Telefonia, vendita accessori online, ma sono contraffatti: batterie, touch screen, vetrini

I prodotti erano messi in vendita sui portali online di “Ebay” ed “Amazon” da un’azienda riconducibile ad un giovane di origine cinese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 marzo 2019 14:03
Telefonia, vendita accessori online, ma sono contraffatti: batterie, touch screen, vetrini

Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze hanno sequestrato oltre 42.000 accessori per la telefonia contraffatti (batterie, touch screen, vetrini) recanti i marchi Samsung, Nokia, Lg, Huawei, Asus, per un valore di mercato di circa € 240.000.L’attività investigativa è volta a reprimere il fenomeno della contraffazione perpetrato sempre più spesso mediante i canali e-commerce, che a detta dei militari "contribuiscono ad ampliare la platea dei potenziali clienti e quindi la portata dell’illecito. Tale condotta costituisce un moltiplicatore d’illegalità che alimenta i fenomeni dell’evasione fiscale, del riciclaggio di denaro e del commercio abusivo"."I prodotti erano messi in vendita sui portali online di Ebay ed Amazon da un’azienda riconducibile ad un giovane di origine cinese, denunciato all’Autorità giudiziaria di Firenze per ricettazione e commercializzazione di prodotti contraffatti. Il servizio è nato a seguito del monitoraggio, da parte delle Fiamme Gialle della Compagnia di Empoli di alcuni venditori professionali, residenti nell’Empolese-Valdelsa, che operano sul portale Ebay, che ha portato ad individuare un’azienda, intestata anch’essa ad un cittadino cinese di anni 45, risultato poi essere un semplice prestanome, avente sede nel Comune di Empoli, che commercializzava accessori e ricambi di telefonia di provenienza sospetta".

I successivi accertamenti hanno permesso di individuare un magazzino clandestino nel Comune di Cerreto Guidi (FI), dove la merce era stoccata ed un punto di smistamento sito nella periferia di Empoli, al cui interno operava il cinese denunciato, che si occupava direttamente di ricevere gli ordini e di predisporre le spedizioni.

Il giovane, che ora rischia fino ad 8 anni di reclusione, esercitava l’attività in completa evasione d’imposta e pertanto nei suoi confronti verranno intraprese specifiche attività fiscali per la quantificazione e la contestazione dei ricavi illeciti sottratti ad imposizione.

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