La proposta di modifica della legge regionale 61/2007 interviene sulle regole del completamento della riforma in materia di rifiuti e bonifica dei siti inquinati ed è resa necessaria dall’assenza di una previsione per l’aggiornamento o la variazione dei piani straordinari che consentono i primi affidamenti del servizio. Così ha spiegato in aula il presidente della commissione Territorio e ambiente, Gianfranco Venturi illustrando l’atto approvato dall’aula a maggioranza.
Venturi ha ricordato che stante la legge del 2007, infatti, le autorità, subentrate alle comunità di ambito, devono approvare un piano straordinario per procedere ai primi affidamenti. La fase transitoria che dovrebbe portare alla completa attuazione della riforma si è tuttavia protratta oltre i tempi stimati. Da qui la mancata approvazione di piani interprovinciali di gestione, che comunque necessitano di aggiornamenti anche alla luce di esigenze nel frattempo sopravvenute, e conseguenti ritardi nelle procedure di affidamento. Procedure che necessitano una conclusione in tempi rapidi e che quindi, così come disposto dalla proposta di legge, godranno di percorsi semplificati.
Andrea Agresti ha ricordato che questo provvedimento si inserisce in un quadro che mira allo snellimento delle procedure nell’attuazione dei piani. Il consigliere ha però ribadito che in commissione era emersa la necessità di avere un quadro completo e aggiornamenti ai piani straordinari.
Il consigliere Nicola Nascosti ha espresso condivisione nel merito dell’atto, utile per superare un empasse normativo. Perplessità, invece, sul carattere di urgenza del provvedimento.
Sull’atto è stato richiamato il potere sostitutivo della Regione, inserito nella legge del 2007, che per il consigliere Gabriele Chiurli non si vuole esercitare.
Per il consigliere Paolo Marcheschi la modifica di una legge vigente, senza un quadro d’insieme, non sarebbe opportuna. Prima di una modifica di legge, per Marcheschi, bisogna avere un quadro preciso della situazione attuale che evidentemente è cambiata anche in termini di fabbisogno e tipologia di impianti.
Per Marina Staccioli ci troviamo a discutere di situazioni che non hanno funzionato, nonostante il commissariamento dell’Ato Centro.
Per spiegare la ratio della norma è intervenuta l’assessore Anna Rita Bramerini. L’assessore all’Ambiente ha chiarito che la modifica si basa sul superamento degli attuali piani, ed è necessaria perché va a colmare un vuoto normativo.