Terremoto nel Chianti: ​l'attività sismica prosegue, come c'era da aspettarsi

Un'analisi tecnica dello sciame, percepito anche oggi a Firenze, dopo le evacuazioni di ieri da uffici e scuole

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 dicembre 2014 11:35
Terremoto nel Chianti: ​l'attività sismica prosegue, come c'era da aspettarsi

La frequenza degli eventi è sempre elevata anche se per adesso è diminuita l'intensità: più di 20 scosse dalla mezzanotte di giovedì con solo due eventi a Magnitudo superiore a 3.0. Ricordo che un sisma M 4.0 è 30 volte più intenso di uno a M 3.0. È ovvio che se si dovesse verificare di nuovo un evento più forte, ci sarebbe aumento dell'intensità delle repliche.

La zona del Chianti è stata teatro di uno sciame sismico di una certa importanza, con 8 scosse di M uguale, o superiore a 3. L'area interessata dall'attività si colloca nella zona di Mercatale Val di Pesa, in un rettangolo di dimensioni ristrette, diciamo circa 30 km quadrati. Vicini alla zona di attività ci sono Greve in Chianti e Passo dei Pecorai, oltre a Mercatale. Zone fra le più belle paesaggisticamente parlando, anche se non sono particolarmente popolate.

Il Chianti è sede di una modesta sismicità. Anche se ci sono state due punte, una nel senese nel 1798 e una a Impruneta nel 1895. Di quest'ultima ho raccolto personalmente una testimonianza orale: mio nonno, che all'epoca aveva 4 anni, mi raccontò che si era spaventato (abitava a Porta Romana e dunque nella zona di Firenze più vicina all'epicentro).

Approfondimenti

In questi giorni siamo davanti ad un classico esempio di sciame sismico in cui non si verifica una scossa principale, ma ci sono diversi eventi di magnitudo massima confrontabile. Il picco si è verificato al mattino di ieri, con le due scosse più forti giunte a circa un'ora di distanza l'una dall'altra. Nel pomeriggio sono continuate le scosse (e siamo a più di 100 con M uguale, o superiore a 2), ma si registra, come normalmente accade, una diminuzione degli eventi in intensità e numero.

La sequenza sembra dunque diminuire di intensità, ma in uno sciame del genere il ritorno di un evento di intensità paragonabile a quelli più forti è uno scenario ipotizzabile, e in quel caso anche le repliche potranno nuovamente impennarsi, aumentare di nuovo in numero, frequenza ed intensità. Siccome è molto difficile fare delle previsioni non si può escludere un ritorno di fiamma e quindi la probabilità che nei prossimi giorni si verifichi qualche nuova scossa talmente forte da essere percepita anche a Firenze, che è a una ventina di km dall'epicentro, è reale. Le scosse minori continueranno di sicuro per un po' e infatti stamani ne sono state registrate altre, di ci una a M=3.

Questa sequenza è utile per far capire a tutti che anche in una zona relativamente poco sismica, come la città di Firenze, comunque con il terremoto non si scherza, specie se si pensa alle tre principali categorie di edifici che devono resistere ad una scossa: centri di coordinamento della Protezione civile, ospedali e sopratutto scuole, sia per preservare la popolazione giovane (la scuola di San Giuliano di Puglia è purtroppo tristissimo esempio), sia perché sono i luoghi migliori per ospitare eventuali sfollati.di Aldo Piombino

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