Parcheggi fiorentini: dodici arresti e bufera in Comune

Operazione "Free Parking - SAS & Co.": oltre alla "banda degli abusivi" risulta coinvolta anche la Sas, partecipata di Palazzo Vecchio. L'inchiesta, coordinata dalla Procura, è stata svolta dal reparto anticrimine della Polizia municipale. Sconcerto delle forze politiche: "Totale mancanza di controllo"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 gennaio 2020 17:23
Parcheggi fiorentini: dodici arresti e bufera in Comune
foto Agenzia Dire

(DIRE) Firenze, 13 gen. - Otto persone in carcere, 4 ai domiciliari e 6 interdizioni dai pubblici uffici. Sono le dimensioni dell'ordinanza emessa dal gip di Firenze al termine dell'indagine svolta dal reparto anticrimine della polizia municipale e coordinata dalla procura sui parcheggi cittadini. Si tratta, si spiega, di "un'associazione a delinquere finalizzata per reati di truffa ed estorsione" per i 10 componenti della "banda dei parcheggiatori abusivi di Firenze". Dall'indagine, tuttavia, risulta coinvolta direttamente Sas (Servizi alla strada), la partecipata di Palazzo Vecchio, per concorso esterno all'associazione in cui sono coinvolti due controllori della sosta. 

Tra i rilievi degli inquirenti, inoltre, risulta anche "assenteismo dal lavoro e abuso di ufficio per 9 controllori" oltre "ai reati di truffa aggravata, induzione a dare o promettere utilità, corruzione elettorale, ricettazione e usura contestati a vario titolo ai soggetti destinatari dell'ordinanza cautelare". L'esecuzione dei provvedimenti cautelari, si spiega in una nota della municipale lanciata dal Comune, "costituisce l'epilogo di un'articolata attività di indagine, nata grazie a numerose segnalazioni effettuate dai cittadini fiorentini".

L'inchiesta "ha svelato l'esistenza di una ben radicata e strutturata compagine criminale, che operava a Firenze da numerosi anni", in special modo nel parcheggio pubblico di piazza Vittorio Veneto (ma con ramificazioni anche in altri parcheggi fiorentini, oltre che, in alcuni casi, a Bologna e a Milano). Spazi dove quotidianamente "taglieggiavano i malcapitati automobilisti" (per la maggior parte turisti, ma anche cittadini fiorentini) "costretti a pagare loro anche 40, 50 euro al giorno per poter parcheggiare le proprie auto, in alcuni casi con la velata minaccia di possibili futuri danneggiamenti, in altri, raggirandoli circa la liceita' di tali pagamenti".

Nel corso delle indagini gli inquirenti "si sono presto resi conto che la banda, per compiere indisturbata le attivita' criminali, si avvaleva del contributo di alcuni controllori della sosta compiacenti, dipendenti della Sas, che favorivano il sodalizio criminale nella loro veste di incaricati di un pubblico servizio". Lo sviluppo delle indagini ha "fatto emergere, inoltre, come quasi tutti i controllori della sosta, dipendenti della Sas, compreso il loro responsabile che fungeva oltre che da copertura anche da istigatore, fossero soliti sospendere fraudolentemente la loro attivita' lavorativa per numerose ore durante la giornata", in alcuni casi addirittura "per intere giornate passate nelle proprie abitazioni, nei centri commerciali o in pranzi di gruppo in vari ristoranti cittadini".

L'operazione, denominata "Free Parking - SAS & Co.", ha visto l'impiego di oltre cento vigili, oltre alla collaborazione delle municipali di Sesto Fiorentino, Prato, Scandicci, Impruneta, Bagno a Ripoli, Lastra a Signa, Pelago.

(Dig/ Dire)

"Sono rammaricato e deluso" ma "in questo momento non ho ancora un quadro chiaro della situazione" che è "complessa", perché "sono state coinvolte varie persone" della Sas, "tutte in modo diverso e non con le stesse responsabilità". Lo spiega alla 'Dire' Cristiano Rebecchi, direttore generale della partecipata del Comune di Firenze coinvolta direttamente sull'inchiesta sui parcheggiatori abusivi, condotta dalla municipale e coordinata dalla procura. Con l'esplosione dell'inchiesta, inoltre, il servizio sulla sosta si "è praticamente interrotto, ed è un problema".

Sono stati stoppati, infatti, "9 controllori della sosta su 13" anche se con diversi capi di imputazione. Quindi- sottolinea - già domani parlandone con il Comune bisognerà capire come proseguire, in che modo: fare insomma un piano di azione per i prossimi mesi".Nell'inchiesta sono finiti coloro che dovevano controllare, come è stato possibile? "Posso dire- risponde- che non si può andare a controllare ogni persona, in ogni momento all'interno della città. Si spera cioè che le persone facciano anche il proprio dovere".

Anche perché "a noi, la parte apicale" della società, "dal numero dei verbali sembrava che lavorassero, che facessero il proprio lavoro. Non avevamo la sensazione che queste persone non producessero e non c'era il sentore che ci potesse essere qualcosa di questo tipo", conclude.(Dig/ Dire)

“In merito, da ciò che si apprenda dagli organi di stampa, l'indagine sembra molto vasta ed i provvedimenti cautelari, anche basata su ipotesi delittuosi, molto rilevante. La cosa che desta maggior sconcerto – sottolineano Ubaldo Bocci (coordinatore centro destra), Federico Bussolin (capogruppo Lega Salvini Firenze), Jacopo Cellai (capogruppo Forza Italia), Roberto De Blasi (capogruppo Movimento 5 Stelle) e Alessandro Draghi (capogruppo Fratelli d'Italia) – è la dimensione, palesemente ampia e alla luce del sole, con cui venivano sistematicamente poste in essere violazioni che sono poi state attenzionate dalla magistratura.

Desta particolare allarme la possibile partecipazione di alcuni incaricati di pubblico servizio facente capo ad una società interamente partecipata dal Comune. Pur sostenendo sempre, come principio cardine di civiltà giuridica, la presunzione d'innocenza risulta particolarmente anomalo come non si sia scoperto prima questo “modus operandi”. Qui non siamo di fronte ad una mela marcia ma, piuttosto, ad un sistema rodato, diffuso, e consolidato nel tempo.

Pur certi, fino a prova contraria, della buona fede dell'amministrazione si palesa una totale mancanza di controllo sulla gestione della partecipata. Appare evidente che, per le dimensioni assunte dai fenomeni citati stia, con tutta evidenzia, emergendo una “culpa in vigilando” e da ultimo, ma non ultimo, si apprende, sempre da fonti di stampa, che tre dei parcheggiatori abusivi, tutti in arresto, sarebbero stati alloggiati all'albergo popolare, a spese del Comune di Firenze. Se questo aspetto fosse confermato – concludono i consiglieri Bocci, Bussolin, Cellai, De Blasi, Draghi – ogni commento sarebbe del tutto superfluo”.

 "Alla luce dei gravissimi fatti oggetto dell'indagine condotta dalla Polizia Municipale e denominata "Free parking, SAS&Co.", chiediamo che il presidente di SAS Stefano Agresti sia ascoltato quanto prima in Commissione controllo". Questa la richiesta formulata oggi a margine del Consiglio comunale dal presidente della commissione consiliare Antonio Montelatici (Lega).

"Siamo garantisti – aggiunge il vicepresidente del Consiglio comunale Emanuele Cocollini (Lega) – e naturalmente i fatti dovranno essere comprovati dalla magistratura –, ma come Istituzione non possiamo non approfondire immediatamente la vicenda, dal momento che coinvolge una partecipata del Comune di Firenze". 

"Una mattina di grande importanza per la città - commenta Dmitrij Palagi, di Sinistra Progetto Comune  , con un’operazione fortemente legata al Comune e alle sue partecipate. Il tutto in un consiglio dove si votano due delibere tecniche in cui si attesta incapacità di governo. La mozione d’ordine delle opposizioni per chiedere di ascoltare la Giunta sugli arresti di stamani è stata respinta. Nel frattempo veniva rilasciato un comunicato stampa. Il massimo della mancanza di rispetto verso il Consiglio. Merita raccontare che oggi si votava un problema trascinatosi dal 1994 per un pezzo di area verde e un adeguamento formale di Toscana Energia che attesta la privatizzazione di un servizio strategico per il nostro territorio.

Anche noi ringraziamo la Polizia municipale per il lavoro che svolge. Vorremmo sapere cosa ha fatto stamani. Non a mezzo stampa, ma in Consiglio comunale, dalla voce del Sindaco o dell'Assessore. Poi tutte le verifiche e le risposte arriveranno, ma intanto oggi si è scelto di mancare di rispetto al Salone dei Duecento".

Finalmente la Procura di Firenze ha sollevato il velo sullo scandaloso fenomeno dei parcheggiatori abusivi, in particolare alle Cascine, una situazione che Fratelli d'Italia aveva più volte denunciato negli anni. Si tratta di una connivenza tra dipendenti pubblici e soggetti fuorilegge, visto che sono coinvolti un funzionario di Sas (Servizi alla Strada spa) della società interamente partecipata dal Comune di Firenze che gestisce il controllo della sosta nei parcheggi pubblici a pagamento, e alcuni ausiliari del traffico.

Accusati di associazione per delinquere, truffa, estorsione. Sono stati perquisiti anche gli uffici della Sas -dichiara il consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi)- Un vero e proprio sistema ai danni dei cittadini onesti che pagano i parcheggi contando che i loro soldi vengano usati per migliorare la propria città. Grazie alle denunce la magistratura ha iniziato ad indagare. Non può esistere la tolleranza nei confronti di chi calpesta le regole, esattamente come non deve esserci tolleranza per chi doveva controllare e ha lasciato invece che gli abusivi si approfittassero di una fetta della città"

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