Senza stipendio alla Servimoda, ex Pulzeta

Migranti campigiani senza soldi. La Regione chiede verifiche a Ispettorato del lavoro e Asl

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 gennaio 2018 08:32
Senza stipendio alla Servimoda, ex Pulzeta

FIRENZE – Prima gli incontri con i lavoratori e la Fiom-Cgil e con i rappresentanti della proprietà, e poi una lettera, inviata all'Ispettorato territoriale del lavoro e al Dipartimento di prevenzione dell'Asl Toscana Centro, per chiedere di valutare l'opportunità di una verifica della situazione della Servimoda (ex Pulzeta) di Campi Bisenzio. Nella lettera – firmata del consigliere per il lavoro del presidente Enrico Rossi, Gianfranco Simoncini, che segue da tempo la vicenda - si dà conto della forte preoccupazione dei lavoratori, in gran parte cittadini senegalesi, per il comportamento dell'azienda, che ha da più di un mese ha sospeso la produzione e messo a disposizione gli operai, e per le condizioni di lavoro. Lo stesso consulente del lavoro della proprietà cinese della Servimoda, si ricorda nella lettera, ha riferito delle sue difficoltà in merito alla gestione dell'azienda per mancanza di direttive da parte dei vertici. Da qui la richiesta a Ispettorato e Asl per una verifica nell'ambito delle rispettive competenze.

"Troppo facile liquidare la questione con il tormentone copiato dai leghisti "prima gli italiani", così Gandola ha perso solo un'occasione per restare in un più opportuno silenzio". Il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, replica così al consigliere di Forza Italia, Paolo Gandola. Immigrazione e case ai residenti, continua il sindaco "sono due temi che non si sovrappongono, ma vengono affrontati seriamente da questa amministrazione. Anzi, se il consigliere avesse fatto un piccolo sforzo intellettuale in più, invece di seguire il gregge e alimentare ancora di più le voci ignoranti che si rincorrono sul web, avrebbe anche scoperto che i soldi che il Comune riceve dalla Stato per i progetti legati all'immigrazione vengono puntualmente reinvestiti nel Sociale.

Nel caso specifico, lo scorso anno, con un'attenzione particolare nel contributo affitto per i residenti". Oggi a Campi sono accolti 64 richiedenti asilo, erano 84 al 31 dicembre 2016. Un calo dovuto al provvedimento voluto dal ministro Minniti, in accordo con l'Anci, per riequilibrare il rapporto abitanti/migranti. Di questi 64 migranti, 7 sono arrivati attraverso corridoi umanitari: "Una modalità assolutamente condivisibile - commenta Fossi - che nasce da un accordo tra ministero e Caritas e va a prendere direttamente le persone, nello specifico donne e bambini, nelle zone di guerra eliminando i rischi di un percorso autonomo". "Noi vogliamo gestire il fenomeno dell'immigrazione, non subirlo -continua il Sindaco - La qualità dell'accoglienza è fondamentale per garantire una buona integrazione di queste persone sul territorio, con progetti adeguati sviluppati insieme ai gestori dei centri.

Come lo Sportello Accoglienza, che hanno tutti i Comuni, necessario per facilitare l'accesso ai servizi pubblici per le persone che hanno difficoltà con la lingua. Aiutare persone che scappano dalla guerra non toglie nulla ai residenti, come invece qualcuno insinua vigliaccamente". Oggi ci sono circa 600 alloggi popolari a Campi, che si aggiungono ai progetti innovativi per rispondere in maniera più completa possibile all'emergenza abitativa. Come il progetto ComuneCasa, che fino ad oggi ha aiutato 7 famiglie con le spese dell'affitto, poi i progetti di coabitazione, con due alloggi che oggi ospitano 4 famiglie, e le case a canone calmierato.

"L'amministrazione campigiana sembra costantemente rifiutarsi di capire che l'Italia è diventata un paese sovraffollato e che non c'è più posto : l'accoglienza è un lusso che non possiamo più permetterci. Oramai ogni risorsa del nostro Welfare deve essere data esclusivamente agli italiani, un'amministrazione comunale non dovrebbe accettare neppure un solo euro dal governo centrale per l'accoglienza, ciò che viene dato per l'accogliere è in realtà un contributo all'invasione del nostro paese.

L'unica politica seria sull'immigrazione, è il respingimento. Un paese che difende i propri confini, che si rende conto di una crisi che sta portando alla disperazione la nostra gente è un paese che ha un futuro. Dovere degli amministratori locali è preservare le comunità che hanno l'onore di rappresentare. Oggi anche in Italia esiste una guerra, ed è la guerra per arrivare alla fine del mese. Una guerra che fa costantemente vittime. C'è una guerra degli artigiani e delle piccole imprese per cercare di rimanere aperti, c'è una guerra quotidiana dei nostri fratelli italiani per cercare di dare un'istruzione, un tetto ed un futuro ai loro figli".

Dichiarano congiuntamente il segretario cittadino della Lega Filippo La Grassa ed il segretario provinciale Alessandro Scipioni. "Qui l'errore risiede nella visione di fondo del problema! Non c'è nessuna opportunità in questa immigrazione non selezionata ed invasiva;mandare avanti questa falsa accoglienza significa la fine dell'Italia come comunità umana" .

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