TAV a Firenze: l'opera sarebbe a rischio ripensamento?

La Cisl difende la Tav: "Solo col tunnel si risolverebbero i cronici ritardi dei treni regionali. Regione e Comune intervengano per sbloccare la situazione e chiedere il rispetto degli impegni"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 luglio 2015 12:03
TAV a Firenze: l'opera sarebbe a rischio ripensamento?

L'indiscrezione si scontra frontalmente con la nota inviata da Trenitalia solo poche settimane fa e relativa all'arrivo della nuova fresa dalla Germania: dettagliate annotazioni tecniche supportavano il progetto di scavo con nuove attrezzature e nuovi materiali, dall'assemblaggio di una talpa funzionante ai conci che terrebbero in piedi la galleria.La replica dei No Tav, associazioni ed oppositori politici è stata immediata: ma le terre scavate dove andranno? L'esito delle analisi del CNR è ancora atteso per fine luglio.Per Trenitalia e per i tecnici fornitori dei materiali e delle maestranze tutte le sabbie, grattate via nel modo meno invasivo possibile, ammesso che scavare un tunnel urbano possa essere poco invasivo, possono essere trasportate su rotaia sino al luogo di messa a dimora; l'area di Cavriglia dove sorgeranno le colline artificiali. La Cisl Toscana entra a gamba tesa e nel chiedere a gran voce la Tav lancia un'allarme inaspettato: “I ritardi dei treni regionali nella Toscana centrale non si risolveranno finché non si sbloccherà il nodo di Firenze, mandando sotto terra l’alta velocità e liberando così i binari di superficie per il trasporto locale.

Negli ultimi tempi invece le Ferrovie stanno aumentando gli investimenti tecnologici in superficie per l’alta velocità, come se intendessero archiviare l’idea del tunnel"  un allarme lanciato da Ciro Recce, segretario generale aggiunto della Cisl Toscana e Stefano Boni, segretario regionale Fit-Cisl.“Ufficialmente tutto tace –dicono Recce e Boni - ma per l’attraversamento di Firenze dell’alta velocità in ambiente ferroviario circolano indiscrezioni su nuove soluzioni rispetto al tunnel.

Per l’alta velocità si sta lavorando per ricomprendere tutte le funzioni della circolazione delle stazioni di Firenze Rifredi e SMN nella stazione di Firenze Campo Marte, potenziando il comparto e permettendo ai treni AV una migliore performance sia in puntualità che in velocità. Si sta creando insomma un'alternativa al tunnel sotterraneo, senza risolvere peraltro la strettoia fra le stazioni di Rifredi e SMN per i treni regionali.”“I ritardi nei lavori, sia per lo smaltimento delle terre di scavo che per l’autorizzazione paesaggistica, non possono essere presi a pretesto da FS–RFI per tirare avanti e poi far passare i treni AV in superficie” dicono Recce e Boni, che ricordano come “la scelta del sottoattraversamento nacque soprattutto dalla necessità di liberare i binari di superficie.

Solo così infatti sarà possibile uno sviluppo sostenibile del trasporto pubblico locale su ferro e consentire alla stazione di Santa Maria Novella di diventare il centro per la mobilità territoriale nella regione, tenendo conto anche delle linee tranviarie che si stanno costruendo.”“Un progetto – dicono i due sindacalisti Cisl - ancora valido; per questo gli accordi vanno rispettati. Adottare altre soluzioni sarebbe una beffa per Firenze, che subirebbe il disagio dei cantieri in sospeso per l’attraversamento dell’alta velocità, ai quali si dovrebbe trovare una soluzione con costi enormi, mentre sfumerebbero i miglioramenti dei collegamenti con le periferie, l’area metropolitana e il resto della Toscana.

E a pagarne le conseguenze sarebbero inevitabilmente i fiorentini e i pendolari toscani.”“Per questo – concludono Recce e Boni - la Regione Toscana e il Comune di Firenze devono assumere un ruolo di regia e sbloccare la situazione, nel rispetto degli impegni presi. Non c’è altro tempo da perdere.”La Cisl chiama inevitabilmente in causa i No Tav: "Le terre prodotte dalla fresa sono e saranno sempre rifiuti, nonostante gli sforzi vergognosi degli ultimi governi (Monti, Renzi) per modificare in maniera criminogena le normative vigenti; che l'autorizzazione paesaggistica (e anche la VIA sulla stazione ai Macelli) non ci sia è noto a tutti e dichiarato chiaramente dalla Pretura nelle inchieste penali in corso, anche se il Comune di Firenze tace in maniera compiacente e ancora non risponde alle richieste del Comitato No Tunnel TAV.

Si continua a tacere sulle criticità ambientali e sui rischi enormi che soffrirebbe il patrimonio edilizio della città se mai una fresa iniziasse a scavare, sulle incongruenze e lacune progettuali che i tecnici del medesimo comitato hanno denunciato da tempo".

L'abbandono del progetto? "Sarebbe segno che il buon senso finalmente vince sull'ottusità di chi cerca solo profitti spalmando cemento sulla città - è la risposta degli attivisti no tunnel - il Comitato resta comunque allibito davanti ai gridi di dolore del sindacato CISL che paventa perdita di posti di lavoro! Abbiamo invitato più volte tutti i sindacati confederali, compresa la CISL, ad un sereno confronto sul tema di questa grande opera inutile, ma si è sempre rifiutato anche il minimo contatto.

Da anni il Comitato dimostra come i lavori diffusi sul territorio di potenziamento della rete ferroviaria complessiva creerebbero molti, ma molti più posti di lavoro che non una fresa che scava un tunnel. Che i sindacati confederali non capiscano una banale evidenza come questa è un pessimo segno, soprattutto per i poveri lavoratori da loro tutelati.Al Presidente della Regione Enrico Rossi il Comitato rivolge ancora, per l'ennesima volta, l'invito ad un incontro e ad un confronto con la sua Giunta.

Si potrebbe dimostrare con estrema facilità che i tunnel TAV non darebbero nessun sollievo al numeroso popolo dei pendolari, sempre sbandierati come soggetto da tutelare, in realtà, come si dice a Firenze, “becchi e bastonati”. Un unico esempio che tutti possono capire: la linea storica da Firenze a Bologna è “liberata” dai treni AV, ma, mentre fino a pochi anni fa si poteva andare nel capoluogo emiliano in 1 ora e 10 minuti (fermando a Prato), adesso sono necessarie due ore e cambio treno a Prato.

Sarebbe bene che qualcuno spiegasse il perché di questo assurdità.Anche il Presidente Rossi ha rifiutato testardamente di riconoscere l'esistenza di cittadini organizzati che non sono d'accordo con le scelte delle Ferrovie. Il Comitato si augura che la nuova Giunta cambi posizione e finalmente ascolti le proposte di buon senso che sono state elaborate con la collaborazione dell'Università di Firenze: dal posizionamento di due binari in superficie al potenziamento del nodo ferroviario per creare addirittura un servizio metropolitano che dia, anche alla Piana devastata da scelte improvvide, un servizio di trasporto pubblico decente.

Questo creerebbe ricchezza vera per tutti e posti veri di lavoro.Comunque finisca questa incresciosa vicenda resteranno delle profonde cicatrici nella città, una assurda voragine ai Macelli, una zona verde distrutta, paratie sotterranee che stanno impattando pericolosamente sulla falda; resterà sempre la vergogna di quasi 300 milioni buttati al vento - sempre che non vengano riconosciute le richieste dei costruttori per spese ulteriori superiori ai 500 milioni".

Il consigliere comunale Mario Razzanelli sulla possibile cancellazione della Foster così commenta: "La Foster non serve! Se finalmente se ne è resa conto anche Rfi questo è un giorno importante per Firenze. Il castello di sabbia costruito intorno a un progetto che avrebbe favorito solo costruttori e futuri gestori si sta sgretolando: una torta da spartire del valore di oltre 2 miliardi di euro complessivi. Un' infrastruttura per cui mancano autorizzazione paesaggistica e ubicazione delle terre di scavo e che una parte della politica vuole costruire per forza a danno della collettività. Le pesanti inchieste, le lacune progettuali, una a dir poco dubbia cessione degli appalti da parte di una ditta fallita e infine l'oggettiva inconsistenza del risparmio dei tempi di percorrenza hanno dimostrato negli anni che non era certo velocizzare il passaggio dei treni l'obiettivo finale. Aggiungiamo due binari in superficie come era l’originario progetto di Rfi e come chiedono i comitati.

Avremo gli stessi tempi di percorrenza, realizzeremo in 3 anni senza sconvolgere il sottosuolo la suddivisione tra treni regionali e veloci come dice il presidente Rossi ma con una spesa di circa 300 milioni di euro e un risparmio di oltre 2 miliardi. La penale, anche se fosse dovuta diventa ridicola rispetto a queste cifre".

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