Settimana Santa 2021, i suggerimenti della Chiesa

I Vescovi della Toscana invitano i sacerdoti e le loro comunità ad accogliere con disponibilità le indicazioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 febbraio 2021 19:06
Settimana Santa 2021, i suggerimenti della Chiesa

La Conferenza Episcopale Italiana martedì 23 febbraio scorso ha pubblicato gli “Orientamenti per la Settimana Santa 2021”, in cui ha offerto precise indicazioni per le celebrazioni di questo momento centrale dell’anno liturgico, dando concreti indirizzi per l’attuazione delle linee guida offerte dalla “Nota ai Vescovi e alle Conferenze Episcopali circa le celebrazioni della Settimana Santa 2021” emanata in data 17 febbraio 2021 dalla Congregazione del Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

I Vescovi della Toscana invitano i sacerdoti e le loro comunità ad accogliere con disponibilità le indicazioni contenute nei suddetti “Orientamenti” della C.E.I. e ad attuarli con fedeltà, segno di comunione ecclesiale.

I Vescovi, in spirito di servizio verso il popolo loro affidato, partecipi delle fatiche e sofferenze che segnano l’ora presente, seguono con attenzione l’evoluzione della situazione sanitaria e le disposizioni delle autorità civili competenti e, a riguardo delle modalità con cui svolgere le suddette celebrazioni, ritengono di poter intervenire con ulteriori indicazioni nelle prossime settimane, anche al fine di chiarire alcuni aspetti di maggiore dettaglio, la cui determinazione potrà essere meglio verificata alla luce degli sviluppi del contesto generale.

Nello specifico, si suggerisce:

  1. Per la Domenica delle Palme, la Commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme sia celebrata con la seconda forma prevista dal Messale Romano. Si evitino assembramenti dei fedeli; i ministri e i fedeli tengano nelle mani il ramo d’ulivo o di palma portato con sé; in nessun modo ci sia consegna o scambio di rami (da mano a mano, ndr). Dove si ritiene opportuno si utilizzi la terza forma del Messale Romano, che commemora in forma semplice l’ingresso del Signore in Gerusalemme.
  2. La Messa crismale sia celebrata la mattina del Giovedì Santo o, secondo la consuetudine in alcune Diocesi, il mercoledì pomeriggio.

    Qualora fosse impedita “una significativa rappresentanza di pastori, ministri e fedeli”, il Vescovo diocesano valuti la possibilità di spostarla in un altro giorno, entro il tempo di Pasqua.

  3. Il Giovedì Santo, nella Messa vespertina della “Cena del Signore” sia omessa la lavanda dei piedi. Al termine della celebrazione, il Santissimo Sacramento potrà essere portato, come previsto dal rito, nel luogo della reposizione in una cappella della chiesa dove ci si potrà fermare in adorazione, nel rispetto delle norme per la pandemia, dell’eventuale coprifuoco ed evitando lo spostamento tra chiese al di là della propria parrocchia.
  4. Il Venerdì Santo, riprendendo l’indicazione del Messale Romano (“In caso di grave necessità pubblica, l’Ordinario del luogo può permettere o stabilire che si aggiunga una speciale intenzione”, n.

    12), il Vescovo introduca nella preghiera universale un’intenzione “per chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti”. L’atto di adorazione della Croce mediante il bacio sia limitato al solo presidente della celebrazione.

  5. La Veglia pasquale potrà essere celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito, in orario compatibile con l’eventuale coprifuoco.

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