TAV di Firenze: nuova fresa dalla Germania e linea lenta per pendolari

Una delegazione di tecnici del comitato No Tunnel TAV ha accompagnato i parlamentari Luigi Di Maio e Alfonso Bonafede in un sopralluogo ai cantieri TAV di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 maggio 2015 16:57
TAV di Firenze: nuova fresa dalla Germania e linea lenta per pendolari

"La visita è stata utile perché ha potuto chiarire alcuni aspetti del progetto, nonostante la reticenza dei dirigenti delle Ferrovie ad affrontare alcuni temi. I tecnici di Nodavia, sullo sfondo, erano avvolti da un tombale silenzio" scrivono in una nota i No Tav fiorentini.Una nota che sveglia RFI: "In relazione ai lavori del Passante ferroviario e della stazione AV di Firenze - scrive Rete Ferroviaria Italiana in un Comunicato Stampa nazionale che arriva a fine serata - tutti gli interventi sono realizzati in autofinanziamento, tramite i pedaggi pagati dalle imprese ferroviarie, maggiorati solo per l’uso delle linee Alta Velocità/Alta Capacità.Non c’è, quindi, per gli interventi di potenziamento infrastrutturale di Firenze impiego di risorse pubbliche. RFI, comunque, gestisce tale investimento con il criterio della massima trasparenza nel massimo rispetto delle regole e delle procedure applicate ai finanziamenti pubblici.In tal senso, pur con le difficoltà emerse nel corso dei lavori, Rete Ferroviaria Italiana sta garantendo che gli stessi possano proseguire con tutte le autorizzazioni necessarie, a cominciare da quelle ambientali.

Lo scavo del Passante ferroviario, oggi sospeso, riprenderà infatti solo dopo le determinazioni del Ministero dell’Ambiente sul Piano di utilizzazione delle terre e rocce da scavo (PUT) - completate entro luglio 2015 le prove di indagini in corso da parte del CNR - e il rinnovo da parte del Comune di Firenze dell’autorizzazione paesaggistica".Ed ancora "Completati da tempo i lavori per la realizzazione degli scavalchi lato Firenze Rifredi, attualmente sono in corso gli interventi per realizzare la stazione di Firenze Belfiore.

Per questo intervento infatti, secondo i progetti approvati, non ci sono vincoli a procedere. RFI precisa che il contratto d’appalto - originariamente pari a 704 mln di euro, ora pari a 770 mln di euro per effetto delle varianti ad oggi intervenute - comprendeva anche gli scavalchi, già completati. Quindi ad oggi l’avanzamento del contratto è di circa il 27%".Rete Ferroviaria Italiana aggiunge infine che "i ritardi derivanti da mancate autorizzazioni sono a carico del Contraente Generale.

Il contratto prevede infatti penali per tardata ultimazione dei lavori anche per queste motivazioni".

Intanto però i No Tav, assieme ai deputati 5 Stelle Di Maio e Bonafede hanno visionato i cantieri, e così riportano il sopralluogo: "Confermato che la fresa presente a Campo Marte è da smontare e da sostituire; quella nuova verrà, via mare, dalla Germania dove è ancora in costruzione. Totale reticenza a rispondere alla richiesta se hanno presente che scavare i tunnel con una sola fresa in due fasi successive - e non con due contemporaneamente – porterà sicuramente a cedimenti in superficie molto maggiori che si trasformeranno, all'eventuale secondo passaggio dello scavo, a danni molto gravi per gli edifici lungo il percorso.

Che si tratti di volontà di non rispondere o, peggio, ad ignoranza è comunque un pessimo segnale per la città se non si accetta di abbandonare questo progetto" sottolineano gli attivisti."L'impatto sulla falda è forte e i pozzi drenanti costruiti, soprattutto ai Macelli, sono insufficienti a mitigare l'effetto diga. La cosa è risaputa da anni, ma si sta iniziando solo adesso a pensare di raddoppiare i pozzi. Sul tema delle polveri si è fatto enorme sfoggio di descrizioni dei monitoraggi esistenti che però restano chiusi dentro le strutture di Ferrovie e dell'Osservatorio Ambientale; quest'ultimo, da più di un anno, non comunica alcun dato sulla presenza di polveri e altri inquinanti. Durante la visita una cisterna ha generosamente bagnato il terreno di cantiere; il commento di un cittadino presente all'ingresso al cantiere è stato emblematico: “Non avevamo mai visto tanto annaffiare!” ricordiamo che ARPAT è intervenuta nelle settimane scorse imponendo la ripresa del bagnamento del terreno dopo aver verificato una abnorme presenza di polveri attorno al cantiere".Prosegue ancora la nota "È stato riconfermato anche il modello di “alta velocità” scelto dall'Italia che collega solo poche città dimenticando che il “bel paese” è quello delle cento città che verranno ulteriormente dimenticate dal trasporto pubblico ferroviario.

Anzi è stato chiaramente confermato che, appena sarà pronto il nuovo sistema di distanziamento dei treni sulla “direttissima” Firenze Roma (ERTMS), tutti i treni non-TAV saranno dirottati sulla “linea lenta” peggiorando ulteriormente la qualità del servizio offerto, in particolare quello dei pendolari".Concludono: "Ancora irrisolto il problema delle terre di scavo, anche se i dirigenti delle Ferrovie suppongono che i costi dello smaltimento delle terre in discarica, con camion invece che con treni, non comporterà troppi aggravi dei costi per il committente.

Come ciò sia possibile non è dato sapere; una cosa è certa: le “riserve”, cioè i maggiori oneri denunciati e chiesti dal costruttore, stanno andando alle stelle nell'indifferenza del committente (FSI, cioè chi dovrà pagare il conto usando i soldi dei contribuenti) e del mondo politico che si è avvicendato al potere negli ultimi decenni".Anche le consigliere Xekalos e Noferi erano insieme al candidato governatore Giannarelli, ai colleghi in parlamento Bonafede e Di Maio, al sopralluogo nei cantieri della Tav, a Campo di Marte ed alla Stazione Foster.

"Abbiamo affrontato il tema delle terre di scavo, terre che dovevano essere trasportate, per smaltirle, tramite ferrovia, ed invece vengono trasportate usando camion. Continuiamo inoltre a ribadire che questa non è altro che il Boia di Firenze: brutta opera inutile e assurda. Un'opera che sta comportando spreco di denaro pubblico, e noi continuiamo a chiederci perché non si è scelto invece, di potenziare il sistema ferroviario toscano.Inoltre, ogni volta che poniamo serie domande su questi temi al Comune, abbiamo sempre la solita risposta: il Comune non sa cosa rispondere, non sa mai niente. È un dato che ci preoccupa questo, perché il Comune dovrebbe almeno controllare le opere che vengano realizzate nel proprio territorio, come facciamo noi costantemente. Non scordiamoci poi che Presidente dell'Osservatorio Ambientale Nodo di Firenze è l'ing.

Parenti, direttore generale del Comune. Osservatorio che non è stato in grado di vedere le cose più importanti: dal traffico di rifiuti alla fresa difettosa, dai rischi derivanti da scavi realizzati con una sola fresa all'inquinamento di polveri e rumore". 

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