Sanità: Toscana pioniera nella rivoluzione della medicina generale

Torselli (FdI-ECR): “I problemi ignorati dalla sinistra toscana ora al centro dell’agenda europea”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 Settembre 2025 23:55
Sanità: Toscana pioniera nella rivoluzione della medicina generale

La Toscana si conferma un laboratorio a livello nazionale nella trasformazione della sanità italiana, in particolare nella medicina generale e nelle cure primarie. Restano però sfide cruciali: definire con precisione il ruolo delle Case di Comunità, formare i medici di famiglia all’uso delle nuove tecnologie e affrontare i cambiamenti socio-demografici in atto. Questi temi sono al centro del 12° Congresso Regionale della Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie della Toscana, intitolato “Conoscere per decidere (il nostro futuro)”, che si tiene il 27 settembre a Firenze. Presidenti del Congresso sono il Prof Claudio Cricelli, Presidente Emerito SIMG, Alessandro Rossi, Presidente SIMG nazionale, Andrea Salvetti, Segretario SIMG Toscana.

“Dalle aggressioni al personale sanitario agli incentivi per chi lavora nelle aree interne: la sinistra toscana ha provato a metterci a tacere, ma oggi questi temi sono al centro dell’agenda del Parlamento Europeo. È la conferma che avevamo ragione” dichiara Francesco Torselli, eurodeputato di Fratelli d’Italia e relatore per il gruppo ECR sul rapporto congiunto delle commissioni EMPL (Lavoro e Affari Sociali) e SANT (Sanità) intitolato “Piano UE per la crisi del personale sanitario: sostenibilità e condizioni di occupazione e lavoro nel settore sanitario”. Il documento, attualmente in elaborazione, punta a una strategia europea per affrontare la crisi del personale, migliorando sostenibilità e condizioni lavorative. L’hearing di oggi, 25 settembre, è il primo passo del percorso.

“Abbiamo denunciato - continua - carenze strutturali ignorate da Giani e dalla sua Giunta, che si rifugiano dietro al tetto di spesa sul personale mentre sprecano risorse in nomine discutibili: oltre duemila direttori, uno ogni quattro medici e meno di cinque posti letto. A Siena esistono 19 reparti con un solo medico, che è anche primario di se stesso. Intanto il personale infermieristico è sceso da 23.039 a 22.542 unità in un solo anno. Senza contare le liste d’attesa fuori controllo: per una cataratta a Pisa si aspetta un anno e mezzo. E per nascondere il problema, la Regione cancellava le richieste non evase per poi correre ai ripari, senza risultati, dopo il richiamo della Corte dei Conti”.

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“Da anni - conclude - chiediamo alla Regione di affrontare seriamente i problemi del sistema sanitario ma ogni proposta è stata respinta, perché per Giani e il PD la sanità toscana è intoccabile, perfetta per definizione. Oggi però l’Unione Europea riconosce proprio queste criticità e vuole lavorare per cercare soluzioni ai problemi che sono sotto gli occhi di tutti, operatori e cittadini in primis: carenza di personale, condizioni di lavoro difficili, aggressioni in corsia, assenza di percorsi di carriera trasparenti, mancanza di incentivi per chi lavora nelle aree interne, nessuna promozione della telemedicina e dell’Intelligenza Artificiale. Avevamo ragione noi: la sinistra ha ignorato i problemi, l’Europa ora li mette nero su bianco”.

Francesco Merlo, candidato della Lista Giani per la circoscrizione Firenze 1 e coordinatore di +Europa a Firenze, lancia un appello forte per una riforma radicale della spesa sanitaria in Toscana, chiedendo un taglio netto ai finanziamenti destinati all'omeopatia e ad altre terapie non scientificamente riconosciute.

"È inaccettabile che in Toscana una parte dei fondi pubblici, che appartengono a tutti i cittadini, venga destinata a pratiche non riconosciute come efficaci dalla comunità scientifica internazionale," dichiara Merlo. "Parliamo di 77 ambulatori pubblici dedicati, 37.000 prestazioni annue, e uno stanziamento diretto di 600.000€ all'anno, a cui si sommano costi di struttura che portano le cifre a svariati milioni di euro."

Merlo sottolinea che questa spesa è un'ingiustizia verso i cittadini, che si ritrovano a finanziare, attraverso le loro tasse, le superstizioni di pochi. "Non si tratta di un attacco a chi sceglie liberamente queste pratiche," precisa il candidato, "ma è un principio di equità: il sistema sanitario pubblico deve essere al servizio della salute collettiva, basato su trattamenti la cui efficacia è provata dalla scienza."

Il candidato propone di reindirizzare i milioni di euro recuperati verso settori cruciali che necessitano di finanziamenti urgenti. "Tagliare i sussidi all'omeopatia permetterebbe di recuperare risorse da destinare a ciò che conta davvero per la sanità toscana: abbattere le liste d'attesa, acquistare macchinari diagnostici all'avanguardia, recuperare spazi ambulatoriali e garantire l'assunzione di nuovo personale medico."

Conclude Merlo: "Le spese sanitarie sono la principale voce del bilancio della Regione: no ai riti magici, lavoriamo a una sanità efficiente, universale e basata sulla scienza."

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