Rapporto Svimez: Pil in calo ma non in Toscana

Rossi: "Numeri incoraggianti". Supermercati Cadla: l'assessore Simoncini incontra l'azienda. Raffineria Eni Livorno: l'assessore scrive al ministro dello sviluppo economico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 agosto 2014 23:54
Rapporto Svimez: Pil in calo ma non in Toscana

FIRENZE– Il Pil cala ovunque in Italia, meno che in Toscana, dove si è dimostrato stabile e in Trentino Alto Adige. Emerge dai dati dell'ultimo rapporto diffuso nei giorni scorsi da Svimez, associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno. I numeri riguardano l'anno scorso, il 2013. Un rapporto ancora drammatico, nonostante l'attenuazione della crisi che c'è stata: l'Italia complessivamente vede infatti arretrare il proprio prodotto interno lordo dell'1,9 per cento (che è comunque meno del 2,4% del 2012). Perde l'8,5% rispetto al 2008: il Mezzogiorno addirittura il 13,3 per cento. E rispetto al 2001 va addirittura peggio della Grecia.

"In Toscana invece – dice il presidente della Toscana, Enrico Rossi – le perdite si fermano". Il 2013 chiude a zero e rispetto al 2008 il Pil arretra del 4,1, che dopo Trentino Alto Adige (-1%) e Lombardia (-3,8%) è la migliore performance in assoluto. "Numeri che non ci possono certo far sorridere, ma che ci incoraggiano – sottolinea Rossi – e che ci confortano: sulle scelte fatte in questi anni, su quelle che stiamo prendendo per sostenere innovazione e imprese sane e sui risultati sul fronte dell'attrazione degli investimenti. Un dato legato chiaramente anche alla capacità di export della nostra economia".

Il rapporto Svimez punta lo sguardo anche verso l'orizzonte più prossimo e le previsioni per la Toscana sono anche in questo caso incoraggianti. Per il 2015 l'associazione prevede una crescita del Pil dell'1,2 per cento, in linea praticamente con la media nazionale che si attesterebbe all'1,3 per cento. Quanto ai riflessi sull'occupazione, sempre nel 2015 dovrebbe crescere dello 0,7 per cento: un po' di più rispetto allo 0,4 per cento previsto per l'Italia.L'assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini ha incontrato oggi i vertici dell'azienda Cadla, il gruppo aretino che gestisce una rete di piccoli supermercati diffusi su quattro regioni, oltre ad una piattaforma logistica ad Arezzo per un totale di circa 600 dipendenti.

All'incontro hanno partecipato anche i rappresentanti di Comune e Provincia di Arezzo. "Abbiamo preso atto – ha detto l'assessore - delle difficoltà dell'azienda e delle trattative in corso per trovare nuovi investitori e salvaguardare così l'attività di vendita e l'occupazione. i tentativi che si stanno fgadcendo per tendo – ha detto l'assessore – e abbiamo chiesto all'azienda di insistere su questa strada, affrontando in particolare la questione del magazzino". Nel corso dell'incontro è stato deciso di rivedersi a settembre per fare il punto della situazione.Una lettera al ministro dello sviluppo economico Federica Guidi per chiedere che anche la Regione Toscana e le istituzioni locali vengano associate al tavolo nazionale aperto, su richiesta delle organizzazioni sindacali, per affrontare il tema delle prospettive dell'attività di raffinazione in Italia. La lettera, che partirà oggi a firma dell'assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini, è uno degli impegni presi dalla Regione nel corso della riunione convocata oggi per fare il punto sulla vicenda della raffineria Eni di Stagno, a Livorno.

All'incontro, oltre all'assessore Simoncini, hanno partecipato Provincia e Comune di Livorno, Comune di Collesalvetti, le organizzazioni sindacali provinciali, di categoria e aziendali. "Abbiamo preso atto – ha spiegato l'assessore Simoncini – della preoccupazione manifestata dalle organizzazioni sindacali rispetto al futuro dello stabilimento Eni di Livorno alla luce delle recenti affermazioni dei vertici del gruppo che rendono incerto il quadro nazionale in un settore fondamentale per l'economia livornese e toscana.

A questo proposito intendiamo ribadire l'importanza dello stabilimento livornese, che conta circa 400 addetti diretti e altrettanti indiretti, oltre a quelli nell'indotto, e che riteniamo svolga un ruolo importante nel gruppo per le tipologie produttive che si realizzano solo nello stabilimento di Stagno". A partire da queste considerazioni l'assessore Simoncini ha ribadito l'impegno della Regione e delle istituzioni locali per il mantenimento dell'attività produttiva e della tenuta occupazionale.

Su questa base saranno sollecitati anche l'Eni e il governo a dare garanzie e certezze sul futuro. "Ognuno farà la sua parte – ha detto l'assessore – prendiamo atto che, su richiesta dei sindacati, è stato aperto il tavolo nazionale e chiediamo di farne parte anche noi. Oltre a questo, ci attiveremo anche nei confronti di Eni per avere rassicurazioni sulle prospettive di Livorno all'interno dell'attività complessiva della raffinazione".

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