Barberino Tavarnelle, 25 settembre 2025. Mirella Lotti e il sindaco di Barberino Tavarnelle. Si abbracciano e piangono insieme. Sono lacrime di gioia e commozione per il riconoscimento che va oltre il valore meramente economico. E’ soprattutto un’attestazione morale che rende onore e restituisce dignità alle vittime della Strage di Pratale, consumata 81 anni fa la sera del 23 luglio per mano nazifascista. Dopo una lunga battaglia istituzionale, al fianco del Comune di Barberino Tavarnelle, e il complesso iter legale, sostenuto dagli avvocati Iacopo Casetti e Vittoria Hayun, Mirella Lotti, a 90 anni, figlia di Giuliano e nipote di Carlo, vittime della Strage di Pratale, ottiene il risarcimento dal Mef (Ministero dell'Economia e delle Finanze), in base a quando sancito dalla sentenza della giudice Susanna Zanda del Tribunale di Firenze emessa nel novembre di due anni fa.
All’arrivo ufficiale della notizia Mirella Lotti, testimone diretta dell’eccidio all’età di nove anni che in quell’occasione perse in un colpo solo, freddati dalle mitraglie dei soldati nazifascisti, padre e nonno, si abbandona tra le braccia del sindaco di Barberino Tavarnelle che è andata a trovarla a casa poche ore fa. Anche lui non trattiene le lacrime per l’emozione di una vittoria collettiva. Il risarcimento di Mirella Lotti è la vittoria dei familiari di tutte le vittime della strage e di un’intera comunità che ha lottato con la forza della memoria, con la vicinanza e la partecipazione attiva per tenere vivo il ricordo dei 12 contadini fucilati nella radura di Pratale senza motivo.
Il sindaco tiene ad evidenziare che oggi la medaglia d’oro al merito civile conferita nell’aprile 2024 al Comune dal presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella per i fatti di Pratale ha ancora più valore perché sottolinea l’importanza di un fatto storico che ha segnato profondamente il percorso sociale e culturale di Barberino Tavarnelle. Il risarcimento al danno inferto su una bambina che è cresciuta senza padre, nella povertà e nell’indigenza, grazie alle esclusive cure della mamma, si associa all’importante tema della giustizia, ha il significato di un riconoscimento indelebile che amplifica la memoria delle vite spezzate e le imprime per sempre in quella terra bagnata dal sangue, macchiata dagli omicidi efferati che portarono alla morte dodici innocenti.
La battaglia di memoria e di civiltà intrapresa dal Comune di Barberino Tavarnelle è un percorso istituzionale che viene da lontano, accompagnato e scandito da momenti celebrativi, cerimonie commemorative, spettacoli teatrali, reading collettivi con il coinvolgimento degli studenti e delle studentesse dell’Istituto Comprensivo Don Lorenzo Milani di Barberino Tavarnelle, progetti di carattere educativo, ricerche documentali, storiche e contributi drammaturgici con il supporto dell’attore e regista Massimo Salvianti, dello storico Francesco Catastini e dello scrittore Fabrizio Silei, per citarne alcuni.
Un lavoro pluriennale che ha permesso la divulgazione l’eccidio e l’individuazione dell’identità dei responsabili della strade. Il sindaco evidenzia che è stato un cammino costante e collettivo rafforzato negli ultimi tempi dal peso specifico di una rete istituzionale regionale che si è estesa a livello nazionale coinvolgendo i comuni dei territori colpiti dalle stragi nazifasciste.
“Non mi sono mai sentita sola - commenta Mirella Lotti - c’è sempre stato qualcuno accanto a me, l’amministrazione comunale, la mia comunità e tutte le altre persone che mi hanno accompagnato, mi hanno tenuto per mano alimentando la speranza che questo risarcimento dello Stato prima o poi potesse arrivare. Sono contenta… il mio pensiero va ancora una volta al nonno e al mio caro papà ucciso all’età di trent’anni. Ricordo ancora quando me lo strapparono dalle braccia e io gli dissi, guardandolo negli occhi, “babbino mio, non mi lasciare”.
Il dolore per la morte di mio padre e di mio nonno non me lo risarcirà mai nessuno, un dolore che non si dimentica, che ti porti dietro tutta la vita, anche quando hai solo davanti a te un pezzo di pane e due pere. Vivendo di stenti, dopo la morte dei miei familiari, nell'assenza irreversibile dei miei affetti, ho capito tutto quello che davvero conta nella vita. Ed è la vita stessa, la famiglia, la nostra terra, la libertà. Oggi sento di dover ringraziare l’amministrazione comunale e la mia comunità per tutto il sostegno che mi hanno dato in questi anni”.
“A causa dei ritardi nei pagamenti - dice l’avvocato Iacopo Casetti - quest’estate ci siamo trovati costretti a ricorrere all’atto di precetto per tutelare i nostri assistiti e sperare di sbloccare il MEF. Le domande le abbiamo presentate nella primavera del 2024 e dovevano provvedere al pagamento in 6 mesi.” “Siamo molto soddisfatti del risultato che vede data un po’ di giustizia per alcune delle vittime della zona di Barberino Tavarnelle. Tuttavia la strada è ancora in salita - aggiunge l’avvocata Vittoria Hayun - molti di coloro che nel periodo dell’armadio della vergogna hanno ottenuto una sentenza di condanna penale ancora non sono stati risarciti, speriamo che ciò avvenga a breve”.