Stabilizzazioni e salari equiparati: accordo sindacati-Regione Toscana

In arrivo 140 stabilizzazioni ed equiparazione del salario per 1550 lavoratori. Mallegni (FI): "Si preferisce cooperative e carrozzoni a stabilizzazione precari"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2018 22:20
Stabilizzazioni e salari equiparati: accordo sindacati-Regione Toscana

Mercoledì scorso Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Toscana hanno sottoscritto con Vittorio Bugli, assessore alla Presidenza della Regione Toscana, un importante accordo sindacale che registra risultati importanti per le lavoratrici e lavoratori di Regione Toscana, delle Agenzie Regionali e dei Centri per l’Impiego. Si è stabilita infatti l’equiparazione del salario accessorio dei dipendenti della Regione Toscana (circa 1100 persone interessate) e di circa 450 lavoratori dei Centri per l’Impiego, portando tutto il personale transitato in Regione con la riforma Del Rio ai livelli di quello già dipendente della Regione; inoltre, è arrivata la stabilizzazione dei precari di Regione, Agenzie e Enti dipendenti della Regione (40 persone interessate) e Centri per l’Impiego (100 persone interessate), all’interno della riapertura di una stagione contrattuale che consenta la crescita professionale dei dipendenti attraverso le progressioni economiche orizzontali.

Dicono Alice D’Ercole, Marco Bucci e Flavio Gambini (rispettivamente segretari generali toscani di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl): “Esprimiamo grande soddisfazione per il risultato raggiunto che mette fine alla stagione delle iniquità tra dipendenti dello stesso Ente; un risultato che consentirà la crescita economica e professionale delle lavoratrici e lavoratori e che garantirà una stabile e buona occupazione per tutti coloro che per anni hanno lavorato dentro i servizi pubblici con contratti a tempo determinato”. “Un risultato - proseguono i tre sindacalisti - frutto della buona contrattazione in sede decentrata, degli avanzamenti raggiunti nell’Ipotesi di Contratto nazionale sottoscritto dalle nostre sigle e delle possibilità aperte nelle nuove disposizioni di legge sulle quali la Regione Toscana si è spesa in sede di Conferenza delle Regioni”.

La dichiarazione dell’assessore Bugli:Quello che abbiamo siglato oggi è un buon accordo e rappresenta il punto di arrivo di un lavoro avviato a livello nazionale diversi mesi fa al quale la nostra regione ha contribuito in modo determinante. Sebbene ancora siamo in attesa di chiarimenti dal livello nazionale, con il protocollo abbiamo deciso di dare subito un segnale chiaro circa la volontà e l'impegno, anche economico, della Regione per andare a uniformare il salario dei lavoratori in base alle loro funzioni indipendentemente dalla loro provenienza e di stabilizzare il personale precario.

Tutto questo sia per chi lavora in regione, sia per chi lavora nei Centri per l’impiego, indipendentemente da come questi ultimi verranno organizzati e, per quanto riguarda le stabilizzazioni, anche per gli enti dipendenti. Abbiamo inoltre voluto dare un segnale di prospettiva per la contrattazione decentrata che dovremo iniziare fin dalle prossime settimane”.

“Come avevo previsto in campagna elettorale le stabilizzazioni riguarderanno solo alcune figure del personale del servizio sanitario lasciando a casa altre figure che avrebbero i requisiti per la stabilizzazione e che al momento danno manforte ai risicati organici della nostra sanità. La Regione Toscana avrebbe dovuto semplicemente applicare la normativa nazionale ed invece, come al solito, sceglie la strada più illogica”: è il commento di Massimo Mallegni, neo senatore di Forza Italia che da anni si batte per una sanità a misura di paziente.

Mallegni ha da sempre criticato la riforma del sistema sanitario toscano che ha prodotto solo tagli, riorganizzazioni costose e inefficaci, liste e tempi di attesa chilometriche e disservizi per i pazienti. “Una buona fetta di personale, che ha visto avvicinarsi la possibilità di una stabilizzazione e quindi la concretezza di cambiare il loro status di precario, rimarranno al palo. Stiamo parlando – spiega il senatore – di figure e profili che già operano e che stanno di fatto coprendo le carenze di organico che insistono da anni dovute ad una politica sanitaria quanto mai discutibile”. Mallegni ricorda che anche l’ultima sentenza del Consiglio di Stato (1571/2018) aveva bocciato il reclutamento di personale sanitario tramite ditte o cooperative.

“La sentenza parla chiaro ma la Regione Toscana, nella vecchia logica di far proliferare carrozzoni e alimentare cooperative serbatoi di consensi, continua ad affidare attività, sia nel sociale che nel sanitario e tecnico, così come logistica e gestione dei magazzini oggi affidati all'Estar, un ente che gestisce queste attività che di fatto potrebbero tranquillamente essere reinternalizzate nelle Asl. Non è difficile capire come mai la situazione toscana ha queste anomalie – analizza ancora il Senatore di Forza Italia – ma a questo punto sono curioso di capire come l'assessorato alla salute intende risolvere questa ulteriore tegola”.

Secondo Mallegni la Regione Toscana avrebbe dovuto, negli anni, stabilizzare i lavoratori senza arrivare al congestionamento. “Ha però preferito – spiega ancora – creare frazionamenti all’interno del sistema, scatole dentro scatole, producendo una gestione complicata ed illogica. Gli incarichi dirigenziali, contrariamente a quanto promesso proliferano così come si continuano ad elargire consulenze esterne, vedi l’incarico affidato per le procedure di chiusura della Società della Salute della Versilia, per espletare funzioni che avrebbero potuto essere espletate internamente”.

Mallegni aveva chiesto, anche recentemente, l’abrogazione della legge 84: “La Regione Toscana dovrebbe fermare i motori e ripensare la riforma che ha palesato tutti i suoi limiti. Gli obiettivi per cui è stata pensata sono lontani anni luce. Dove sono i benefici? Il tema della sanità – conclude – è un tema centrale nella vita dei cittadini. Appena possibile sottoporrò la questione nelle aule del Parlamento nell’interesse dei lavoratori precari e della comunità toscana.

Abbiamo tutti diritto ad una sanità a misura delle nostre necessità. La sanità toscana sia più sensibile”.

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