Poste: la consegna delle raccomandate in giacenza soltanto la mattina

A Firenze lunghe code, anche di un’ora. Nardi (Uilposte Toscana): "Decisione presa unilateralmente senza coinvolgere i sindacati, inaccettabile"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 aprile 2017 09:08
Poste: la consegna delle raccomandate in giacenza soltanto la mattina

Da lunedì scorso, 10 Aprile, le raccomandate in giacenza non sono più consegnate dagli uffici di recapito, ma dagli uffici postali, con un conseguenze peggioramento del servizio ai cittadini. 

“In questi giorni –spiega Sandro Vigiani, segretario della Slp-Cisl Firenze-Prato- la clientela in molti uffici postali di Firenze e Prato ha dovuto aspettare anche più di un’ora per ritirare la raccomandata. Inoltre con questa nuova procedura le raccomandate potranno essere ritirate due giorni dopo la tentata consegna del portalettere, per cui rispetto alla vecchia procedura si perde un giorno”. “Abbiamo più volte contestato all’azienda che questa riorganizzazione senza un’adeguata formazione del personale avrebbe creato enormi disagi alla clientela e ai lavoratori, che oltretutto potrebbero incorrere in errori e doverne rispondere personalmente.

Purtroppo Poste ha dimostrato nuovamente arroganza e poca sensibilità verso i cittadini avviando la riorganizzazione senza tenere conto dei suggerimenti dei lavoratori. E quanto temevamo si sta regolarmente verificando”. “Stiamo chiedendo all’azienda di risolvere nel più breve tempo possibile questi problemi, inserendo nuove risorse a fronte del nuovo servizio, per poter migliorare il servizio ai cittadini e le condizioni lavorative dei dipendenti.”

“Tutto questo senza un piano preciso per gestire il servizio e soprattutto le ricadute dirette sul personale coinvolto. Insomma, anche stavolta, come spesso accade Poste Italiane attua un processo di riorganizzazione che prevede ricadute per i lavoratori e per il servizio reso ai cittadini, senza un coinvolgimento diretto delle OO.SS e scavalcando ogni minima regola di confronto -interviene anche Renzo Nardi,Segretario Generale Uilposte Toscana- Ad oggi infatti non sappiamo realmente quante unità erano applicate al servizio inesitate in PCL, quale sia il carico di lavoro trasferito agli Uffici Postali che andrà a peggiorare ulteriormente una situazione già precaria e di sofferenza.

Ad oggi addirittura, non abbiamo avuto neanche un'informativa ufficiale su quali siano gli uffici postali coinvolti dalla riorganizzazione e su come si intenda procedere logisticamente a far pervenire gli oggetti inesitati agli Uffici Postali. Non abbiamo avuto nessuna informazione nemmeno su quanti colleghi rimarranno a svolgere la loro mansione in PCL e se c'è una disponibilità aziendale ad effettuare un processo di sportellizzazioni per sopperire il potenziamento del servizio.

A tutto questo aggiungiamo anche il fatto che ad oggi non tutto il personale degli uffici postali è stato adeguatamente formato per gestire un servizio così delicato, con responsabilità dirette per chi l'effettua e senza creare uno spazio adeguato all’interno degli Uffici Postali. Abbiamo inoltre anche serie perplessità sul fatto che questa operazione possa portare un miglioramento del servizio ai cittadini che, di fatto, comporta un ritardo da 24 fino a 48 ore (su Arezzo e Prato dove è già stata attuata la riorganizzazione del recapito a giorni alterni) nella consegna degli oggetti inesitati ai destinatari. Contro un’azienda arrogante e poco incline alla trattativa, la Uilposte Toscana ha deciso di aprire un formale conflitto di lavoro su tutti gli ambiti aziendali regionali per approfondire le ricadute sui lavoratori.

Non è accettabile che non ci sia un confronto serio e puntuale su un tema così delicato che va a toccare la vita dei lavoratori e dei cittadini”.

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