Tav ed Expo: da Firenze ordini di arresto per corruzione

Blitz dei reparti speciali dell'Arma dei Carabinieri. Operazione "Sistema"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 marzo 2015 09:39
Tav ed Expo: da Firenze ordini di arresto per corruzione

L'inchiesta sarebbe partita da una indagine legata al sottoattraversamento fiorentino per l'Alta Velocità. La Procura del capoluogo toscano spiega nel dettaglio l'operazione definita "Sistema" durante una conferenza stampa tenutasi al Palazzo di Giustizia.L'accusa di corruzione si abbatte sulle Grandi Opere: non solo Alta Velocità, ma anche Expo 2015. Tra gli arrestati alti funzionari del Ministero dei Lavori pubblici e consulenti.

Coinvolti politici, dirigenti pubblici, società aggiudicatarie degli appalti ed aziende esecutrici dei lavori. Perquisizioni eseguite in varie parti d'Italia oltre le operazioni messe in atto a Roma e Milano."A Firenze l'inchiesta sta mostrando, ancora una volta, il vero volto delle grandi opere inutili, cioè un enorme verminaio di corruzione e pessima economia che sta contribuendo in maniera sostanziale al disastro sociale ed economico italiano" è il commento dei No Tunnel Tav.

"Ringraziamo la magistratura per aver sollevato il velo che copre il corpo in decomposizione del mondo delle infrastrutture. Le inchieste non fanno altro che confermare le denunce della cittadinanza attiva, in tutta Italia, che da più di un decennio sta indicando le gravissime anomalie del mondo delle grandi opere. Ovviamente dovremo aspettare di leggere le motivazioni dei provvedimenti da parte della magistratura, ma il quadro che ormai abbiamo sotto gli occhi è abbastanza chiaro: qui non si tratta di qualche mela marcia - come si affanneranno presto a dire molti esponenti politici - ma di una finestra spalancata su un sistema complessivo di malaffare. Ercole Incalza non è un dirigente qualunque: capo della Struttura di Missione del Ministero delle Infrastrutture sotto governi di tutti i colori, primo amministratore delegato di TAV S.p.A.

che ha introdotto il sistema criminogeno del “general contractor all'italiana” e la spartizione del primo enorme regalo al sistema di grandi imprese parassitarie. Incalza ha presenziato a tutto il sistema delle grandi opere inutili che hanno parassitato parecchie centinaia di miliardi di euro agli Italiani. Se, come pare, nessun politico è coinvolto nell'inchiesta, è tutta la politica nazionale e locale ad essere chiamata in causa. La magistratura ha svolto il suo compito, quello di scoprire reati commessi; al governo e al parlamento spetterebbe il compito di legiferare perché il sistema criminogeno che è stato messo in opera venisse smantellato.Il Ministero del Tesoro dovrebbe cominciare a guardare cosa succede dentro le Ferrovie dello Stato, visto che ne controlla il 100% delle azioni: l'amministratore delegato Michele Mario Elia, di fronte alla denuncia del comitato fiorentino dell'esplosione dei costi del Passante, non ha trovato di meglio che minimizzare e affermare il falso dicendo che i cantieri fiorentini sono fermi.

I lavori vanno avanti in maniera molto rallentata, ma i costi stanno volando alle stelle in maniera incontrollata davanti alla colpevole cecità della politica locale, nazionale e delle stesse FS.Il Governo del premier più querulo della storia repubblicana si spera trovi non solo battute di spirito, ma strumenti per smantellare completamente il sistema criminogeno delle infrastrutture e lo stesso decreto sblocca-Italia che è nella scia della “legge obiettivo”, uno dei più fallimentari provvedimenti degli ultimi decenni: le opere concluse sono solo l'8%, mentre il flusso di denaro verso il sistema politico-economico-mafioso si è mantenuto costante e generoso.

Ormai è chiaro a tutti: il sistema di deregulation delle grandi opere non è finalizzato ad una più efficiente realizzazione delle stesse, ma a garantire un generoso finanziamento del sistema parassitario che le gestisce.Ad una politica seria resterebbe solo una cosa da fare: sabotare questo vergognoso malaffare".Interviene sul tema del giorno anche il consigliere Mario Razzanelli: "Abbiamo parlato di appalti eccellenti poco chiari, abbiamo sollevato la questione della legalità nell'affidamento di lavori a ditte che non avevano solidità economica, abbiamo denunciato la scarsa trasparenza dei procedimenti, abbiamo chiesto al Comune di Firenze di sorvegliare e verificare il percorso che ha portato all'affidamento dei grandi appalti in città, nello specifico: Tav, Tramvia e Nuovo Teatro dell'Opera. Ogni appello è caduto nel vuoto, ha dovuto pensarci la Magistratura a cui va il nostro plauso e le notizie che emergono anche stavolta ci danno ragione.

Tutto è partito da un' inchiesta sul nodo Tav fiorentino i cui lavori sono stati affidati al consorzio Nodavia, su cui già c'era un procedimento in corso che aveva portato a scoprire un'associazione a delinquere che coinvolgeva imprenditori e politici. Ora le nuove indagini si incentrano più direttamente sulla questioni appalti e committenze pilotate dalla Tav all'Expo a cui corrispondeva un giro di tangenti e favori. E anche in questo caso torniamo a fare la nostra solita domanda: cos' altro c'è da sapere prima di fermare definitivamente il progetto della stazione Foster di Firenze in cui costi sono già triplicati prima ancora di cominciare? E ancora domandiamo: i lavori della tramvia, le ditte che hanno acquisito l'appalto dopo svariati passaggi di mano sono senza ombra di dubbio in regola?" conclude Razzanelli.

 "Sotto inchiesta la Tav di Firenze, City Life e Fiera Milano, Metro 5 Milano, Fiera di Roma, Autostrada Salerno Reggio Calabria. Nel mirino ci sarebbe anche la costruzione della Tirrenica - commenta per il Laboratorio politico di PerunAltraCittà, Ornella De Zordo - dietro le “grandi opere” si celerebbe in realtà una gigantesca macchina corruttiva per gonfiare i profitti di amici e sodali.Dunque lo scempio del territorio parrebbe non rispondere a esigenze di “sviluppo” e “modernità”, ma a illeciti quanto enormi arricchimenti della ennesima cricca.

E qualcuno, su in alto ai posti di comando, farà mostra di stupore e indignazione, forse. O forse anche no. Ma i movimenti che contestano il TAV, EXPO, il MOSE, le grandi opere, hanno svelato il meccanismo da anni, inascoltati. Ercole Incalza, il nome più altisonante fra gli arrestati odierni, è stato il primo Amministratore Delegato di TAV spa, e come tale principale protagonista dell’affidamento diretto a Eni, Fiat e Iri, i tre “General Contractor” per la costruzione delle prime linee ad alta velocità in Italia. Quello che Ivan Cicconi ha sempre individuato come il mattone principale di tutte le storture che hanno portato un KM di TAV a costare fino a 7 – 8 volte che nel resto del mondo. Campione della riconferma, ha attraversato 7 governi, restando sempre ai vertici dell’apparato decisionale del ministero delle infrastrutture.

Alla faccia della rottamazione e del rinnovamento. Riconfermato da Lupi nel governo Renzi anche quando già indagato nell’inchiesta sul sottoattraversamento fiorentino dell’Alta Velocità. Del resto Lupi già al meeting di CL del 2005 chiedeva un applauso a Incalza, “una persona eccezionale e un patrimonio per il nostro Paese”. Insomma, sempre più il re è nudo: ci stanno rubando il futuro, stanno devastando il territorio, stanno sperperando l’inestimabile patrimonio ambientale che appartiene a tutti, unicamente in nome del profitto degli amici, e tutto cercando di farci credere che quello è il progresso, quello è lo sviluppo, quello è il futuro. E’ il momento di fare chiarezza, di dirlo forte: quello è solo malaffare, ingiustizie, iniquità, e noi, un futuro così, non lo vogliamo".

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