"Si stava meglio quando si stava peggio"

Il Sassuolo passa al Franchi 1-0 e getta nella disperazione la Fiorentina. E in curva si rimpiange Stefano Pioli

Nicola
Nicola Novelli
30 aprile 2019 08:20

Comincia male la Fiorentina di Montella, che adesso si ritrova in bassa classifica e con un calendario delicato. La prossima partita, fra sei giorni, la gioca a Empoli, contro la terzultima, candidata alla retrocessione. Si tratta dell'ultima spiaggia per gli uomini di Andreazzoli. Se non vincono possono dire addio di fatto alla serie A. E c'è da giurare che venderanno cara la pelle davanti al pubblico amico.

Se la Fiorentina dovesse perdere anche domenica 5 maggio, la situazione si farebbe davvero drammatica. Perché il rilancio in classifica dell'Empoli metterebbe nelle peste due successive sfidanti dei viola, il Parma (19 maggio in trasferta) e il Genoa (il 26 maggio, ultima di campionato in casa). Nel mezzo la partita dell'11 maggio contro il Milan, che al momento è in bilico per perdere anche l'ultimo posto di coppe, i preliminari di Europa League, se non ritrova un ciclo di vittorie.

Insomma un calendario difficile, che la Fiorentina dovrà affrontare in una situazione di disagio, dopo il contraccolpo psicologico conseguente all'eliminazione in semifinale di Coppa Italia, unico miraggio di trofeo in cui i tifosi hanno continuato a sperare sino alla sfida di ritorno a Bergamo.

La squadra è visibilmente stanca e Vincenzo Montella non può contare su molte alternative. In panchina ieri sera, a disposizione dell'Allenatore erano rimasti Ghidotti, Brancolini, Vitor Hugo, Hancko, Ceccherini, Norgaard, Benassi, e due ragazzi della primavera, Montiel e Vlahovic. Per tutta la partita la curva Fiesole ha fischiato gli uomini in campo. Ma non c'è da sorprendersi del rendimento di una rosa che pareva debole sin dal ritiro estivo e che alcuni avevano già pronosticato potersi ritrovare in fondo alla classifica.

Semmai continua a stupire, ancor più con il senno di poi, la rottura della società con Stefano Pioli. L'allenatore parmense ha lasciato Firenze alla 34^ giornata, dopo la sconfitta contro il Frosinone. Nelle ultime quattro partite aveva inanellato due pareggi e due sconfitte. Si parlava allora di sindrome da pareggio. Nei primi quattro incontri Montella ha raccolto ancora meno: tre sconfitte e un pareggio.

Nel mezzo lo sconcertante comunicato in cui, tre settimane fa, la proprietà definiva la squadra non competitiva, paurosa e non rispettosa della maglia e al tecnico chiedeva più competenza e serietà. Poche ore dopo Stefano Pioli rassegnava le dimissioni.

Il ritorno dell'ex Montella ha fatto intravedere qualche spiraglio per il futuro, i giornali hanno cominciato a parlare delle prospettive per la prossima stagione, ma intanto, in campo, la squadra ha continuato a raccogliere sconfitte, sino al disastro di ieri sera.

Gli unici a non sentirsi mai responsabili di quanto accaduto alla Fiorentina durante questa strana annata di calcio sono i proprietari, i fratelli Andrea e Diego Della Valle, che tra prese di distanza e autentiche sconfessioni, non paiono curarsi granché delle delusioni del pubblico viola.

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