Supermercati e negozi chiusi a Pasqua e Pasquetta in tutta la Toscana

Ordinanza della Giunta Regionale. La Filcams Cgil Firenze: “Ma ancora non basta, ora non va abbassata la guardia sulla sicurezza: servono misure di distanziamento, si inseriscano lavoratrici e lavoratori della grande distribuzione in un percorso che preveda test Covid19”. Via libera a cancelleria, fiori e giocattoli nei supermercati. Stella (FI): "La Regione penalizza negozi di vicinato"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 aprile 2020 20:00
Supermercati e negozi chiusi a Pasqua e Pasquetta in tutta la Toscana

Firenze, 10-4-2020- Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi ha appena firnato un'ordinanza che dispone per la domenica di Pasqua e per il lunedì dell'Angelo, la chiusura, su tutto il territorio regionale, di tutti gli esercizi commerciali della piccola media e grande distribuzione, ad eccezione delle rivendite di giornali, delle farmacie e delle parafarmacie. Nell'ordinanza si precisa che è fatta salva, nel rispetto della vigente legislazione emergenziale, la sola consegna a domicilio, esclusivamente mediante la prenotazione on-line o telefonica e non presso l’esercizio commerciale, dei generi alimentari e dei beni di prima necessità. A carico dei trasgressori esercenti l’attività commerciale non consentita, l’Autorità amministrativa potrà applicare la sanzione amministrativa della sospensione dell’attività da 3 a 15 giorni consecutivi, secondo i criteri di proporzionalità cui all’art.11 della Legge n.

689/81. Le Polizie municipali, tutte le altre Forze di polizia, gli agenti ed ufficiali di polizia giudiziaria, sono incaricati dell’osservanza e del rispetto dell'ordinanza.

"Apprendiamo con favore che la Regione ha fatto la scelta giusta nell’interesse della salute pubblica, nonché di quella delle lavoratrici e dei lavoratori che, esposti in prima persona al rischio di contagio, ormai da settimane offrono ai cittadini un servizio importante -commenta Francesca Battistini, Filcams Cgil Firenze- Bene quindi che si sia proceduto nella direzione di chiudere i negozi di generi alimentari a Pasqua e a Pasquetta, che si sia riconosciuto che l’uscita per fare acquisti avrebbe rischiato di rimettere in circolo troppa gente, che si sia preso atto che sono ancora troppe le persone che utilizzano la spesa come occasione per uscire di casa, e che la limitazione dei giorni di apertura in una settimana cruciale come questa rappresenta una tutela di cittadini e lavoratori. Bene sì quindi, ma non basta.

Si cominci a pensare come, rapidamente, si mettano in sicurezza lavoratrici e lavoratori del settore del commercio. Rapidamente si cominci a mettere in campo iniziative che prevedano test Covid19 per chi è stato per settimane esposto, e continuerà ad esserlo – forse ancora di più – nella cosiddetta fase 2. La ripartenza non può non prevedere una attenzione massima e una protezione e tutela straordinaria di lavoratrici e lavoratori. Si preveda fin da ora l’adozione di strumenti che impongano alle persone che accedono ai supermercati, e che sempre di più accederanno, il distanziamento sociale.

Anche la permanenza all’interno dei negozi dovrà essere ordinata. Non serve distanziarsi quando si è in coda e riavvicinarsi quando si è dentro. La ripresa, seppure necessariamente lenta e graduale, comporterà di fatto l’aumento della circolazione di un numero di persone più alto di oggi e quindi riteniamo che l’unica via sia l’adozione di misure necessarie per non vanificare quanto fin qui fatto per contenere il rischio. Abbassare la guardia ora, nel momento forse maggiormente delicato, lasciare passare il messaggio che ne siamo fuori, sarebbe un gravissimo errore che pagheremmo tutti ad un prezzo altissimo".

“Il provvedimento della Giunta Regionale, che autorizza la vendita di cancelleria, giocattoli, fiori e piante all'interno dei supermercati escludendo i negozi al dettaglio è semplicemente una vergogna!”. E' il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli a chiamare in causa i massimi vertici regionali: “Anche se siamo a Pasqua e non a Natale si tratta di un enorme e inaccettabile regalo ai supermercati e alla grande distribuzione che già oggi godono di una posizione stradominate.

Qui il Covid-19 non c'entra un bel niente, ma si sfrutta la pandemia per mettere definitivamente in ginocchio i negozi al dettaglio e le attività di vicinato, che nonostante la chiusura, si erano attrezzate per le vendite a domicilio. E' un colpo basso, quasi mortale, a tutto vantaggio delle lobby della Gdo, che il Governatore Rossi, e l'intera giunta toscana hanno deciso di dare alle attività commerciali al dettaglio”. “L'ordinanza è una aberrazione giuridica degna di Antonio Ferrer, mille volte peggio di una grida di manzoniana memoria” - denuncia Pieragnoli - “e il Garante per la concorrenza dovrebbe intervenire immediatamente per sanare una disparità intollerabile tra attività dello stesso settore.

L'illogicità e l'aberrazione del ragionamento è talmente evidente che si è arrivati al punto di consentire di vendere generi non alimentari come cartoleria, fiori e giocattoli all'interno dei negozi alimentari (vedi grande distribuzione), ma vietandone la vendita presso gli stessi esercizi al dettaglio specializzati in quei generi! Azzeccagarbugli non sarebbe avrebbe saputo fare di meglio!” Conclude il direttore di Confcommercio “Questo provvedimento, che ingrassa ulteriormente gli affari della grande distribuzione, è contrario ad ogni buon senso e va in direzione diametralmente opposta rispetto alle stesse esigenze di salute pubblica, perché non farà altro che aumentare le file già sterminate davanti ai supermercati e il tempo di permanenza delle persone all'interno degli stessi”.

"È inammissibile la decisione della Regione Toscana di autorizzare la vendita di materiale di cancelleria, giocattoli, fiori e piante all'interno dei supermercati e dei centri della grande distribuzione. Questa decisione è una palese ingiustizia che penalizza cartolerie e cartolibrerie, fioristi e negozi di giocattoli. E' chiaro che siamo in una situazione anomala e di emergenza, ma non si possono fare provvedimenti discriminatori tra due diverse tipologie di attività commerciale". Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia). "Tante cartolerie - spiega Stella - si sono attrezzate con la consegna a domicilio, sia per offrire un reale servizio ai propri clienti rimasti sprovvisti di articoli di cancelleria, sia per continuare in qualche modo la loro attività.

Lo stesso hanno fatto negozi di fiori e di giocattoli. Ora però, con questa decisione, la Regione Toscana di fatto va a favorire la grande distribuzione, annullando gli sforzi dei negozi di vicinato. Chiediamo al governatore Rossi e all'assessore Ciuoffo di ritornare sui loro passi e annullare questo provvedimento discriminatorio".

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