Pubblici esercizi: nell’aria di farli chiudere?

Oggi Fipe-Confcommercio dal premier Conte. Pasquale Naccari (Ristoratori Toscana): “Meglio ora che a dicembre. Non lavorare a Natale segnerebbe la morte di tutto il settore”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 ottobre 2020 23:40
Pubblici esercizi: nell’aria di farli chiudere?

C’era anche il presidente di FIPE Confcommercio Toscana Aldo Cursano, vicepresidente vicario di Fipe nazionale, nella delegazione guidata dal presidente nazionale di Fipe Confcommercio Lino Enrico Stoppani, che oggi è stata ricevuta a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Al centro della discussione, lo stato di profonda crisi che il settore sta attraversando a causa delle misure di contrasto alla pandemia da Covid-19. Crisi destinata a farsi ancor più drammatica nei prossimi mesi, alla luce delle nuove restrizioni. La delegazione ha presentato al premier un documento nel quale si riassume la gravità del momento, con i principali indicatori economici del comparto, che chiuderà il 2020 con un calo di fatturati di circa 24 miliardi di euro, una potenziale perdita di almeno 300 mila posti di lavoro e la scomparsa di 50 mila imprese.

Per scongiurare questo scenario, la Fipe ha invitato il presidente del Consiglio ad intervenire con una serie di interventi a sostengo del settore, primo tra tutti lo stanziamento di contributi a fondo perduto per il ristoro di chi ha subito una maggior perdita di fatturato, come già fatto per il mese di aprile. Fondamentale secondo la Fipe è procedere a una riduzione dei costi per le imprese, intervenendo con ulteriori mesi di credito di imposta sulle locazioni per lo meno fino a fine anno e un allungamento degli ammortizzatori sociali. Fondamentale anche una politica di rinnovamento dell’offerta turistica italiana, da realizzare attraverso l’impiego del Recovery Fund.

Il Premier Conte ha dimostrato grande attenzione alle questioni poste dalla delegazione, assicurando interesse ed interventi mirati per il comparto. “C’è piena consapevolezza delle difficoltà che gli operatori di questo comparto stanno attraversando a causa dell’emergenza Covid, ci rendiamo conto del grande sforzo che state facendo in questo periodo – ha detto Conte – Da parte del Governo c’è massima attenzione: i prossimi interventi per il settore terranno conto delle specifiche difficoltà. Stiamo studiando misure mirate che saranno calibrate sulla base delle concrete esigenze”. Il Presidente ha quindi assicurato che sarà avviato un confronto con i ministri competenti anche sulla base delle proposte presentate da Fipe Confcommercio.

Un incontro costruttivo, secondo il presidente Stoppani, che ha sottolineato l’importanza del fattore tempo degli interventi necessari, per scongiurare un’ulteriore e massiccia chiusura di imprese. Fipe-Confcommercio continuerà a monitorare la situazione, riservandosi di intraprendere tutte le iniziative necessarie a rappresentare e salvaguardare un settore fondamenta le per l’economia del Paese.

“Se pensate di farci chiudere, fatelo ora e non a dicembre, perché il danno a Natale sarebbe incalcolabile, una vera catastrofe. Meglio perdere novembre che il periodo delle Feste, che potrebbe ridarci un minimo di ossigeno”. E' quanto dichiara Pasquale Naccari, portavoce dell'associazione Ristoratori Toscana a proposito delle ipotesi di lockdown a fine anno. “Siamo rimasti delusi dalle dichiarazioni del presidente del consiglio Giuseppe Conte”, accusa. “Da lui ci attendiamo realismo, sì, ma non terrorismo psicologico.

Ci aspettiamo che tratti l'Italia per quella che è, una grande potenza economica, e che abbia dunque progetti per il futuro e piani per limitare i danni. Da parte di un leader politico ci vuole lungimiranza. E prospettare una chiusura a Natale è tutto fuorché lungimirante. Il premier ci aveva detto che sarebbero aumentati i posti Covid nelle strutture sanitarie e i mezzi pubblici per garantire a studenti e pendolari di spostarsi in sicurezza. Invece, dopo mesi, gli ospedali sono già in sovraccarico, il trasporto al collasso e le scuole senza insegnanti.

E' inaccettabile. Ricordiamo che siamo stati i primi a chiudere, per senso di responsabilità. Adesso però non ha senso mettere limitazioni ai nostri locali e allo stesso tempo lasciare senza regole i trasporti pubblici”. “Se, come ha già fatto, Conte afferma di non escludere un lockdown a dicembre, le famiglie e i lavoratori che temono di perdere il posto si chiudono in casa, risparmiano, non consumano. Lo stanno già facendo: basta fare un giro dentro i negozi e i ristoranti vuoti.

I nostri soci ci stanno inondando di foto e di video che fanno spavento: le persone si sono già barricate. Questa paura porterà gli italiani a non andare al ristorante, ma anche a non comprare scarpe e vestiti, tanto per fare qualche esempio. Insomma, il danno economico colpirà tutto il Paese e sarà devastante per l’intera economia nazionale”, mette in guardia Naccari. “Perciò, se si pensa che la situazione peggiorerà e che ci sarà la necessità di richiudere – conclude il portavoce dei Ristoratori Toscana, – meglio farlo subito e consentire così alle imprese di recuperare una parte delle perdite nel periodo natalizio, anziché condannarci ad una lenta agonia.

Se secondo lockdown deve essere, che almeno si pensi immediatamente ai sostegni per le famiglie”. 

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