Sanità, al Santa Chiara di Pisa problemi a radioterapia

Un acceleratore lineare si guasta troppo spesso costringendo talvolta i malati oncologici a saltare le sedute. L'azienda ospedaliera sta acquistando un altro macchinario ma i tempi non sono brevi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 maggio 2019 14:48
Sanità, al Santa Chiara di Pisa problemi a radioterapia

DIRE) Firenze, 23 mag. All'ospedale Santa Chiara di Pisa l'acceleratore lineare utilizzato nelle cure di radioterapia sta diventando un problema. È obsoleto e si guasta molto spesso, costringendo talvolta i malati oncologici a dover saltare alcune delle sedute settimanali previste nel ciclo terapeutico. A segnalare il caso alla Dire è Angela Bianchi, una paziente colpita da tumore al seno. A febbraio si è sottoposta a un intervento e da meno di un mese ha iniziato un ciclo di radioterapia. "Da allora - chiarisce- dovrei svolgere cinque sedute settimanali, di fatto tutti i giorni tranne il sabato e la domenica perché chiude il reparto. Ma il macchinario si rompe frequentemente".

I tecnici intervengono in maniera tempestiva, ma il problema si ripropone poco dopo. La paziente chiede di essere trasferita in un altro centro e per trovare una soluzione si è rivolta all'Urp di Pisa e ha scritto anche al ministero della Salute. "I medici mi dicono che non possono farci niente e che i centri vicini sono tutti pieni. Il macchinario - aggiunge- è obsoleto, ha 13 anni e si rompe di frequente. Deve essere cambiato, ma le gare d'appalto sono in corso. C'è la previsione di sostituirlo, purtroppo però le tempistiche sono dilatate a causa delle gare". 

L'apprensione maggiore è che saltando alcune sedute durante la settimana la cura possa rivelarsi meno incisiva: "Il medico mi ha spiegato che le cure fatte in questo modo non hanno la stessa valenza di quelle portate avanti regolarmente - rivela Bianchi -. Non si possono fare sistematicamente due-tre volte anziché cinque volte alla settimana. Mi preme la tempistica, non mi sto curando come mi devo e questo e' inaccettabile perché qui stiamo parlando di una terapia salvavita".

Interpellata sulla questione l'azienda ospedaliero universitaria di Pisa riconosce un problema di "vetustà" del macchinario, ma rende noto che sta cercando di risolvere da tempo tale criticità con soluzioni transitorie in attesa di concludere la procedura d'appalto per acquistare il nuovo acceleratore lineare. La questione è stata parzialmente risolta incrementando le sedute alla casa di cura San Rossore. In questi giorni, inoltre, sono in corso di valutazione tutte le ipotesi per potenziare ulteriormente le sedute e smaltire in tempi più rapidi le liste d'attesa.

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