PRATO, 17 novembre 2025- Stamani al Macrolotto di Prato, aggressione ad agenti della Digos, di cui due finiti in ospedale, per mano di un gruppo di persone di origine cinese. Gli episodi avvenuti all’Euroingro segnano un punto di non ritorno: prima l’assalto violento al presidio dei Sudd Cobas, con feriti tra manifestanti e poliziotti, poi la mobilitazione su WeChat per coinvolgere il Consolato cinese e fare pressione sulle istituzioni italiane.
Oggi una delegazione del PD Prato ha partecipato al presidio davanti a Euroingro per portare solidarietà ai lavoratori, ai rappresentanti del Sudd Cobas e agli agenti della Digos aggrediti.
"A loro va la nostra piena vicinanza. Attaccare i lavoratori in sciopero significa attaccare la Costituzione. Ma l'aggressione di oggi non è un evento isolato. È la manifestazione più estrema di un modello che vive sulla ricattabilità delle persone e sulla violazione sistematica dei diritti. La violenza serve a mantenere lo sfruttamento nell'ombra. Prato non può permetterlo. Respingiamo con forza la narrazione su base etnica che alcune forze politiche stanno cavalcando in queste ore: è una mistificazione che sposta l’attenzione dalle responsabilità reali.
Prato non vive un conflitto importato, non esistono distretti paralleli. Le aziende sono italiane, anche quando i titolari hanno passaporto cinese. La struttura del profitto è intrecciata con il Made in Italy, con le grandi firme e con i marchi che prosperano sull’opacità delle subforniture. Quando si trasforma una questione di potere, di ricatto e di classe in una questione di nazionalità, non si difende la legalità ma lo status quo, e nel peggior modo possibile. Condividiamo l'appello di Abiti Puliti rilanciato dai lavoratori e ci opponiamo allo scudo penale del DDL PMI: serve un nuovo modello fondato sulla responsabilità della filiera.
Senza responsabilità in solido chi sta in cima alla catena potrà continuare a dichiararsi estraneo mentre lucra sul sommerso" dichiara Marco Biagioni, segretario PD Prato.
"Solidarietà agli agenti della Digos feriti mentre facevano il loro dovere. La nostra città, che affronta anni difficili, deve tornare a essere sicura e serena. Non ci possono più essere coni d'ombra, sacche di illegalità o, peggio, organizzazioni che ricorrono alla violenza. C'è bisogno di un impegno maggiore da parte di tutte le istituzioni e dei poteri dello Stato" commenta l'On. Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia.
“Quanto sta accadendo a Prato rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Un’aggressione agli agenti della Polizia di Stato, ai quali va la mia solidarietà e l’augurio di pronta guarigione, e un documento circolato su WeChat tra imprenditori cinesi, che invita il Consolato della Repubblica Popolare Cinese a combattere le rivendicazioni sindacali, configurano un fatto gravissimo. Non siamo più di fronte a singole irregolarità: qui c’è l’evidente tentativo di trasformare Prato in una zona franca facendo interferire uno Stato straniero nella vita economica, sociale e istituzionale del nostro Paese” dichiara l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Francesco Torselli “Parole come sconfiggere il blocco, fare pressione sull’amministrazione, dimostrano che c’è chi si considera al di sopra delle regole italiane.
Questi imprenditori si preoccupano dei profitti persi a causa delle rivendicazioni dei lavoratori, ma non mostrano alcun rispetto per la legge italiana, ignorando sistematicamente norme su salari, orari e sicurezza. Chi lavora e fa impresa in Italia deve rispettare le leggi italiane e non sarà certo l’appello al Consolato cinese a spostare questa certezza. Nessuna ingerenza esterna potrà mai essere tollerata”.
“Questo non è normale dissenso: è un tentativo organizzato di influenzare l’ordine pubblico attraverso canali esterni allo Stato. Siamo di fronte a fatti gravissimi: l’aggressione dimostra un totale disprezzo per le istituzioni e la presunzione di poter intervenire nelle dinamiche locali tramite reti interne o appoggi stranieri è incompatibile con le regole del nostro Paese. A chi pensa di trasformare Prato in una zona franca ricordo che questa è l’Italia, non un protettorato straniero. Nessuno può intimidire le istituzioni italiane né usare piattaforme importate per condizionare scelte politiche e di ordine pubblico. Questi comportamenti mettono a rischio la convivenza civile e non saranno tollerati.
Dai messaggi scambiati su WeChat emerge un elemento ancora più sconcertante: non compare una sola parola sui problemi reali che da anni affliggono il distretto: illegalità, sfruttamento, capannoni-dormitorio, lavoro nero, condizioni di schiavismo moderno. Nessun richiamo alle inchieste, alle morti sul lavoro, ai turni disumani. L’unica preoccupazione è la difesa degli introiti economici, non il rispetto delle leggi italiane.
Questo comportamento rivela un tentativo di proteggere modelli economici opachi, spesso fondati sulla concorrenza sleale, e di attivare pressioni esterne per ostacolare qualsiasi richiesta di legalità. La conclusione è chiara e inequivocabile: lo Stato intervenga subito, si identifichino i responsabili dell’aggressione, si verifichino le interferenze esterne e si ribadisca un principio fondamentale: a Prato comandano le istituzioni italiane e chi vive qui deve rispettare le nostre leggi, senza eccezioni. Questo messaggio forte rimette al centro la legalità e la tutela dell’autorità dello Stato nel cuore del distretto pratese“ dichiara Claudiu Stanasel, già Vice Presidente del Consiglio Comunale di Prato e Leader del Carroccio.
“Quanto accaduto è stato un vergognoso attacco allo Stato, messo in atto da chi ha in spregio le leggi italiane e le istituzioni. La violenza non può e non deve più essere tollerata. Una violenza che purtroppo non è nuova nel territorio pratese, in cui c’è chi, evidentemente, presume di essere uno Stato nello Stato, andando oltre la legalità e infrangendo, sistematicamente, le regole. Una violenza che questa mattina ha superato ogni limite. Ciò che è avvenuto è la conseguenza di un passato caratterizzato dal voltarsi dall’altra parte, che non può più essere essere permesso; anche dal Consiglio Regionale, continuerò a lavorare con costanza affinché a Prato la criminalità diffusa ed episodi violenti come quello avvenuto oggi, siano solo un ricordo. Ai due poliziotti costretti alle cure ospedaliere, solo per aver svolto il loro lavoro, la mia massima solidarietà” nota la deputata e consigliera eletta pratese di Fratelli d’Italia Chiara La Porta.