Firenze – La legge sulla partecipazione (la 46/2013) contiene un caposaldo senza il quale i processi partecipativi verrebbero meno: non si possono accogliere progetti definitivi presentati da cittadini, comitati o associazioni “senza l’assenso dell’Ente coinvolto”.
E' il caso della proposta di percorso partecipativo avanzata dall’Associazione Idra, impegnata nella richiesta di un Laboratorio in relazione al progetto immobiliare di un albergo sopra Boboli. Siccome la Giunta Nardella ha rifiutato di mettere in discussione gli atti amministrativi sinora approvati sulla nuova destinazione d'uso commerciale dell’ex Caserma Vittorio Veneto di Costa San Giorgio, neanche l'Autorità regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione può prescindere dal dettato normativo. La democrazia si blocca.
E se l'associazione dei cittadini manifesta a mezzo stampa la propria delusione? L’Organismo regionale la bacchetta, perché i cittadini non hanno saputo fornire "fondamenta solide" alla propria richiesta. Il tutto a mezzo di un comunicato diffuso dall'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana.
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Anziché dichiararsi delusi dal Niet di Diario Nardella, che fa marameo a cittadini critici, trincerandosi dietro a una legge regionale "debole", i tre componenti dell'Autorità regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione, che dal 2019 sono Bianca Maria Giocoli, Antonio Olmi e Andrea Zanetti, se la prendono con l'associazione proponente. E vergano su carta gli errori dei cittadini ignoranti: “Evidentemente non si è capito la legge” sentenzia il comunicato stampa.
Eppure gli autorevoli e un po' autoritari componenti dell'Autorità avevano provato a “spiegare il funzionamento del processo partecipativo e le modalità di accoglimento dei progetti” a quegli sprovveduti di Idra, in occasione di un incontro il 22 gennaio scorso.
“L'articolo di riferimento (18 commi 2 e 3) non può alimentare dubbi o interpretazioni. Diversamente verrebbe meno l’intero impianto e la sostanza del Processo partecipativo e si spenderebbe inutilmente risorse pubbliche” puntualizza piccata l’Autorità. Come fanno i cittadini a non capire?
L’Organismo precisa anche che il progetto preliminare presentato da Idra era ben fatto tanto sul piano metodologico che dei contenuti, quindi “decisamente accoglibile”. Ma siccome manca l’assenso del Comune di Firenze l'accoglimento della domanda diventa impossibile. “Se l’Associazione ha fatto finta di non capire non può ritenersi, oggi, delusa” è la sentenza inappellabile del giudice, pardon dell’Autorità regionale per la partecipazione.