Toccafondi (Italia Viva): "Più soldi agli insegnanti meritevoli"

Il deputato fiorentino, ex sottosegretario all'Istruzione, interviene sulla Scuola. "Necessario premiare il merito per fare un salto di qualità"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 settembre 2019 17:36
Toccafondi (Italia Viva):

“Cancellare merito e valutazione degli insegnanti è un errore. Premiare il merito a scuola non solo è giusto, ma anche necessario se vogliamo far fare alla nostra istituzione un salto di qualità e quindi aiutare i nostri ragazzi ad avere una formazione al passo con i tempi. Ma si deve fare con proposte serie e realizzabili non con uscite estemporanee come la tassa delle bibite gassate che forse è suggestiva ma assai complicata da mettere in atto” così il deputato di Italia Viva, Gabriele Toccafondi, già sottotosegretario alla Pubblica Istruzione nei governi di Centrosinistra.

“Non dobbiamo mai dimenticare – spiega Toccafondi – che la scuola è fatta per i ragazzi e le nuove risorse che saranno destinate alla scuola dovranno migliorare la qualità dell’istruzione, la formazione e la selezione degli insegnanti, gli strumenti e le strutture, l’innovazione della didattica. Tutto deve migliorare la qualità della scuola perché così aiutiamo i ragazzi”.

“È facile dire: più soldi per tutti, ma non è semplice trovare le risorse necessarie - aggiunge Toccafondi - . E certo non serviranno proposte non studiate a fondo e utili più a cercarsi un titolo sui media che non a trovare soluzioni strutturali. Perché se è vero che occorre lavorare seriamente per aumentare la busta paga dei nostri insegnanti, come ad esempio fece il governo Renzi, è anche vero che c'è da fare attenzione alle proposte “fai da te” di tassare il chinotto, la crostata, o il volo low cost”.

“Il fondo per il merito di 200 milioni, che era stato creato nella riforma della scuola – spiega il deputato di Italia Viva - , certamente è da cambiare, migliorare, modificare soprattutto nella commissione che ne decide la ripartizione, ma non è da eliminare. Perché non è utile, proprio per la qualità della scuola fatta per i ragazzi, eliminare lo strumento e spalmarlo indistintamente su tutti i docenti. E non è giusto”

“Non è utile e non è giusto – dice Toccafondi - per due motivi. Il primo “culturale”, chi frequenta una scuola vede che i docenti non sono uguali, ci sono quelli che al suono della campanella sono pronti ad uscire e quelli che chiudono la scuola a sera tardi, c’è chi fa la lezione e chi anche sportelli, progetti, iniziative, alternanza, visite... e lo fa per la crescita dei ragazzi. Tutte e due le categorie ricevono la stessa cifra. È giusto? Il secondo motivo è “pratico”. Un milione di docenti senza il “bonus merito” che adesso dopo i tagli degli ultimi mesi è di circa 150 milioni, si troverebbe in busta paga i soldi per un caffè alla settimana. Una cifra così esigua che risulterebbe offensiva per la professionalità e l'impegno di molti nostri docenti”.

“E' per questi motivi – conclude Toccafondi - che spero che le proposte che andremo a discutere siano all’altezza della missione della scuola che è fatta, ricordiamocelo, per la crescita dei ragazzi”.

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