Racket degli immobili Inps a Firenze

Un’associazione per delinquere, capeggiata da due fratelli calabresi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 aprile 2018 09:21
Racket degli immobili Inps a Firenze

A Firenze un’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica, nei confronti di un’associazione per delinquere, capeggiata da due fratelli calabresi, finalizzata ad accaparrarsi l’indebito utilizzo di appartamenti INPS che venivano poi abusivamente concessi a terzi previo pagamento di un canone mensile.Il personale del Comando Provinciale Carabinieri di Firenze ha dato esecuzione a 5 Ordinanze di Applicazione di Misura Cautelare emesse dal Tribunale Ordinario di Firenze - Sezione Indagini Preliminari in data 21.03.2018 nell’ambito del Proc.Pen.n.13297/17 RGNR e n.292/18 RG GIP nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili di associazione a delinquere finalizzata alle occupazioni abusive di abitazioni, sfruttamento del lavoro, nonchè estorsioni e violenza privata.

Le indagini

Il provvedimento è stato emesso a conclusione di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura di Firenze a partire dal Febbraio 2017 che ha consentito di individuare una compagine criminale particolarmente incline alla gestione di occupazioni abusive poste in danno degli stabili dell’I.N.P.S. (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) ubicati in Firenze in via Claudio Monteverdi n.13-72 .

Gli elementi acquisiti hanno permesso di tracciare le dinamiche, i fronti investigativi ed i ruoli ricoperti da ciascun componente dell’organizzazione, evidenziando la figura egemonica di due fratelli di origine calabrese, che, gestori di fatto della cooperativa edile Gamma, impiegavano operai di origine rumena sottopagandoli e li collocavano, a titolo oneroso, abusivamente in abitazioni dell’ I.N.P.S, che avevano nella loro disponibilità,

E’ chiaramente emerso che i due fratelli sono riusciti a guadagnare ingenti somme di denaro, estorcendo parte del compenso destinato agli operai “iscritti“ alla Cooperativa GAMMA come artigiani ed accaparrarsi contestualmente, anche attraverso l’uso della violenza e la minaccia, un “canone di locazione“ in denaro contante che veniva poi detratto dalla busta paga. Chi non si sottoponeva a tale sistema, attraverso più episodi di violenza privata: distacco della luce, chiusura del gas, dell’acqua e danneggiamenti di autovetture, veniva obbligato al rilascio dell’immobile.

Nel medesimo contesto investigativo si accertava che il denaro, provento delle menzionate attività illecite, in attesa di essere trasferito in Romania per l’acquisto di numerosi immobili veniva depositato da uno dei fratelli, dominus dell’associazione e con moglie rumena, in dei conti correnti bancari intestati ai dipendenti rumeni, sui quali, dietro minaccia, consentivano ai fratelli di operare.

Merita, inoltre, accennare che i fratelli calabresi riuscivano ad inserirsi all’interno di importanti realtà edili fiorentine, offrendo prezzi concorrenziali effetto dello sfruttamento del lavoro. Per quest’ultimo aspetto l’attività è stata approfondita anche grazie all’ausilio tecnico professionale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Firenze.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze, accogliendo integralmente le fonti di prova presentate a supporto dell’ipotesi investigativa della Procura di Firenze ha ritenuto opportuno applicare le misure cautelari nei confronti dei cinque indagati, tre dei quali associati in carcere, uno ai domiciliari ed uno con divieto di dimora nel comune di Firenze.

Sequestri

Nel medesimo contesto la citata Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo di 5 immobili di proprietà dell’I.N.P.S. ubicati in Firenze in via Claudio Monteverdi n.11-13-15-72, che gli indagati occupavano abusivamente.

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