Primo Maggio: consegnate le "Stelle al Merito del Lavoro"

La cerimonia di consegna delle “Stelle al Merito del Lavoro” ai lavoratori toscani che si sono distinti per laboriosità, perizia e condotta morale. In piazza i lavoratori in lotta contro le nuove forme di sfruttamento

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 maggio 2019 21:01
Primo Maggio: consegnate le

Sono 84 i cittadini toscani che quest’anno hanno ricevuto la “Stella al Merito del Lavoro” nel corso di una manifestazione organizzata dalla Prefettura nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. L’onorificenza viene conferita tradizionalmente il Primo Maggio dal Presidente della Repubblica a coloro che si sono distinti per qualità professionale, per i miglioramenti che hanno apportato all’attività quotidiana della propria azienda o per gli insegnamenti che hanno saputo trasmettere ai colleghi più giovani.

La cerimonia di oggi vuole essere un momento autentico, ha sottolineato il prefetto Laura Lega nel suo intervento, in cui l’intera comunità toscana si stringe attorno ai suoi insigniti. Donne e uomini che hanno alle spalle storie diverse, ma tutte caratterizzate dal grande impegno profuso nelle proprie attività, dal senso del dovere e di responsabilità. A loro va il nostro plauso e l’invito a seminare sul territorio, soprattutto tra i ragazzi e nelle scuole, i valori di cui sono stati interpreti nella propria vita professionale”.

Il prefetto ha quindi ricordato il significato del Primo Maggio. “La Costituzione pone il lavoro al centro della nostra vita repubblicana, ha detto, e il lavoro è elemento di coesione sociale che genera democrazia, è diritto ed è dovere. L’uno non vive senza l’altro”. Quindi Lega ha ricordato l’opera di bilanciamento svolta dai prefetti nella risoluzione delle numerose dinamiche in ambito aziendale per trovare il punto di equilibrio tra esigenze diverse.

Si è poi soffermata sulle questioni più attuali, come la disoccupazione giovanile e quella degli over-cinquanta, il precariato, il caporalato e in modo particolare la sicurezza nei luoghi di lavoro. ”Nonostante una legislazione rigorosa ed il particolare impegno delle istituzioni, qui più attive che altrove, ha affermato, la nostra regione, nel confronto tra i dati del primo trimestre 2019 e quelli del 2018, ha registrato un incremento di incidenti sul lavoro.

La crisi economica si sta infatti facendo sentire soprattutto sui segmenti più fragili ed esposti del mondo del lavoro. Per questo occorre un ulteriore scatto di responsabilità da parte di tutti: imprese e lavoratori, istituzioni ed organizzazioni sindacali, con il concorso attivo della società civile”. E qui il prefetto ha puntato su tre obiettivi da perseguire: rendere conveniente la legalità in materia di sicurezza del lavoro; investire di più nella formazione mirata e capillare ed implementare i controlli effettivi e non più solo formali.

Il mondo del lavoro sta cambiando, ha concluso Lega, l’automazione è uno scenario attuale non più futuribile e questo ci metterà di fronte a ulteriori trasformazioni. Dobbiamo comprendere i mutamenti della nostra società, li dobbiamo governare e non subire, con fiducia nel futuro, avendo sempre chiaro che la dignità del lavoro è la dignità delle persone”.

Dopo il prefetto, hanno preso la parola il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, il direttore dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, Antonio Zoina, il console regionale della Federazione Maestri del Lavoro, Massimo Tucci, il presidente del Gruppo Toscano Cavalieri del Lavoro, Piero Neri e il presidente regionale dell’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani - ANLA, Fiorenza Ciullini. In sala erano presenti i prefetti toscani, i sindaci dei comuni di residenza degli insigniti, le autorità civili e militari e i familiari dei premiati.

Si è passati quindi al conferimento delle onorificenze da parte dei prefetti della Toscana e dei sindaci dei comuni di residenza degli insigniti. La Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri dell’Arma dei Carabinieri, diretta dal luogotenente Ennio Robbio, ha accompagnato la cerimonia suonando, oltre l’Inno di Mameli e l’Inno d’Europa, una marcia tratta dall’“Ernani” di Giuseppe Verdi. Elenco degli 84 toscani “Maestri del Lavoro” (suddivisi per provincia di residenza):

Firenze (28): Salvatore Abruscato, Giuseppe Amato, Mariangela Baroni Ranfagni, Marco Benetello, Antonio Bonanno, Marina Bongini, Mauro Brotini, Renzo Caselli, Alberto Cosi, Gianfranco Evaristi, Grazia Filomena, Francesco Giorgeschi, Lucia Grandi, Daniele Lucci, Claudio Malevolti, Simonetta Manetti, Stefano Manzini, Tiziano Marzoli, Elisabetta Matrigali, Claudio Mazzetti, Daniela Nepi, Alessandro Pacini, Claudio Paradisi, Annalisa Pieri, Luigi Pollice, Alessandro Pratesi, Graziano Razzuoli, Mirco Volante.

Arezzo (10): Daniela Alberti, Carlo Cali, Patrizia Cherici, Mario Ciapi, Paolo Crescioli, Maddalena Gagliardi, Emanuela Neri, Sandro Pietrini, Ivo Poccioni, Massimo Salvi.

Grosseto (7): Maria Ceniccola, Antonio Denci, Massimo Dini, Francesco Luciano, Simonetta Lupi, Lamberto Petrini, Sergio Vannuzzi.

Livorno (4): Enrico Bernini, Laura Cervelli, Giandonato De Rosa, Renzo Manzi.

Lucca (15): Riccardo Baldassini, Fulvio Canapai, Marsilio Ceccardi, Massimo Da Valle, Luigi Delsignore, Liana Fanucchi, Annalisa Franceschi, Giacomo Isola, Orazio Lucarotti, Ivo Maggenti, Pier Luigi Milani, Massimo Nannini, Giorgio Pieroni, Raffaella Rossi, Stefania Tofanelli.

Massa Carrara (3): Luca Albericci, Giacomina Rolla, Antonio Sarteschi.

Pisa (1): Carla Meoni.

Pistoia (2): Andrea Bargiacchi, Stefano Boni.

Prato (7): Antonio Barbani, Donato Calabrese, Lucia Angela Caprio, Maria Carolina Di Rosa, Mario Fangoso, Piero Gino Simoncini, Giuseppe Turano.

Siena (7): Marcello Alessandri, Fabio Guerrini, Mario Lusini, Angiolo Neri, Rino Rappuoli, Laura Roncucci, Marusca Terranzani.

La manifestazione dei Riders

Stamani circa 300 lavoratrici e lavoratori hanno sfilato per le vie del centro. Il corteo, organizzato dal sindacalismo di base (Cobas, Cub, Usi) e da alcune organizzazioni politiche (tra cui Potere al popolo), ha sfilato da Piazza Beccaria a Piazza San Firenze, denunciando il peggioramento progressivo delle condizioni di lavoro e l'insufficienza delle misure finora prese da questo governo. Dal corteo si è dipanata anche la manifestazione del Riders Union Firenze, il locale sindacato dei riders, che ha organizzato una critical mass. Presenti in piazza anche Antonella Bundu (che ha partecipato alla critical mass) e la capolista di Potere al popolo, Francesca Conti.

A Firenze sono stimati più di un migliaio di riders, che effettuano le consegne giorno e notte e con qualsiasi condizione metereologica, muniti dalle aziende solo di giaccone e contenitore porta cibi, mentre gli strumenti essenziali allo svolgimento della prestazione lavorativa, smartphone e mezzo di trasporto, quasi sempre la bicicletta, sono loro a carico. Questi lavoratori chiedono di essere riconosciuti come tali, rifiutando quindi l’idea della gig economy e dell’immaginario creatosi intorno alla figura “del giovane che arrotonda”, e di conseguenza di avere accesso a quei diritti fondamentali quali assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, malattia, ferie e maternità, nonché il diritto di assemblea, di sciopero e quello ad una retribuzione adeguata, che assicuri un’esistenza libera e dignitosa e un futuro meno precario.

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