Ristoratori Toscana: "Ristori quater? Condannati a morte dal governo”

La rabbia del presidente Pasquale Naccari: "Deluso e arrabbiato. Nessuna misura concreta, è stato approvato il nulla"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 novembre 2020 17:47
Ristoratori Toscana:
Recente manifestazione dei Ristoratori

Firenze, 30 novembre 2020 - “E’ stato approvato il nulla. Come temevamo, l'ultimo decreto Ristori non prevede misure concrete per la categoria dei ristoratori, ormai condannata a morte da questo governo”. Pasquale Naccari, presidente di Ristoratori Toscana, è estremamente “deluso e arrabbiato”. “Il Ristori quater prevede solo la proroga dei versamenti degli acconti delle imposte sui redditi per chi ha avuto perdite, nel primo settembre, pari al 66% e la sospensione dei versamenti tributari in scadenza a dicembre.

Ma considerando che noi siamo stati chiusi e che non abbiamo battuto scontrini, quali Iva e contributi dovremmo versare? Insomma, tutto questo è un bluff per cercare di distrarre l’opinione pubblica e far credere di dare aiuti ingenti, ma in realtà come al solito arriva poco o nulla. Anzi, proprio nulla”, accusa Naccari. Che attacca: “Questo ‘ristori quater’ per noi è una presa di giro. Siamo stati lasciati fuori dal decreto e non sappiamo neanche quando e se potremo riaprire. Ma una cosa è certa: potremo riprendere a lavorare tra mesi e mesi”.

C’è poi la questione delle 13esime (“Ma come facciamo ad elargire premi se non lavoriamo e se non abbiamo aiuti economici?) oltre all’”irrisolto nodo” degli affitti. “Nessun passo avanti su questo fronte - scuote la testa Naccari -. Anzi, va sempre peggio perchè fioccano gli sfratti”.

E gli sconti sul costo del lavoro? “Fumo negli occhi. Bisogna abbattere il costo del lavoro per chi fa i miracoli per mantenere il proprio personale, non agevolare le multinazionali, le uniche che possono assumere”. “Dicembre per noi è da sempre stato il mese migliore - prosegue Naccari -. Ma quest’anno va completamente perso. Ci domandiamo come affrontare i costi fissi, rimasti invariati, se non incassiamo. Da questo decreto è chiara la volontà di far morire un intero settore. Ma noi non staremo a guardare.

Siamo pronti a mobilitazioni imponenti. Lo dobbiamo alle nostre famiglie, completamente dimenticate da questo governo, alle famiglie dei nostri dipendenti, che sono alla disperazione, e a tutta la categoria. Bene che i negozi possano riaprire per lo shopping. Ma per noi non ci saranno né acquisti né cenoni. Per noi la situazione resta tragica: dicembre è perso e ci aspetta solo il buio. Oltretutto, dopo le feste aspettiamoci una risalita dei contagi… Pertanto, è evidente che la nostra riapertura slitterà ancora”. 

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