Prostituzione: riaprire le case chiuse? Ci sono già quelle on line

Firenze: da hot a chic, vivere oggi nelle storiche vie a luci rosse

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 aprile 2015 23:31
Prostituzione: riaprire le case chiuse? Ci sono già quelle on line

Riaprire le case chiuse, ovvero le case di tolleranza che la legge proposta dalla deputata socialista Merlin nel 1958 abolì? Il dibattito si riaccende dopo il deposito di numerose proposte di legge e il convegno sulla prostituzione nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati. Ad animare la questione la diffusione della prostituzione di strada che nei decenni scorsi ha fatto scoppiare la protesta degli abitanti di interi quartieri. La realtà di oggi, nell'era di Internet, è che la prostituzione si offre in appositi siti nei quali le offerte convogliano presso abitazioni private.

 Proprio nei giorni del dibattito sulla proposta bipartisan di cancellazione della Legge MerlinImmobiliare.it, il portale di annunci immobiliari in Italia, si è chiesto quanto valgano gli immobili siti nelle vie che prima dell’abolizione delle case chiuse erano luogo di ritrovo per prostitute e clienti: in molti casi si è assistito a delle vere e proprie riqualificazioni. Sono innumerevoli le storie che si narrano sui bordelli un tempo concentrati nel centro storico di Firenze e, in molti casi, alcune vie conservano ancora nei loro nomi quello che è stato il loro passato.

I prezzi superano i 300.000 euro per un trilocale in Via dell’Amorino, che fu teatro degli intrighi passionali che ispirarono La Mandragola di Machiavelli. Stessi costi (312.000 euro) per via Tornabuoni, nel cuore della vecchia Firenze, dove operava Madame Saffo – da cui amavano essere accolti personaggi del calibro di Carlo Bo, Eugenio Montale e Carlo Emilio Gadda.

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