Primo Maggio a Firenze, il Lavoro ha voglia di ripartire

SPC nel pomeriggio in piazza Santissima Annunziata. Flash mob di Fratelli d'Italia in via Guicciardini. Parla Milani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 aprile 2021 17:49
Primo Maggio a Firenze, il Lavoro ha voglia di ripartire

“Anche quest’anno il 1° Maggio avrà un significato particolare. Viviamo, da un anno e mezzo, una situazione sociale difficile. La pandemia – ricorda il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – ha distrutto l’economia, tante sono le persone che, purtroppo, hanno perso il loro posto di lavoro e si rischia anche di disgregare la coesione sociale.

Abbiamo compreso che tutto il lavoro è di valore, anche quello che spesso non consideriamo significativo. Quello portato avanti dagli amministratori locali, chiamati spesso a scelte difficili, dal personale della scuola, dalle forze dell’ordine, dai lavoratori del commercio alimentare, da chi lavora nei trasporti e nella logistica, da coloro che compiono attività di cura: i dottori, gli infermieri, tutto il personale sanitario ed adesso da coloro che stanno lavorando per vaccinare i più anziani, i più fragili e, speriamo presto, tutta la popolazione.

Nel giorno della Festa dei lavoratori torniamo a ringraziare gli uomini e le donne che nel corso di questi lunghi mesi, contrassegnati dalla pandemia, hanno lavorato per mantenere attivi i servizi essenziali. Sono stati tanti i “lavori” che hanno risposto a bisogni primari ed essenziali della collettività, dando senso sociale e fondamento alla democrazia, facendoci comprendere il valore di aver voluto fondare la Repubblica sul lavoro.

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Il lavoro quale elemento di emancipazione dell’uomo e senso di appartenenza ad una comunità: tutti siamo utili perché ciascuno, con il proprio lavoro, concorre al benessere collettivo.

Presto, quando usciremo da questa emergenza e ci sarà molto da ricostruire e ripensare, il lavoro sarà al centro di tutte le politiche, in modo particolare verso le generazioni più giovani e le donne.

Occorre ripensare profondamente il mondo del lavoro, a partire dalla sicurezza – aggiunge il presidente Luca Milani – e, terminata l’emergenza, le imprese, specialmente le piccole e medie, dovranno essere aiutate dallo Stato nel sostegno all’occupazione. La scelta sarà obbligata: sostenere le imprese ed investire il più possibile in politiche attive del lavoro davvero efficienti, per ricollocare il maggior numero di persone. Ma a fianco degli aiuti alle imprese deve avanzare anche il senso di responsabilità sociale di queste ultime, non sono più accettabili lavori sottopagati, parzialmente o completamente fuori dalle regole dell’ordinamento del lavoro e imprese che, finiti gli aiuti statali, abbandonano l’attività e lasciano i lavoratori sulla strada. Occorre creare nuove prospettive – conclude il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – e realizzare un mondo del lavoro nuovo dove al centro deve esserci la persona e non il profitto.

Buon Primo Maggio a tutte e a tutti”.

“Sembra un ragionamento intuitivo: si è lavorato talmente poco questo anno, che non ha senso rispettare la giornata festiva il 1° maggio. Niente di più sbagliato. Sicuramente il personale della grande distribuzione non si è fermato un attimo – commentano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – ed è sbagliato. Inoltre, dopo oltre un anno di pandemia, non si può accettare il timore di assembramenti, per un sabato di chiusura delle attività. La libertà non riguarda solo la possibilità di consumare. La vita delle persone non si esaurisce nella dimensione dello sfruttamento e del mercato.

Anche per questo domani sarà per noi un giorno di lotta e di solidarietà. La mattina torneremo al fianco dei lavoratori Texprint, dopo il partecipato presidio del 24 aprile e al fianco di una vertenza che prosegue con coraggio.

Dalle 15.30 saremo in piazza Santissima Annunziata, per la giornata voluta dall’assemblea Ogni giorno è il primo maggio, un percorso unitario del sindacalismo di base che raccoglie tante esperienze associative e politiche, per ricordare – concludono Palagi e Bundu – la centralità del lavoro e di chi lavora, riconosciuta in Costituzione ma rimossa sistematicamente dal dibattito pubblico”. 

Alle ore 15 di domani Primo Maggio consiglieri e simpatizzanti di Fratelli d'Italia terranno un flash mob simbolico per dimostrare vicinanza alle categorie colpite dalla pandemia a cui il governo non è stato capace di dare risposte concrete.Per questo gli esponenti del partito della Meloni apriranno uno striscione in via Guicciardini, fra le vie più colpite dalla crisi economica a causa del drastico calo del turismo e dei lavori stradali che si prolungheranno fino a dopo l'estate.

"Il governo ha dimenticato i commercianti - dichiarano il capogruppo Alessandro Draghi e il consigliere Jacopo Cellai -; Fratelli d’Italia dice no al coprifuoco e no a misure che condannano le attività produttive alla chiusura e si schiera, senza se e senza ma, dalla parte delle piccole e medie imprese commerciali e artigianali che sono l'asse portante dell'economia cittadina e sono quelle attività che ancora sono detenute dalle famiglie fiorentine, che vivono e lavorano in città”. 

I tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil - accompagnati da presìdi unitari - saranno in tre luoghi simbolo del lavoro nella regione.

Dalida Angelini, segretaria generale di Cgil Toscana, sarà alle 10 davanti all’ospedale San Luca di Lucca (entrata principale in via Lippi Francesconi 556), un simbolo di quella sanità che è stata baluardo contro la pandemia e che ora va ancor più rafforzata; Riccardo Cerza, segretario generale di Cisl Toscana, sarà alle 10 davanti alle acciaierie di Piombino (ingresso della fabbrica Jsw in Largo Caduti sul lavoro, presso il presidio permanente dei lavoratori alla portineria), che rappresentano una delle vertenze simbolo della crisi industriale della Toscana a cui occorrono risposte; Annalisa Nocentini, segretaria generale di Uil Toscana, sarà alle 10 davanti al magazzino Amazon Logistics in via Baldanzese a Calenzano, per ribadire il no ad ogni tipo di vecchio e nuovo sfruttamento sul lavoro.

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