Toscana, export in crescita: boom verso Svizzera e Regno Unito

Commercio estero, i dati Istat sul 1° trimestre 2019: +16,1% in controtendenza rispetto a molte zone d'Italia. Articoli in pelle e prodotti in metallo fanno la parte del leone. Benissimo Firenze e Arezzo

Redazione Nove da Firenze
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11 giugno 2019 10:49
Toscana, export in crescita: boom verso Svizzera e Regno Unito

(DIRE) Roma, 11 giu. - Nel primo trimestre 2019 si stima una flessione congiunturale delle esportazioni per quasi tutte le ripartizioni territoriali: -2,4% per il Sud e Isole, -1,0% sia per il Nord-est sia per il Nord-ovest, mentre per il Centro si registra un ampio aumento delle vendite (+7,0%). Lo comunica l'Istat nel rapporto sulle esportazioni delle regioni nel primo trimestre.

Nello stesso periodo l'export mostra una crescita tendenziale molto sostenuta per il Centro (+15,1%), superiore alla media nazionale per il Sud (+2,5%) e il Nord-est (+2,4%), mentre il Nord-ovest registra una diminuzione (-2,0%) e le Isole una marcata contrazione delle vendite (-17,6%).

Tra le regioni più dinamiche all'export nel confronto con il primo trimestre 2018, si segnalano Molise (+59,1%), Lazio (+21,0%), Toscana (+16,1%) e Puglia (+9,7%). Diversamente, si registrano ampi segnali negativi per Sardegna (-17,7%), Sicilia (-17,5%), Basilicata (-16,3%) e Calabria (-14,7%).

Nel primo trimestre 2019 le vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dal Lazio e di articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, dalla Toscana contribuiscono alla crescita tendenziale dell'export nazionale per 1,6 punti percentuali.

Su base annua un impulso positivo alla crescita dell'export nazionale proviene dalle vendite della Toscana verso Svizzera (+84,2%) e Regno Unito (+34,7%), del Lazio verso gli Stati Uniti (+113,7%) e dell'Emilia Romagna verso il Regno Unito (+19,6%). Nell'analisi provinciale dell'export, si segnalano le performance positive di Firenze, Latina, Frosinone, Bologna e Arezzo.

"Lo diciamo da tempo", i dati negativi sulla produzione industriale rilevati dall'Istat solo legati ad "un rallentamento dell'economia globale. Occorre puntare sulla crescita e reagire". Lo sottolinea il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia a margine dell'inaugurazione di Pitti Immagine Uomo, in corso a Firenze. All'interno di questa cornice mondiale "l'arretramento della Germania non aiuta. Non ci deve far esaltare, anzi, molta dell'industria italiana e' legata all'industria tedesca". Per Boccia "quale industria immaginiamo in Europa e quali sfide vogliamo cogliere rispetto agli Stati Uniti e alla Cina e' il prossimo dibattito che ci auguriamo si apra nel prossimo Parlamento e Commissione europea". "Speriamo che quanto prima si chiariscano" dentro al Governo. "Per noi occorre passare da quello che è un contratto di governo a una visione di medio termine del Paese in cui crescita e lavoro siano messi al centro".

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