea 2 che dalla Linea 4 della Tramvia". La risposta? "Si impegnarono a valutare possibili soluzioni, come l’istituzione di un servizio diretto di autobus con corsie preferenziali, uno scambio puntuale nelle are previste fra Tramvia e Autobus e anche una analisi attenta dei nuovi tracciati della Tramvia non ancora definitivi".Da allora i sindacati hanno partecipato a numerosi incontri arrivando a creare una sorta di piano alternativo: "la Linea 4 per raggiungere Campi Bisenzio potrebbe tagliare dalle Piagge con una linea retta per l’area dell'Osmannoro, in modo da servire tutta la zona industriale.

La garanzia che il servizio sarebbe sempre al pieno delle potenzialità è offerta dalla popolazione di Campi.Oppure la Linea 2 per l’Aeroporto, che arriva al Polo Scientifico di Sesto Fiorentino passando dalla Stazione di Castello, potrebbe proseguire per ricongiungersi alle Piagge con la Linea 4, chiudendo un anello molto importate per la viabilità". Migliaia di lavoratori tutte le mattine devono raggiungere l’Osmannoro, una zona industriale con una vocazione manifatturiera ed un know-how fatto di eccellenza anche sul piano della ricerca.

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