"Talento all'opera": la fondazione filantropica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa

Nel segno di un welfare sostenibile, la ricerca robotica puo' rendere piu' inclusiva la societa' per le persone anziane o con disabilita' motorie

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 dicembre 2019 18:41

(DIRE) Pisa, 14 dic. - Si chiama "Talento all'opera" ed e' la fondazione filantropica (recentemente introdotta dalla riforma del terzo settore) lanciata dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e da sette partner "pionieri" del progetto -Toscana Aeroporti, Dedalus, Fondazione EY Italia onlus, Forti Holding, Acque spa, List e l'Unione industriale pisana- per sostenere "nel loro percorso formativo giovani di particolare talento", si spiega nel manifesto che lancia il progetto. Le sfide e la complessita' del presente, sottolinea la rettrice Sabina Nuti prima dell'inaugurazione dell'anno accademico 2019 - 2020, "meritano una nuova forma di collaborazione tra il pubblico e il privato", visto che "non possiamo pensare che sia solo lo Stato a sostenere la ricerca".

La scuola Sant'Anna, aggiunge, "e' la prima istituzione universitaria per capacita' attrattiva di finanziamenti sui progetti di ricerca, ma non basta. Vogliamo quindi creare un'alleanza tra pubblico e privato per sostenere il merito, valorizzarlo" e renderlo "un volano per lo sviluppo", aggiunge al momento della firma del manifesto con i sette 'attori' che hanno aderito al progetto. L'obiettivo principale della fondazione, e' scritto sempre nel manifesto, "sara' realizzare azioni di fundraising per erogare, secondo un piano strategico co-progettato fra tutti gli stakeholder, risorse economiche, beni e servizi a sostegno degli interventi per il 'talento all'opera'".

Nel segno di un welfare sostenibile, la ricerca robotica puo' rendere piu' inclusiva la societa' per le persone anziane o con disabilita' motorie. Ne sono convinti all'istituto di robotica del Sant'Anna di Pisa dove e' in continuo sviluppo "Apo", un esoscheletro di bacino per la riabilitazione e l'assistenza di persone con disabilita' motorie. È una delle sfide principali lanciate dalla scuola di eccellenza toscana durante l'inaugurazione dell'anno accademico 2019 - 2020. Si tratta, spiega la rettrice Sabina Nuti, della cosiddetta "terza missione", intesa "come insieme di azioni che vogliamo intraprendere per creare valore a favore della societa'".

Tra queste mission, spiega Nicola Vitiello, docente di bioingegneria industriale, c'e' il lavoro su Apo. "È un robot, ma e' un robot che indossi. Il nostro sogno e' quello di permettere a una persona che ha determinati tipi di problematiche nel cammino di riprendere una qualita' della vita migliore". Il progetto, aggiunge, "nasce da un bisogno, da un problema reale: un'amputazione da problemi vascolari, le problematiche neurologiche dovute ad un ictus, un deterioramento della struttura biomeccanica dovuta all'invecchiamento".

C'e' poi una seconda sfida, quella lanciata dall'istituto di management dell'istituto con gli ospedali pediatrici Meyer di Firenze e Bkus di Riga, in Lettonia: un progetto pilota che raccoglie le indicazioni dei bambini ricoverati e delle loro famiglie. Dati in tempo reale che il laboratorio di management e sanita' "elabora a Pisa e restituisce alle direzioni ospedaliere dei due poli sanitari" per implementare "le scelte aziendali" e "per migliorare il servizio ai pazienti. Un triangolo internazionale che parte dal paziente e ritorna al paziente sotto forma di servizi piu' attenti e puntuali".

All'indagine, lanciata un anno fa, hanno risposto 12.500 pazienti a Riga e piu' di 2.400 al Meyer. (SEGUE) (Dig/ Dire)

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