SS716: interventi di ripristino del ponte sul torrente Ombrone

La durata prevista dei lavori è di 40 giorni. Albiano: Ceccarelli conferma che è necessaria un'infrastruttura provvisoria. Marchetti (FI) in aula: «Mai più tragedie annunciate, agire subito approfittando di questo periodo a traffico veicolare ridotto»

Redazione Nove da Firenze
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15 aprile 2020 23:55
SS716: interventi di ripristino del ponte sul torrente Ombrone

Firenze– La strada statale 716dir, che collega la SS716 “raccordo di Pistoia” e la SS66 “Pistoiese” è provvisoriamente chiusa al traffico in entrambe le direzioni per consentire gli interventi di ripristino strutturale del viadotto sul torrente Ombrone. I lavori sono stati disposti da Anas (Gruppo FS italiane) in seguito a un’ispezione programmata sull’opera, che rientra tra le arterie ex provinciali, rientrate in gestione ad Anas da novembre 2018. Il traffico è deviato con indicazioni sul posto.

Per le autovetture e i veicoli leggeri provenienti dalla SS716 “Raccordo di Pistoia” e diretti sulla SS66 “Pistoiese”, è prevista l’uscita allo svincolo “Stadio/viale Europa” e prosecuzione sulla viabilità comunale (viale Europa, via Adua e via Modenese) fino all’innesto sulla SS66. Viceversa, il traffico proveniente dalla SS66 “Pistoiese” e diretto a Pistoia deve svoltare a sinistra al km 40,470 (2 km prima della chiusura) e proseguire su via Modenese, viale Adua, viale Europa. Per il traffico pesante le deviazioni sono in corso di definizione di concerto con gli Enti gestori della viabilità alternativa.

Crollo del ponte ad Albiano Magra

La costruzione di una infrastruttura provvisoria, nel più breve tempo possibile, per consentire l’indispensabile ripresa dei collegamenti tra le due rive del fiume Magra sarà il “primo obiettivo del presidente Enrico Rossi se confermata la sua nomina a commissario straordinario”. Le verifiche fatte da Anas, gestore dell'infrastruttura, già dal 2019 “non hanno fatto emergere criticità connesse alla stabilità del ponte. Tutti gli interventi di ripristino dei servizi quali acqua, telefonia e gas, sono stati attivati all'indomani del crollo.

Stiamo monitorando la situazione. Appena dopo la nomina del commissario saranno valutate le ricadute complessive e le necessarie azioni da intraprendere”. Così l'assessore alle Infrastrutture della Toscana, Vincenzo Ceccarelli, nella sua comunicazione sul Ponte di Albiano crollato lo scorso 8 aprile. Al Consiglio Ceccarelli dichiara che per la ricostruzione c'è già una prima offerta presentata da Anas mentre altre aziende, pubbliche nazionali, si sono dette disponibili a realizzare una struttura temporanea.

Ripercorrendo passo per passo quanto fatto appena dopo il crollo, l'assessore spiega che il genio civile della Toscana Nord è stato immediatamente coinvolto nella gestione delle fasi di primo intervento, in particolare per il ripristino di servizi essenziali, in accordo con il Comune di Aulla. In una successiva riunione convocata nel pomeriggio dello stesso giorno del crollo, è stata affrontata la gestione transitoria per la rimozione e la successiva fase di ricostruzione. Il giorno dopo, insieme al presidente Rossi e all'assessore all'Ambiente Federica Fratoni, è stato svolto un sopralluogo per verificare i lavori di ripristino e per raccogliere le criticità sul territorio. Ceccarelli riferisce anche sul confronto con Anas in merito ai sopralluoghi effettuati sul ponte già nel 2019 anche a seguito di segnalazioni arrivate dal Comune per lesioni sulla struttura.

In particolare riferisce che i “vetrini” posti sulla struttura per la verifica della stabilità, “sono ancora integri nonostante il crollo”. Le attività ispettive avviate da Anas, che hanno avuto cadenza trimestrale e si sono susseguite fino al 2020, “non hanno fatto emergere criticità connesse alla stabilità del ponte” ed è stato programmato un intervento per circa 5 milioni e 800 mila euro che rientra nell'ambito di una pianificazione più ampia relativa alla viabilità, riferisce Ceccarelli. L'assessore ricorda anche la storia del ponte: una struttura in calcestruzzo armato composto da 5 arcate sostenute da 4 pile e due spanne, con una larghezza della piattaforma stradale è di circa 10 metri.

Rispondendo all'interrogazione presentata dalla consigliera Serena Spinelli del Gruppo misto, Ceccarelli riferisce sulle attività messe in atto dalla Toscana all'indomani del crollo del ponte Morandi di Genova. In particolare sull'attività di monitoraggio delle infrastrutture presenti sul territorio e sulle loro criticità così come presentate dai gestori. In totale, riferisce, sono stati individuati 164 ponti “ritenuti prioritari, da ispezionare”. Una prima stima del fabbisogno necessario ammonta a circa 60 millioni.

Cifra “già comunicata al ministero a fine 2019” spiega. Da una prima graduatoria di valutazione del rischio, resa possibile anche grazie ad una intesa siglata con l'ordine degli ingegneri con il supporto delle università, sulle strade regionali sono stati individuati 28 ponti “ricompresi nei 164” già citati. Dalle prime stime, le risorse necessarie per la manutenzione ammontano a circa 12 milioni che salgono ad oltre 16, chiarisce l'assessore, se si sommano gli 11 ponti segnalati dalle Province.

“La Regione ha chiesto finanziamenti al ministero ma abbiamo comunque stanziato risorse sul bilancio 2019/2020” conclude.

«Ricognizione in tutta la Toscana per censire ed effettuare gli interventi di manutenzione necessari alle nostre infrastrutture subito, adesso, approfittando di questo periodo di traffico veicolare ridotto. E’ il solo modo per scongiurare in futuro tragedie annunciate come il crollo del ponte di Albiano Magra ad Aulla»: questa la richiesta avanzata dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti durante la video-seduta dell’Assemblea toscana di oggi pomeriggio.Marchetti da tempo sollecita il monitoraggio di strade e ponti della Toscana, così da allontanare l’effetto Genova col crollo del ponte Morandi: «Invece non si è provveduto – incalza – e oggi ci troviamo con un nuovo dramma, solo sfiorato a livello di danni alle persone grazie alle restrizioni alla mobilità imposte dall’emergenza coronavirus.

Altrimenti su quel ponte il traffico è sostenuto. In tempo ordinario sarebbe stata una tragedia». «Eppure non solo non si è consolidata la struttura – ricorda Marchetti – ma addirittura con valutazioni tecniche si sarebbe rassicurata la popolazione circa la tenuta di quel ponte su cui cittadini e automobilisti vedevano spuntare crepe. Gli è stato risposto che andava tutto bene. Il ponte si è afflosciato come fosse fatto con le carte da tavolo».

Al termine della comunicazione, il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, parla di “informazioni esaustive. Al di là delle azioni messe in campo appena dopo il crollo del ponte il cui ripristino resta una priorità, Ceccarelli ha reso una disamina completa sulle infrastrutture della Toscana confermandole come fondamentali per la nostra rete di trasporto”.

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