Potenti (Lega): “Bonafede premia i detenuti ma si disinteressa degli agenti”

Coronavirus, l'onorevole del Carroccio interviene sul Dl Cura Italia. "La tutela della salute della Polizia giudiziaria sembra essere una questione secondaria e persiste la carenza di mascherine e protezioni"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 marzo 2020 16:24
Potenti (Lega): “Bonafede premia i detenuti ma si disinteressa degli agenti”

“La situazione degli istituti penitenziari dopo la misura “svuota-carceri” inserita nel Decreto "Cura Italia" dal Governo e voluta dal Ministro Bonafede, potrebbe diventare peggiore come non mai. Lo Stato, infatti, ha dimostrato di aver ceduto alla pressione delle rivolte avvenute nei giorni scorsi nei penitenziari. Rivolte che, peraltro, sono doppiamente inqualificabili se si considera che si sono generate approfittando delle difficoltà causate dall'emergenza coronavirus, mentre migliaia di nostri connazionali morivano o si ammalavano ed altre migliaia si trovavano in prima linea a cercare di salvare loro la vita". E' quanto dichiara in una nota l'On. Manfredi Potenti (Lega-Salvini Premier), membro della II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati nonché Segretario della Commissione speciale d’inchiesta Ecomafie.

"Anche a Livorno e Pisa, i carceri vicini al luogo di mia residenza - prosegue Potenti -, il clima appare pesante. Occorre approvare con urgenza un ulteriore provvedimento per alleviare il carico degli operatori del settore che sono allo stremo. La tensione sta infatti salendo perché a causa del Covid-19 risultano bloccate tutte le uscite di detenuti previste da permessi, licenze e lavori all'esterno. Attività e concessioni di cui nella normalità sono destinatarie persone idonee ad essere collocate tutte in detenzione domiciliare provvisoria, dal momento che la loro condotta esterna era già stata sperimentata con successo.

Diversamente, la scelta di detenzione domiciliare operata con il decreto del governo si basa solo sulla circostanza dei mesi di pena, diciotto, ancora da scontare, ancorché' residua della maggior pena. Un criterio del tutto estraneo alla nozione di funzione rieducativa della pena e che mortifica ogni criterio di valutazione già operata dal Magistrato di Sorveglianza, sulla condotta dei detenuti. La misura del decreto, inoltre, prevede l'obbligo di braccialetti elettronici per ottenere i domiciliari sebbene sia nota l'organica indisponibilità materiale di questi dispositivi.

Il provvedimento voluto da Bonafede - conclude l'onorevole leghista - richiederà una spesa esorbitante a carico dello Stato per l'incremento dei braccialetti, tutto questo mentre la tutela della salute della Polizia giudiziaria sembra essere una questione secondaria e persiste la carenza di mascherine e protezioni per consentirgli di svolgere in sicurezza il loro delicato lavoro in una situazione di particolare gravità a causa del rischio di contagio e delle tensioni conseguenti alle rivolte dei giorni scorsi”.

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