Sfratti con forza pubblica: Sunia all'opera a Firenze

Affitti fuori scala e proposte indecenti, la mediazione è solo l'ultima spiaggia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 ottobre 2018 14:39
Sfratti con forza pubblica: Sunia all'opera a Firenze

La segretaria, confermata nei giorni scorsi alla guida del Sunia Firenze, Laura Grandi racconta "Stamattina un nuovo sfratto con forza pubblica in zona San Donnino, alla periferia di Firenze. La trama è sempre la stessa: difficoltà lavorative, difficoltà personali, figli da mantenere e affitti troppi alti. Scenario desolante di storie tutte uguali: ci vogliono affitti sostenibili" commenta ricordando che "il Sunia c’è e grazie al buon senso di tutti, è stata data una proroga".

Ma dopo la proroga?Il Sunia è spesso l'ultima occasione di poter mediare con il proprietario, ma quella che appare come l'ultima spiaggia per il condannato, rappresenta in realtà una squadra di professionisti all'opera quotidianamente per raccogliere, analizzare e mettere in evidenza le criticità del sistema proponendo poi alle istituzioni soluzioni percorribili. Una su tutte la richiesta di canoni commisurati all'effettivo peso del denaro nel budget familiare: chi percepisce 500 Euro al mese, difficilmente potrà garantire un affitto di 800 Euro.

E' matematica. Laura Grandi è più volte intervenuta negli ultimi anni per sottolineare l'enorme paradosso che anima la città d'arte per antonomasia, culla della cultura umanista e meta turistica di eccellenza che propone numerose opportunità per i turisti per quanto riguarda il numero di posti letto, ma offre pochi appartamenti per la residenza. Molte proposte immobiliari sono riferite a seminterrati, in alcuni casi locali accatastati come Uffici o Magazzini, ma arredati con cucina, salotto e camera da letto.  Le tipologie contrattuali tradizionali sono diminuite negli ultimi anni.

I proprietari, per andare sul sicuro, hanno preferito convertire i vecchi appartamenti in camere arredate ad hoc per poter funzionare sui circuiti mediatici del turismo internazionale. Una scelta dettata non dall'avidità, ma in molti casi dalla necessità, dall'esigenza economica di creare reddito dal bene principale: il mattone. Intere famiglie, spesso giovani, oggi sopravvivono grazie all'ospitalità ed alle entrate garantite dagli affitti turistici.

A questo mercato dei piccoli host si è affiancato il mercato dei grandi proprietari che assommano numerosi appartamenti e posti letto in tutta la città. Quando si parla di Host e di Airbnb molto spesso non si fanno paragoni e le differenze restano in ombra. Allo stesso modo quando si parla di sfratti si rischia di non individuare la reale problematica sociale che ha portato alla crisi dell'inquilino, ma che gli addetti ai lavori conoscono e caratterizza ogni singolo procedimento, rendendolo differente.La morosità colpevole primeggia nell'opinione pubblica, ma il fenomeno della povertà è stato recentemente analizzato da Irpet ed in Toscana il problema è diventato evidente e rischia di coinvolgere insospettabili vicini di casa. 

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