Pistoia: somministrazione di soluzione fisiologica in luogo di vaccino

Attivazione del rischio clinico per 6 persone al San Biagio. Dalla prossima settimana vaccinazione in farmacia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 giugno 2021 21:41
Pistoia: somministrazione di soluzione fisiologica in luogo di vaccino

Pistoia - Nel corso della seduta vaccinale pomeridiana dell’11 giugno presso il centro San Biagio di Pistoia si è verificato un evento di somministrazione di soluzione fisiologica in luogo di vaccino pfizer per sei persone.

Il team vaccinale si è accorto di avere utilizzato una fiala in meno rispetto a quelle che sarebbero state necessarie per vaccinare le persone fino a quel momento registrate nel box, effettuando un periodico controllo di congruenza tra dosi somministrate e farmaci prelevati da frigorifero.

Le persone vaccinate nel turno pomeridiano fino al momento in cui l’evento è stato riscontrato sono 36, 30 delle quali sono state correttamente vaccinate.

L’operatore sanitario ha erroneamente diluito con soluzione fisiologica una delle fiale già utilizzate, priva di principio attivo. L’operazione di diluizione è stata condotta nel rispetto delle norme di sterilità. Le sei persone alle quali è stata somministrata la soluzione fisiologica non corrono alcun rischio, né hanno subito alcun danno dalla somministrazione.

Sarà cura dell’Azienda USL contattare nella giornata di sabato 12 giugno tutti i 36 utenti per avvisarli del fatto che, nel corso della seduta vaccinale, alcune persone abbiano ricevuto soluzione fisiologica e non vaccino. Ancorchè i sei utenti che hanno ricevuto soluzione fisiologica siano identificabili a seguito della ricostruzione degli eventi condotta finora, l’Azienda, decorsi 28 giorni, proporrà la effettuazione di prelievo ematico per controllo dei titoli anticorpali per Covid a tutti i 36 utenti. Il risultato dell’indagine consentirà con certezza di individuare le 6 persone non vaccinate, alle quali sarà offerto nuovo ciclo vaccinale.

L’Azienda USL attiverà il proprio team di Rischio clinico per compiere audit sulla dinamica della seduta e per analizzare eventuali punti deboli in merito alla attuazione della procedura vaccinale.

Sono profondamente dispiaciuto in merito a quanto occorso” – dichiara il Direttore Generale, Paolo Morello Marchese. “Mi preme precisare che nessuno degli utenti rischia danni alla propria salute a seguito di somministrazione di soluzione fisiologica. L’Azienda USL, effettuate le indagini di laboratorio necessarie, si farà tempestivamente carico di eseguire nuovo ciclo vaccinale ai sei cittadini”.

E’ possibile seguire in tempo reale l’andamento della campagna di vaccinazione anti-Covid, avviata in Toscana il 27 dicembre scorso, grazie al portale web regionale, on line dal 7 gennaio 2021.

Dalla prossima settimana anche le farmacie saranno sedi vaccinali

Nella provincia di Arezzo sono circa 60 quelle che hanno aderito sulla base dell’accordo tra Federfarma e Regione Toscana.

“Le farmacie sono ormai presidi polifunzionali del Servizio sanitario – ha detto stamani Roberto Giotti, Presidente provinciale di Federfarma - Associazione provinciale titolari di farmacie private. Non solo distribuiamo tutti i farmaci ma garantiamo i servizi Cup, telemedicina, holter, … Dalla settimana prossima anche la vaccinazione anti Covid. Abbiamo già ordinato i flaconi che giungeranno lunedì e successivamente apriremo le prenotazioni. Il cittadino che ha tra 60 e 79 anni può presentarsi direttamente per fissare l’appuntamento oppure può chiederlo per telefono o per e mail.

Le nostre farmacie sono distribuite capillarmente e possiamo sostenere la campagna vaccinale ovunque ma soprattutto nelle aree più periferiche e distanti quindi dagli hub vaccinali”.“In questo modo – ha commentato Antonio D’Urso, Direttore generale della Ast Tse – si amplia ulteriormente la capacità complessiva del sistema di garantire i vaccini. Ci sono i nostri hub, i medici di medicina generale, gli odontoiatri e, adesso, anche le farmacie. Contiamo di raggiungere anche meglio la fascia di età sulla quale ci stiamo tutti concentrando e cioè quelli tra 60 e 69 anni, contando anche sul fatto che il J&J prevede una sola dose.

Il rapporto con il farmacista è personale e di conoscenza diretta: questo potrà contribuire ad innalzare la percentuale di vaccinati in questa fascia che attualmente oscilla tra il 70 e il 75%”.

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