Terremoto: segnali da monitorare in adulti e bambini

Dopo un terremoto, cosa succede nel nostro cervello?

Paola
Paola Marangio
09 febbraio 2023 14:32
Terremoto: segnali da monitorare in adulti e bambini

Le scosse di terremoto delle ultime ore a Siena hanno spaventato tutta la popolazione, l’emergenza ha richiesto la chiusura delle scuole e sono in corso controlli degli addetti ai lavori negli edifici con crepe visibili. La paura ha coinvolto tutte le famiglie e nonostante si stia calmando la situazione all’esterno, dal punto di vista psicologico servirà un po’ di tempo per tornare realmente ad uno stato di “calma”. In situazioni di emergenza come questa, il nostro sistema cerebrale si attiva in “modalità attacco-fuga” ovvero anche al di là della nostra consapevolezza, il cervello funziona come pronto a reagire ad un pericolo imminente: fuggire o (in caso di impossibilità a alla fuga) attaccare.

Quali sono i segnali visibili?

In termini concreti questo funzionamento è rintracciabile in pensieri inerenti a

  • paura che il terremoto si ripresenti da un momento all’altro
  • paura di perdere persone care
  • preoccupazione intensa per la perdita della propria casa/i propri beni
  • pensieri (spesso pessimistici) sulla vita in generale
  • sfiducia nel sistema dei soccorsi

A volte non ci sono pensieri o preoccupazioni consapevoli rispetto alla situazione ma l’attivazione della modalità emergenziale del nostro cervello è ugualmente presente e si traduce in reazioni corporee/psichiche (anche opposte tra loro) come:

  • sonno disturbato
  • irritabilità
  • stato di allerta, battito cardiaco e respirazione accelerati
  • ansia generalizzata
  • bisogno di muoversi, incapacità a star fermi
  • pesantezza, senso di fatica anche a camminare
  • facilità al pianto
  • stanchezza immotivata

Cosa fare?

È importante riconoscere i segnali del proprio corpo e non sottovalutarli, è normale che ci siano delle sintomatologie di allerta subito a seguire di eventi emergenziali come un terremoto. Nel giro di qualche giorno dovrebbero attenuarsi ed entro qualche settimana dovrebbero essere scomparsi, in caso contrario sarebbe utile contattare un professionista che possa aiutare a prevenire che questo diventi un vero problema a lungo termine (più complesso da trattare).

Come si manifesta nei bambini?

Una attenzione particolare va rivolta alle persone più fragili e quelle che non possono esprimere verbalmente quello che provano (disabili, anziani e soprattutto bambini).

Nel bambini in età prescolare è possibile che si manifestino sintomi di attivazione interna che si manifestano con:

  • Capricci ingiustificati, aumentati in generale
  • Atteggiamenti rumorosi che attirano l’attirano l’attenzione
  • Comportamenti regressivi come pipì a letto (ripresentarsi di enuresi ed encopresi in bambini che avevano già raggiunto una autonomia in tal senso)
  • richieste di aiuto per competenze in realtà già acquisite
  • Tono dell’umore cambiato (comportamenti lamentosi, ritirati, piagnucolosi, ecc.)
  • Iperattività motoria e/o irritabilità
  • Disturbi del sonno (difficoltà di addormentamento, risvegli notturni, incubi)
  • Difficoltà di concentrazione e/o attenzione

Per i bambini, ancor più che per gli adulti, è importante non sottovalutare i sintomi e monitorarli per evitare disagi prolungati nel tempo.

La psicologa risponde — rubrica a cura di Paola Marangio

Paola
Paola Marangio

Psicologa, psicoterapeuta e mediatrice familiare. Referente del sito PsicologiaFirenze.it. Membro dello staff clinico e didattico dell’Istituto di Terapia Familiare di Siena, ha lavorato nell’equipe del Centro di Terapia Familiare della ASL 10 di Firenze e si è occupata delle valutazioni psico-ambientali delle commissioni medico legali INPS. Collabora con la cooperativa sociale Matrix onlus in ambito della disabilità e psichiatria. Per inviare quesiti scrivere a: marangio@psicologiafirenze.it

In evidenza