Nel mare agitato di un mercato in cui pare di giocare a scacchi (tutti aspettano mosse per proporre contromosse), le notizie tardano ad arrivare. O meglio, se ci sono, risultano di seconda "scelta".
Sotto l'ombrellone, fino ad ora, nessun vero "scoop" se è vero che, l'unico grande colpo è stato quello della Juve che si è assicurata le prestazioni dell'ex Roma Pjanic. Scusate se è poco. Sugli altri lidi, solo operazioni minori, giovani interessanti, giocatori maturi svincolati (vedi l'Empoli con Pasqual e Gilardino) e qualche operazione in prospettiva. In poche parole, nessuno che possa fare, davvero, la differenza.
Non che l'estero salvi di molto la situazione: grandi voci si rincorrono (complici le gare dell'Europeo che hanno messo in luce diversi nominativi), scambi proposti e non andati a buon fine, tattica esasperata per bruciare la concorrenza.
Sullo sfondo l'attenzione, maniacale, al bilancio che un po' tutti stanno mettendo in campo al fine di evitare brutte sorprese. Ne sa qualcosa Corvino che, da profondo conoscitore di calcio, tesse la sua ragnatela senza mai portare il colpo decisivo. Babacar ascolta le sirene inglesi: saranno i proventi della sua cessione a movimentare il mercato viola? Può essere. Borja Valero richiesto da Montella per il nuovo corso del Milan? Pura fantasia, non si muoverà da Firenze.
Se davvero è una partita a scacchi dove le prime mosse latitano chissà che un'attesa conservativa possa portare allo scacco matto. Ci riferiamo a Rossi. Il Pepito nazionale, reduce dall'esperienza estera, è tornato con la voglia di stupire e di convincere Sousa.
I bene informati dicono che l'allenatore non nasconda un certo disappunto, a livello tattico, per l'utilizzo del talento non proprio una prima punta di ruolo. Anche qui siamo nel campo del condizionale. Con i "se" e i "ma" non si gioca bene al calcio. Con i piedi raffinati si. Quelli di Rossi lo sono ed è per questo che proprio lui potrebbe essere davvero l'uomo dalla marcia in più.
Un nuovo acquisto con le credenziali del "ritorno": chissà che non possa far bene. Il ritiro fornirà le risposte e proprio a Pepito toccherà lanciare segnali incoraggianti al proprio mister. Noi, da sotto l'ombrellone, osserveremo. Chissà come andrà a finire.
