Se non avessero scelta di chiamarla "zona Cesarini", qui a Siena, avrebbero già potuto battezzarla in modo diverso. Stiamo parlando della rete che giunge nel tramonto del match e che diviene, spesso, decisiva. La denominazione si deve all'indimenticata mezzala juventina degli anni 30 che aveva un vizietto: infilare la palla dentro il sacco al 90' o giù di li.
Chissà se ci avrà pensato mister Maddaloni: 2 reti allo scadere, Milesi contro il Gubbio e Karlsson sabato scorso ai danni dell'Olbia, per un bis di successi che hanno dato fiducia all'ambiente e, in parte, rilanciato le ambizioni dei bianconeri in classifica. Nel mezzo una sconfitta, contro il Modena, nella quale il Siena, ai punti, avrebbe meritato di più. Sullo sfondo decisioni arbitrali contestate: a favore e contro. Si è capito che su questa "altalena di dubbi da Var" dovremo sederci comodi: "dondoleremo" fino alla fine del campionato.
Quello che resta, a parte i numeri, è il gioco di una squadra che, sicuramente, commette errori ma appare più consapevole dei propri mezzi. Pressing alto dei 3 davanti e densità a centrocampo con gli esterni bassi che cercano sempre di creare superiorità. Pare questo il marchio di fabbrica di un mister che, all'arrivo, non aveva nel suo dna, grandi esperienze nella categoria. Il dettaglio non era passato inosservato a molti che, dopo l'esperienza con Gilardino, attendevano una scelta relativa ad un "saggio di e da C".
L'uomo dal passato internazionale che ha tanto lavorato con i giovani, per ora, registra il suo personale bilancio positivo nella città del Palio. La "zona Cesarini" pare essergli assai congeniale: chissà che, per convincere altre scettiche opinioni, non diventi presto la "zona Maddaloni".
La foto è tratta dalla pagina Facebook ufficiale di Acn Siena
