Speciale Firenze Capitale: Firenzina ha festeggiato così

La visita del Presidente della Repubblica in commemorazione della prima seduta della IX Legislatura in Palazzo Vecchio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 novembre 2015 19:27
Speciale Firenze Capitale: Firenzina ha festeggiato così

Il 18 novembre 1865 nel Salone dei Cinquecento viene aperta solennemente da Vittorio Emanuele II la IX Legislatura del Parlamento, 150 anni dopo Firenze ha commemorato alla presenza del Presidente Sergio Mattarella, l'evento all'apice dei festeggiamenti in ricordo di un periodo che ha visto la città soffrire enormi stravolgimenti al centro di un Paese in costruzione.Il Presidente ha ricevuto nella Villa Medicea di Castello il titolo di Accademico Onorario della prestigiosa Accademia della Crusca, discreta ed attenta guardiana della Lingua nazionale. Tra applausi, selfie e strette di mano Mattarella ha infine ricevuto in dono la maglia della Fiorentina, dalla Capitale alla Capolista, il numero "10" dalle mani del sindaco Dario Nardella.

Il 28 giugno 1871 il re lascia Palazzo Pitti in direzione della Stazione Maria Antonia, l'elegante e suggestiva struttura che sorgeva al tempo in via Valfonda. La città non soffre il distacco, come fu per Torino nei tremendi giorni dei tumulti in piazza, ma quasi volta le spalle all'accaduto e circola in città un volantino che recita "se ne infischia di chi viene e chi parte".  Vittorio Emanuele II è diretto a Roma, finalmente Capitale. Il saluto al sindaco Ubaldino Peruzzi è "Non dimenticherò mai la bella e ospitale Firenze".Il capoluogo toscano a 150 anni di distanza ancora discute sui Social davanti alle foto d'epoca commentando ad esempio su Vecchia Firenze Mia lo sfregio irrimediabile cui fu sottoposta prima di dichiarare il fallimento delle casse comunali.

Uomini di Stato come Giovanni Spadolini racconteranno di una "Firenzina" Capitale di ripiego.Un anno di festeggiamenti e di convegni mirati a riaccendere l'orgoglio fiorentino per quella breve, ma significativa parentesi che ha visto nonostante tutto il potere nazionale fermarsi lungo l'Arno e l'influenza toscana pervadere la struttura di quel Regno che sarebbe diventato Repubblica. "Cosa resta oggi di quella Capitale?" è questa una domanda a lungo sviluppata nel corso degli ultimi mesi, che anche Nove da Firenze si è posta sviluppando alcune riflessioni in merito al piano urbanistico, alla scelta del fiorentino come lingua nazionale, alla partecipazione dei fiorentini davanti agli eventi presenti e passati e sul ruolo di una città definita allora "provinciale"..

ed oggi?

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