Toscana terra di scooter: manovrabili, ma temono le auto

I profili di scooteristi e motociclisti italiani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 giugno 2015 16:10
Toscana terra di scooter: manovrabili, ma temono le auto

Livorno è la provincia toscana con il più alto tasso di motocicli, Firenze 12ma in Italia.

 Gli amanti delle due ruote continuano a crescere in Italia e in Toscana non si sta certo a guardare. A dimostrare l’amore del Bel Paese per questi veicoli sono i dati sul parco circolante e a confermarlo – tracciando un profilo dei centauri del Bel Paese – è la ricerca “Stetoscopio - Il sentire degli assicurati italiani”, promossa dalla compagnia assicurativa online QUIXA e condotta da MPS Marketing Problem Solving.

SEMPRE DI PIÙ IN SELLA. Ben il 52% del campione (rappresentativo della popolazione italiana adulta) analizzato dall’indagine utilizza un ciclomotore (fino a 50 cc e 45 kmh di velocità massima) o un motociclo (superiore a 50 cc e 45 kmh), di sua proprietà o appartenente a un familiare. D’altronde, anche i dati ufficiali sul parco circolante (fonte: elaborazione su dati ACI) mostrano che, dal 2004 al 2014 il numero dei soli motocicli in Italia è cresciuto del 42%, a fonte di una media del 12% per il totale dei veicoli.

Secondo i dati relativi al parco circolante, nel 2014 la Toscana si piazza al secondo posto della classifica tra le regioni con la maggiore percentuale di due ruote rispetto al parco dei mezzi in circolazione, preceduta solo dalla vicina Liguria. I motocicli rappresentano oltre il 16,2% dei veicoli toscani, con un picco nella provincia di Livorno dove sfiorano il 25% dei mezzi circolanti nella provincia, contro una media nazionale di circa il 13%. Anche Massa Carrara (17,8%), Grosseto (16,6%), Firenze (16,5%), Lucca (16,4%), Pisa (16%), Siena (14,9%) e Arezzo (13,5%) mostrano una percentuale sopra la media. Rimangono sotto, invece, Prato (12%) e Pistoia (11,2%).

 Gli italiani sanno bene che le due ruote hanno molti vantaggi. Nella classifica stilata dalla ricerca di QUIXA, quello più apprezzato risulta la possibilità di evitare il traffico, come ha sottolineato il 57% degli intervistati. Seguono la maggiore facilità nel trovare parcheggio (indicata dal 50% del campione) e il minor consumo di carburante (45%). Se su questi punti fondamentali tutti sono d’accordo, è sulle altre motivazioni che si dividono gli amanti dei ciclomotori dalle cilindrate più basse e gli appassionati dei motocicli più potenti. Se i primi sono interessati soprattutto agli aspetti pratici, chi possiede veicoli di grossa cilindrata è guidato anche dalla “passione”: 

Urbano: si sposta quotidianamente per brevi tragitti e rimane in città

Extra-urbano: percorre tragitti a medio e lungo raggio, sia in città che fuori porta

Estivo: utilizza le due ruote soprattutto nella bella stagione

Quattro stagioni: non viene condizionato troppo dalla brutta stagione e tende a utilizzare la moto tutto l’anno

Pratico: si sposta con il ciclomotore soprattutto per motivi di lavoro

Passionale: ama guidare il suo mezzo in occasioni di svago e divertimento

Generoso: non è geloso del suo mezzo e lo condivide con altri membri della famiglia

Esclusivista ma socievole: è l’unico in famiglia a usare la moto ma ama condividere le sue esperienze con altri appassionati

Fast: sceglie le due ruote per velocizzare i tempi e accedere alle zone vietate alle auto

Slow: monta in sella per godersi il paesaggio e la natura

Preoccupato: sulla strada sente di essere vulnerabile a cadute (soprattutto con cattive condizioni atmosferiche) e a comportamenti scorretti di altri veicoli

Tranquillo: è rassicurato dalla robustezza della moto, che lo fa sentire stabile anche con condizioni climatiche avverse

 La maggiore diffusione di veicoli a due ruote nelle città toscane, però, si traduce anche in un alto coinvolgimento di questi mezzi in incidenti stradali. La percentuale di motocicli e ciclomotori oggetto di sinistro a Firenze supera il 33% (elaborazione da dati ACI-Istat 2014) del totale dei veicoli coinvolti in incidenti sul territorio comunale. Come rileva la ricerca “Stetoscopio”, sul tema della sicurezza stradale, i centauri italiani si ritengono prudenti: oltre il 30% sostiene di avere una guida più prudente in sella che al volante, mentre due terzi dichiarano di mantenere lo stesso stile di guida e solo in pochi confessano di cedere a qualche trasgressione sulla moto. A fare paura, invece, sono i comportamenti imprudenti di utenti “forti” della strada, automobilisti in primis, e la minore stabilità dei veicoli più leggeri.

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