Spaccio: la polizia municipale sequestra nove chili di droga

Lo stupefacente avrebbe fruttato € 90 mila. Arrestato un 42nne italiano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 febbraio 2022 18:53
Spaccio: la polizia municipale sequestra nove chili di droga

La centrale dello spaccio: un appartamento nel Quartiere 2. Il giro d’affari: vari chili marijuana e hashish da vendere in poche settimane. Un giro finito stroncato degli agenti del reparto anti-degrado della polizia municipale che sono riusciti ad arrestare uno spacciatore e sequestrare nove chili di droga. In manette è finito un cittadino italiano di 42 anni ora accusato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale.

L'operazione è scattata ieri pomeriggio, quando gli agenti, in borghese, hanno ricevuto la segnalazione di un sospetto viavai da un edificio in via Capodimondo. Durante l'appostamento sono stati notati due giovani che sembravano aspettare qualcuno proprio davanti all'edificio interessato. Di lì a poco hanno incontrato un'altra persona che li ha fatti entrare nello stabile. I sospetti sono aumentati quando, dopo circa 10 minuti, i due giovani sono usciti dal portone per poi allontanarsi con fare sospetto verso il centro storico.

A questo punto gli agenti hanno fatto irruzione nell'appartamento scoprendo diverse confezioni di buste per sottovuoto piene di marijuana ed hashish e due bilancine di precisione oltre a più di nove mila euro e quasi due mila dollari in contanti. Grazie ai controlli minuziosi sono riusciti a scoprire la cantina dove il 42nne confezionava la droga: proprio qui sono stati scoperti alcuni zaini pieni di altre buste di marijuana. Nove chili in tutto per un valore sul mercato di circa 90 mila euro.

"Una brillante operazione degli agenti del reparto antidegrado - ha commentato l'assessore Benedetta Albanese - che dimostra una volta di più il forte impegno e la presenza della polizia municipale su tutto il territorio per contrastare l'illegalità. Sono il primo presidio per garantire la sicurezza dei cittadini e per questo li ringrazio".

Approfondimenti

Notte a dir poco movimentata per i Carabinieri della Compagnia di Sansepolcro, che sono dovuti intervenire in un esercizio commerciale nel territorio del comune Monterchi, dove hanno tentato di calmare un cittadino tunisino che aveva dato in escandescenza ed infastidiva i clienti.

Purtroppo l’intervento della pattuglia non ha sortito l’effetto sperato, infatti l’uomo alla vista delle uniformi, si è agitato ancor più rifiutando qualsiasi mediazione.

Pur di sottrarsi al controllo, lo straniero ha violentemente spintonato i Carabinieri intervenuti arrivando a sferrargli violenti calci, ferendoli lievemente e costringendoli a bloccarlo al fine di evitare più gravi conseguenze. Con non poche difficoltà sono riusciti ad ammanettarlo, a farlo salire in macchina e ad allontanarsi dal locale, mettendo in sicurezza gli altri utenti.

Ma non è finita così. Nel percorso verso la caserma di via del Prucino, come impazzito il tunisino ha continuato a dimenarsi violentemente cercando in tutti i modi di liberarsi. Si è sdraiato sul sedile posteriore dell’auto di servizio ed ha continuato a sferrare calci, riuscendo addirittura a sfondare il vetro e a piegare il montante dello sportello, danneggiandolo gravemente.

I carabinieri si sono visti costretti a fermarsi in strada, nel buio della notte, cercando ancora una volta di calmare lo straniero che era ormai fuori di sé. Quindi hanno chiesto l’ausilio di un’ambulanza con personale medico, che intervenuto sul posto ha ben pensato di somministrare dei calmanti, grazie ai quali sono riusciti a trasportare l’uomo in ospedale per gli accertamenti sanitari e capire il motivo di tanta agitazione. L’esito, quasi scontato, è stato che lo straniero era sotto l’effetto di un mix di sostanze stupefacenti ed alcool, inoltre la perquisizione personale consentiva di rinvenire occultati sulla sua persona circa gr. 6 di cocaina.

L’uomo trattenuto in un primo tempo presso le camere di sicurezza della Compagnia di Sansepolcro è stato poi tradotto nel carcere di Firenze – Sollicciano in attesa delle decisioni della Procura della Repubblica di Arezzo.

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