Rotta balcanica: l'intervento del dottor Bartòlo in Consiglio comunale

L’europarlamentare è intervenuto oggi a Palazzo Vecchio. Approvata risoluzione promossa dalla lista Nardella. Da Fratelli d’Italia neanché il benvenuto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2021 20:57
Rotta balcanica: l'intervento del dottor Bartòlo in Consiglio comunale

Farsi promotori della richiesta di rispetto delle norme europee sui richiedenti asilo. Chiedere impegni precisi a Parlamento e Governo sulla cessazione dei respingimenti a catena, e le condizioni in cui versano i campi allestiti in Serbia, in Bosnia Erzegovina e Macedonia del Nord, promuovendo piuttosto forme di accoglienza diffusa. Sono gli obiettivi di una risoluzione promossa dalla capogruppo lista Nardella Mimma Dardano e dalla consigliera Pd Donata Bianchi, già approvata dalla commissione 7 e che ha avuto oggi il via libera dal Consiglio comunale, nella seduta che ha ospitato anche l’europarlamentare Pietro Bartolo.

“La testimonianza di Bartolo è intrisa di umanità e di grande sensibilità. Prima della politica c’è il livello della comprensione umana, dell’empatia, della fratellanza che è un concetto meta politico, che viene prima degli schieramenti politici, perché di fronte alla vita siamo tutti uguali e di fronte a un dramma umanitario credo che la prima reazione di tutti debba essere quella, non solo di commozione, ma anche di desiderio di capire”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella a proposito dell’intervento in Consiglio comunale dell’europarlamentare Pietro Bartolo che si è recato, insieme a un gruppo di parlamentari europei, in visita alla tendopoli bosniaca di Lipa, al confine con la Croazia, dove si trovano bloccati i migranti in condizioni disumane.

“L’Europa con il varo del Recovery Plan ha dimostrato di saper essere unita, forte, innovatrice e coraggiosa di fronte al dramma dell’epidemia - ha continuato il sindaco -. Per la prima volta tutta l’Europa ha deciso di ricorrere all’indebitamento comune per aiutare i Paesi ad affrontare l’emergenza sociale ed economica. È un passo storico nel processo di integrazione economica e politica europea. Questo significa che oggi l’Europa è più viva che mai ed è capace di reagire. Quello che manca è vedere altrettanto coraggio e determinazione della politica nell’affrontare la questione delle rotte di migranti che arrivano dal Mediterraneo e dall’Est Europa”.

“È arrivato il momento di chiedere con forza la modifica dell’ultima versione del Trattato di Dublino - ha aggiunto Nardella - perché il meccanismo contenuto in quel Trattato è inefficace e non funziona. Non è sostenibile che gli Stati di confine, che per primi ricevono i migranti, debbano farsi carico di tutte le operazioni economiche, organizzative e giuridiche. Così viene meno il concetto di solidarietà che è alla base dell’Unione europea, che non significa deresponsabilizzarsi, tutt’altro.

Solidarietà vuol dire che ogni Paese, per la propria parte, deve sostenere un piccolo pezzo della complessa soluzione della gestione dei flussi migratori. Credo che questo debba essere chiesto a gran voce ed è giusto che lo chieda anche una città come la nostra, che ha sempre avuto valori molto forti di accoglienza, di solidarietà e che ha saputo anche mostrare nei fatti che è possibile sperimentare una convivenza sociale di culture, di etnie e religioni diverse”.

“Il tema dell’immigrazione non può continuare a essere eternamente un terreno di scontro politico - ha proseguito il sindaco -, deve essere affrontato con buon senso, intelligenza e visione. Ormai sono anni che il nostro Paese non riesce a governare il processo di immigrazione. Parliamo dell’immigrazione solo come di un problema e non la affrontiamo come un aspetto della società che va governato. Questo vuol dire rafforzare gli strumenti che riguardano le politiche sociali, significa sperimentare una programmazione delle quote degli ingressi Paese per Paese, lavorare insieme al sistema delle imprese, che ormai non possono rinunciare alla manodopera degli immigrati, significa sperimentare modelli di convivenza sociale che siano sostenibili, superando le ghettizzazioni delle grandi periferie delle grandi metropoli europee che non hanno funzionato”.

“Quanto sta accadendo sulla rotta balcanica ci riguarda tutti da vicino, come cittadini italiani ed europei che credono nello stato di diritto, è la negazione di una storia comune, per questo è giusto e necessario affrontare questa tematica anche in Palazzo Vecchio, nel Consiglio comunale, e far sentire la nostra voce. – spiega Dardano – Importante quindi la testimonianza toccante, dura e diretta dell’europarlamentare Pietro Bartolo nella seduta di oggi e significativo dopo aver discusso e approvato questo atto che era già passato dalla commissione competente.

Obiettivo della risoluzione è rivolgersi a tutte le istituzioni nazionali, Parlamento, Governo, presidente della Repubblica chiedendo impegni precisi per promuovere forme di accoglienza diffusa, monitorare le operazioni di respingimenti per tutelare con efficacia il diritto di accesso alla procedura di asilo nel rispetto del diritto comunitario e della convenzione di Ginevra. Nell’atto ribadiamo poi l’urgenza di far rispettare le norme europee sui richiedenti asilo e di condannare con forza i respingimenti in corso: il sindaco, del resto, si è già espresso con incisività sulla questione parlando di ‘dramma per l’umanità’, perché Firenze, città solidale e aperta, non può tacere su questi fatti drammatici e inaccettabili”.

“Una persona di grande valore che ci ha portato la testimonianza importante di un dramma europeo che tutti dobbiamo conoscere. La testimonianza di un uomo, prima ancora che di un politico, di un medico, abituato a conoscere quindi il dolore e la sofferenza ma non per questo meno colpito da quanto ha potuto vedere da vicino. Fatti che ci ha raccontato con parole chiare, di quelle che scuotono le coscienze. Tutto questo ci fa capire le proporzioni di una tragedia come quella del confine orientale che ci riguarda tutti.

Grazie all’onorevole Bartolo per la sua testimonianza, grazie al presidente Milani che ci ha permesso di ascoltarlo, grazie al sindaco che con il suo intervento ha ricordato che Firenze c’è e da città attenta e solidale non si gira dall’altra parte rispetto a quanto avviene nella nostra Europa ma prende posizione in modo netto e deciso. Su questa vicenda bisogna intervenire senza tergiversare. Europa vuol dire diritti e solidarietà” Così Nicola Armentano e Letizia Perini, capogruppo e vicecapogruppo Pd a Palazzo Vecchio.

Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune: "Con il massimo rispetto crediamo che i sentimenti religiosi e il buon cuore abbiano poco a che fare con le discussioni istituzionali. Le destre hanno scelto una polemica di visibilità: non volevano un esponente dei partiti, dopo aver chiesto di far parlare poche sedute fa un esponente di Fratelli d'Italia, che pubblica con case editrici di estrema destra, sul tema delle foibe. l Partito Democratico ha effettivamente voluto strumentalizzare la presenza di Bartolo, rivendicando la candidatura alle ultime elezioni europee.

Nessuna critica alle scelte dei governi di centrosinistra degli ultimi anni è stata però portata avanti. In Libia continuano a esserci dei veri e propri lager. Tra Turchia e Grecia continuano a registrarsi episodi di disumanità. Le rotte migratorie continuano a essere occasione di profitto per una criminalità organizzata fortemente legata al tessuto economico italiano. Avremmo voluto discutere di questo. Diamo per scontato che siamo tutte e tutti appartenenti a una comune umanità. Certo, qualche gruppo consiliare ha voluto tirare nel mezzo la natalità e la difesa dei confini.

D'altronde quando ci sono governi di larghe intese occorre ridursi al sensazionalismo per far notizia. Ringraziamo Bartolo per la testimonianza umana e sincera. Rimaniamo perplessi dal senso delle posizioni politiche del Partito Democratico e della Lista Nardella, nel concreto delle politiche di accoglienza e di relazione con altri paesi".

“E’stato davvero un grande onore avere ospite il dottor Bartòlo nel Consiglio comunale di Firenze e sono felice – ha detto la vice presidente del Consiglio comunale Maria Federica Giuliani – di aver sostenuto la sua presenza questa sera. Oggi più che vai abbiamo bisogno di testimonianze autentiche, come quella che ci ha proposto in Consiglio comunale il dottor Pietro Bartòlo.

Per noi rimane il medico-eroe del presidio sanitario di Lampedusa che per oltre trenta anni ha accolto e soccorso i migranti in mare, guardando in faccia la speranza per una vita migliore ma più spesso, il terrore e la morte.

Abbiamo tutti nella mente e nel cuore quando, nonostante qualche settimana prima fosse stato colpito da un’ischemia cerebrale, partecipò in prima persona ai soccorsi ai sopravvissuti del tragico naufragio di Lampedusa il 3 ottobre del 2013 di un peschereccio con oltre 500 migranti. Persero la vita 368 persone. Una tragedia che poi ha raccontato in un film documentario, “Fuocoammare”, per non dimenticare mai quelle vite e raccontare la tragedia ancora in corso nel mar Mediterraneo. Anche i suoi scritti raccontano di vite appese ad una speranza, alla ricerca di una possibilità di vita, così lo ritroviamo nei suoi scritti “ Lacrime di sale” e “Le stelle di Lampedusa”.

Una persona che si è particolarmente distinta nell’affrontare in maniera positiva il fenomeno delle migrazioni, un’attività umanitaria nei confronti dei migranti preziosa che gli sono valsi, giustamente, molti riconoscimenti. Ricordo con piacere quando ho avuto l’onore di conoscerlo proprio a Firenze quando gli fu assegnato il premio “Galileo2000”, la motivazione ricordava come in 25 anni, lei con la sua squadra aveva visitato, soccorso e medicato circa 300 mila persone. Il Presidente della Repubblica nel 2014 e nel 2016, gli ha conferito il titolo di Commendatore e poi di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Non poteva mancare quindi il suo impegno in Europa – ha aggiunto la vice presidente del Consiglio comunale Maria Federica Giuliani – e la ringraziamo per essersi recato personalmente sulla rotta balcanica dove si sta consumando la tragedia dei migranti sotto lo sguardo incredulo dell’Europa. Perché a quel confine succedono atrocità incredibili, che possono raccontare solo quei pochi che riescono a non morire nel ghiaccio.

Grazie per il suo impegno e la sua testimonianza, confidiamo che la missione produca presto effetti positivi per l’indispensabile corridoio umanitario che permetta a queste persone un’accoglienza decente e un trattamento umano, considerato che i diritti umani sono violati sistematicamente. Chiudere gli occhi su questa tragedia e sul dramma dei migranti, vuol dire essere complici. Ha ragione, non si può provare a salvarsi settanta volte a soli sedici anni ed essere respinti disumanamente, sopportando di tutto. Siamo con lei, ognuno per la sua parte ce la possiamo e ce la dobbiamo fare. Grazie”.

“Il dibattito di oggi durante il Consiglio è risultato solo uno spot pubblicitario al PD. Le idee sono lecite e, in virtù di questo, io oggi non do il benvenuto in Consiglio comunale a Bartolo” dichiara Alessandro Draghi, Capogruppo di Fratelli d’Italia. “Non c’è una ricorrenza a giustificarlo e, non aveva senso questo dibattito, non trovo alcun motivo per omaggiare chi supporta l’immigrazione clandestina” prosegue il consigliere di Palazzo Vecchio, rivolgendosi all’europarlamentare del partito democratico Pietro Bartolo al termine del suo intervento in Consiglio comunale.“La soluzione per risolvere il problema della nuova Rotta Balcanica sarebbe mettere in campo una collaborazione, autentica e completa, fra le forze dell’ordine di Italia, Slovenia e Croazia: quest'ultima ha 5 milioni di abitanti e 1.200 km di confini da difendere.

Predisporre pattuglie ben organizzate sarebbe uno strumento utile nell’interesse dei tre Paesi e di tutta Europa, in virtù di uno spirito di collaborazione e di unità. Come Fratelli d’Italia - prosegue Draghi - riteniamo doveroso arrestare il traffico di esseri umani e la speculazione che su di essi viene fatta e, allo stesso tempo, opporsi allo sradicamento della società liquida. Per farlo, occorrono regolamenti unitari”.“Sono agli antipodi delle logiche politiche e culturali della sinistra progressista e radical chic.

Ritengo che, oltre le isterie politicamente corrette, ci sia una civiltà, un’identità, una tradizione ed una storia da tutelare: per questo, nessuna immigrazione clandestina - paravento di un più ampio progetto globalista - potrà mai trovare il mio avvallo”, conclude Alessandro Draghi.

In evidenza