Telecamere per la sicurezza: il Grande Fratello a Firenze

Saranno i 750 occhi elettronici che vigileranno sui fiorentini h 24

Antonio
Antonio Lenoci
31 marzo 2017 15:44
Telecamere per la sicurezza: il Grande Fratello a Firenze

Il primo cittadino Dario Nardella presenta sui Social le 15 nuove telecamere di videosorveglianza "Per #Firenzesicura. Entro il 2018 ne avremo 750 complessive per la sicurezza dei fiorentini".L'occhio del Grande Fratello sarà presente in città 24 ore al giorno per riprendere tutto ciò che accade lungo le strade e le piazze del capoluogo toscano.

Oggi ad ogni evento di cronaca l'attenzione si rivolge immediatamente alla ricerca di una telecamera che potrebbe aver ripreso la scena fornendo così una ricostruzione dettagliata. Questo è avvenuto per alcuni episodi recenti che hanno visto gli inquirenti toscani impegnati nel ricostruire la dinamica di incidenti, aggressioni e casi di omicidio.Se le telecamere pubbliche (o "Amiche" fino a pochi mesi fa) non ci sono, poco male, i Social con le varie dotazioni possono sopperire a questa mancanza. In ordine cronologico l'ultimo caso registrato è l'appello lanciato da Scotland Yard a quanti avessero "Ripreso i fatti accaduti sul Ponte di Westminster".Molti cittadini chiedono con ripetute missive l'installazione di telecamere in centro e in periferia per migliorare la propria "percezione della sicurezza", ma intanto si sono attrezzati con gruppi Facebook e Whatsapp attraverso i quali scambiarsi fotogrammi, dettagli e video che raccolgono episodi più o meno violenti, di degrado ed incuria.Immagini e Video che circolano velocemente e dei quali è impossibile tracciare la rete di contatti cui pervengono, spesso senza oscurare volti, targhe e dettagli sensibili.

Sono passati molti anni dai film di fantascienza degli anni '80 nei quali si vedeva la grande stanza dei monitor dalla quale si poteva tenere sotto controllo una intera città; chi cercava di anticipare le mosse criminali, chi reprimeva i reati a distanza con richiami di varia natura e chi "semplicemente" ingrandiva le immagini per trovare segni particolari dai quali poter iniziare le indagini.Passato un lungo momento di perplessità legato alla tutela della privacy cui ha fatto seguito una normativa mirata rivolta ad individuare i responsabili e limitare l'uso delle immagini, ha prevalso la necessità di un monitoraggio a tappeto sull'intero territorio amministrato e così anche la tradizionale diffidenza di Palazzo Vecchio per monitoraggi e militarizzazioni si è tradotta nel contemporaneo in una serie di presidi fissi, vigilanti in borghese, e telecamere disposte in ogni angolo.Il futuro è dunque del Grande Fratello usato come deterrente per limitare i reati, ma restano delle "bolle di resistenza" come nel caso delle telecamere da inserire a bordo dei mezzi pubblici.Gli autisti per limitare le aggressioni hanno infatti chiesto un maggiore controllo, ma alla proposta di creare cabine guida schermate e blindate è stato replicato con l'ipotesi di installare videocamere di sorveglianza a circuito chiuso che però, a detta degli autisti, avrebbero "controllato i lavoratori" anziché la situazione a bordo.

Proposta cassata. Avrebbero controllato un po' tutto. Ecco il punto. La necessità di controllare il territorio si scontra con la libertà personale. Meglio una stanza di monitoraggio gestita a livello di organizzazione amministrativa che milioni di obiettivi puntati continuamente sulla strada?Gli obiettivi di Smartphone e Tablet comunque restano.A monte c'è sempre il senso civico e l'ordine sociale perché anche Faber lo cantava, si possono avere "le finestre aperte sulla strada e gli occhi chiusi sulla gente".

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