Toscana tra Provincia e Regione: più facile aprire una attività

Lavoro, turismo, forestazione.. restano da colmare alcuni vuoti e semplificare qualche procedimento

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 novembre 2015 18:41
Toscana tra Provincia e Regione: più facile aprire una attività

Dopo la seduta del Consiglio regionale in cui due settimane fa è stata riformata la legge 22 sul riordino delle funzioni provinciali passate a Regione e Comuni, dopo la delibera di giunta che ha approvato subito dopo gli elenchi dei dipendenti che dal 1 gennaio 2016 passeranno alla Regione, circa 1000 persone, e ai Comuni o Unioni di Comuni, oltre 200 persone, e dopo la firma della convenzione la scorsa settimana con il Ministero per il Lavoro per la gestione regionale degli ex centri per l'impiego provinciali, adesso è il momento di riordinare tutte le leggi e provvedimenti che hanno a che fare con le funzioni trasferite.

Turismo. La Regione si occuperà nel dettaglio in prima persona della formazione e qualificazione professionale degli operatori, mentre ai comuni capoluogo (e alla Città Metropolitana per Firenze passeranno le funzioni in materia di agenzie di viaggi e turismo, di classificazione delle strutture ricettive e degli stabilimenti balneari, di istituzione e tenuta dell'albo pro-loco, di raccolta ed elaborazione dei dati statistici riguardanti il turismo nonché di accoglienza, informazione anche a carattere sovracomunale.

Per quanto riguarda l'avvio di nuove attività, la Dia (denuncia di inizio attività) viene sostituita dalla Scia, che è una semplice segnalazione ma che soprattutto "permette di partire senza attendere il termine dei trenta giorni per una risposta o obiezione da parte delle pubblica amministrazione". Tempi dunque più rapidi e "nessun rischio di perdersi nel labirinto della burocrazia" con il Suap, lo sportello unico per le attività produttive, che diventa l'ufficio a cui ci si dovrà rivolgere per qualsiasi pratica.

Anche le ex funzioni agricole provinciali passano alla Regione. Rimarranno comunque articolate a livello territoriale le sessioni di idoneità alla raccolta dei tartufi, mentre per la gestione e controllo del potenziale viticolo seguirà prossimamente una rivisitazione complessiva della normativa regionale per adeguarla al nuovo regolamento Ue.

La giunta ha approvato oggi una proposta di legge anche per armonizzare le competenze, ora tutte regionali, in materia di orientamento e formazione professionale, ampliando peraltro agli istituti tecnici superiori l'elenco dei soggetti che possono promuovere tirocini non curriculari e reintroducendo la disciplina dei tirocini estivi di orientamento su cui si era creato un vuoto normativo.

E' stato anche aggiornato il quadro delle competenze che hanno a che fare con la forestazione, tra quelle che erano delle Province e sono tornate alla Regione che le ha a sua volta delegate a nove unioni di Comuni (una per ex provincia, tolto Firenze), quelle esercitate dai Comuni e che ai Comuni restano e quelle che sono svolte dalle Unioni di Comuni subentrate alle comunità montane. Sulla caccia e pesca la novità riguarda invece i piani faunistici venatori, che da provinciali diventano regionali. Ci sono novità anche sui mezzi di caccia consentiti.

L'ultimo atto riguarda lo stanziamento di 15 milioni e 364 mila euro, già annunciati, a favore di Province e Città metropolitana per la proroga dei servizi dei centri per l'impiego provinciale e il rinnovo dei contratti del personale a tempo determinato e degli appalti esterni, fino alla fine del 2016. Una partita che coinvolge sessanta sportelli e quasi settecento lavoratori, che diventano oltre mille con i dipendenti già assunti a tempo indeterminato dalle Province che da gennaio lavoreranno per la Regione.

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