Oggi la giornata mondiale delle vittime della strada

I dati sugli incidenti stradali. Le porte storiche illuminate di rosso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 Novembre 2025 15:49
Oggi la giornata mondiale delle vittime della strada

La Giornata delle vittime della strada si celebra ogni anno la terza domenica di novembre, su iniziativa delle Nazioni Unite e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questa ricorrenza è nata per ricordare tutte le persone che hanno perso la vita o sono rimaste gravemente ferite in incidenti stradali, per esprimere solidarietà alle loro famiglie e per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di azioni concrete per la prevenzione e la sicurezza stradale. In Italia, la giornata è riconosciuta ufficialmente dalla legge n. 227 del 2017 e rappresenta un momento di riflessione e impegno per ridurre il dramma delle vittime della strada, promuovendo una mobilità più sicura e responsabile.

Doppio appuntamento con le porte illuminate in occasione della Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada che si celebra la terza domenica di novembre. Le porte storiche (eccetto Porta alla Croce in piazza Beccaria interessata dai cantieri) si tingono di rosso. Un gesto simbolico con cui l’Amministrazione comunale vuole sensibilizzare i cittadini sull’importanza della sicurezza stradale e per ricordare che ogni vita è preziosa. L'illuminazione è a cura di Firenze Smart.

Sono numeri in netto peggioramento quelli relativi ai sinistri stradali nel paragone fra il 2023 e il 2024 in provincia di Prato. A rendere ufficiali i dati è l'Automobile Club Prato in occasione della Giornata Mondiale delle Vittime della strada. In aumento c'è ogni voce della tabella: crescono gli incidenti, ci sono stati più decessi in strada e lo stesso vale per i feriti. Entrando nel dettaglio, si passa dai 927 incidenti del 2023 ai 998 sinistri del 2024. Il numero dei morti passa da 4 a 10, quello dei feriti sale da 1.091 a 1.152.

A fare la parte del leone è chiaramente il Comune di Prato con 833 incidenti (in crescita rispetto ai 775 del 2023). Aumentano anche i morti 8 contro i 4 dell'anno precedente, e i feriti che salgono da 897 a 962.I dati di Prato sono da considerare ancora più negativi, perché in netta controtendenza rispetto alla media regionale. In Toscana infatti nel paragone 2023/2024, i feriti sono calati da 19.099 a 15.174 e i decessi da 202 a 188. Stabili gli incidenti che aumentano leggermente da 14.933 a 15.174.In attesa dei dati 2025 sulla provincia di Prato e sulla Toscana, intanto Aci e Istat hanno diffuso le tendenze nazionali sui sinistri stradali nel primo semestre dell'anno.

In Italia si è registrata una diminuzione degli incidenti stradali con lesioni a persone, dei feriti e, soprattutto, delle vittime entro il trentesimo giorno dallo scontro. Tra gennaio e giugno 2025in Italia si sono verificati 82.344 incidenti con lesioni a persone (-1,3% rispetto allo stesso periodo del 2024), con 111.090 feriti (-1,2%) e 1.310 decessi (-6,8%). In media, ogni giorno si sono contati 455 incidenti, 614 feriti e oltre 7 vittime, pari a quasi 19 incidenti e quasi 26 feriti ogni ora, una vittima ogni tre ore e mezza.“Non ci stancheremo di ripetere che quasi tutti questi morti, feriti e danni, con le loro conseguenze di impatto sulle persone ma anche sul sistema socioeconomico, dipendono per la quasi totalità dal comportamento delle persone – sottolinea il presidente di Aci Prato, Federico Mazzoni -.

Parliamo dei conducenti di ogni categoria, ma anche dei ciclisti e dei pedoni, i cui comportamenti non sono esenti da difetti e trasgressioni. Questi numeri si possono praticamente azzerare oggi stesso se ciascuno di noi si comporta responsabilmente quando è per strada, che guidi, cammini o pedali. Non servono investimenti o leggi o chissà che altro, solo buonsenso e civiltà. Ciò non toglie che si debba investire per la manutenzione e per migliorare il livello di sicurezza della viabilità, sempre più inadeguato a veicoli con caratteristiche spinte, utenti dalle esperienze e capacità eterogenee, una popolazione che invecchia e la tecnologia che da una parte aiuta nelle dotazioni di sicurezza, ma dall'altra costituisce il principale elemento di distrazione e di pericolo”.A proposito di sensibilizzazione sui comportamenti alla guida, anche Aci Prato ha promosso la campagna nazionale con lo slogan 'Non chiamarlo incidente.

E’ una tua scelta'. L'idea è quella di ribadire il concetto che gli incidenti stradali non sono soltanto una fatalità. Spesso, dietro un sinistro, ci sono comportamenti errati che possono coinvolgere tutti gli utenti della mobilità: automobilisti, motociclisti, pedoni e ciclisti. L’iniziativa si declina attraverso immagini di forte impatto. L'intento è di sottolineare la necessità di un cambio di paradigma anche linguistico nell’affrontare il problema della sinistrosità stradale, sottolineando con maggiore forza e chiarezza come siano i comportamenti pericolosi di ciascuno - a prescindere dal mezzo che utilizza - a creare spesso le condizioni che originano gli incidenti.“Norme, regolamenti e prescrizioni diventano inutili se aggirate o non rispettate: alla base c'è sempre la scelta del singolo, nel bene e nel male – aggiunge il direttore di Aci Prato, Claudio Bigiarini -.

Se programmare un'opera pubblica richiede tempo e denaro, decidere di preservare la salute propria ed altrui è un'opzione rapida e senza costi aggiuntivi. Mi capita spesso di parlarne ai ragazzi delle scuole, durante gli incontri per l'educazione stradale: dopo aver appreso nozioni, regole e rischi, saranno loro ad essere sempre artefici del proprio destino. Perché abbiamo sempre la possibilità di scegliere di non rischiare”.

In occasione di questa giornata, la Commissione per lo Sviluppo Sostenibile dell’Università di Pisa richiama l’attenzione sulla sicurezza stradale, soprattutto in ambito urbano, dove il problema resta drammaticamente attuale. Nel 2024, in Italia, si sono registrati oltre 173.000 incidenti stradali con lesioni, che hanno causato più di 3.000 morti e quasi 234.000 feriti. Il 73% degli incidenti avviene sulle strade urbane, dove la velocità eccessiva e la distrazione, insieme al mancato rispetto delle regole, rappresentano le principali cause di sinistri. Il costo sociale di questa emergenza è enorme: oltre 18 miliardi di euro l’anno tra spese sanitarie, danni materiali e perdita di produttività.

Anche Pisa non è immune da questa realtà. Secondo i dati della Polizia Municipale, nel 2024 si sono verificati 1.081 incidenti stradali, di cui 5 mortali e 522 con feriti. Nel 2023, nella provincia di Pisa, si sono contati 1.556 sinistri, con 28 morti e oltre 2.000 feriti, e circa un terzo di questi incidenti è avvenuto proprio nel comune di Pisa. Dati che non possiamo ignorare.

Esistono soluzioni? “Sì, e funzionano.” – afferma il professor Marco Avvenuti, referente per la mobilità sostenibile nella Commissione -- “Le zone 30 rappresentano un intervento urbano mirato alla riduzione degli incidenti stradali e al miglioramento della qualità della vita nelle aree urbane. Studi condotti in oltre 40 città europee hanno evidenziato una diminuzione del 23% degli incidenti stradali, del 37% dei decessi e del 38% dei feriti a seguito dell'implementazione delle zone 30.

A Bologna, l'introduzione di Città 30 ha comportato una riduzione significativa delle vittime della strada e l’azzeramento dei decessi tra i pedoni. L’abbassamento della velocità contribuisce non solo a rendere il traffico più sicuro e scorrevole senza incidere negativamente sulla mobilità, ma favorisce anche l’adozione di modalità di trasporto attive e sostenibili, come gli spostamenti in bicicletta e a piedi, con effetti positivi sulla riduzione dell'inquinamento atmosferico e acustico.

Secondo ricerche svolte a Berlino, la diminuzione della velocità da 50 a 30 km/h comporta una riduzione del 40% delle emissioni di ossidi di azoto e del 10% delle polveri sottili, oltre a dimezzare il livello di rumore prodotto dal traffico, con benefici sulla salute pubblica e sul benessere dei residenti. Dal punto di vista economico, strade più sicure e vivibili incentivano la frequentazione degli spazi urbani e stimolano il commercio locale. Numerose città europee hanno registrato un incremento del valore immobiliare nelle aree interessate dalla conversione a "Città 30", grazie alla maggiore attrattività e qualità urbana.”

“La Commissione per lo Sviluppo Sostenibile” – secondo quanto affermato dalla professoressa Elisa Giuliani, prorettrice per la Sostenibilità e l’Agenda 2030, “propone di avviare una sperimentazione di Zona 30 sui Lungarni di Pisa, come primo passo di un percorso più ampio che potrebbe coinvolgere progressivamente altri quartieri della città. I Lungarni rappresentano uno degli spazi urbani più iconici e frequentati di Pisa, attraversati ogni giorno da migliaia di persone, tra residenti, studenti, lavoratori e turisti. Qui la convivenza tra diverse modalità di trasporto – auto, biciclette, pedoni – è particolarmente delicata e la sicurezza stradale dovrebbe essere una priorità assoluta. Ridurre la velocità massima a 30 km/h permetterebbe di diminuire drasticamente il rischio di incidenti, rendendo i Lungarni più sicuri e accoglienti per tutti.”

La proposta prevede un approccio integrato, che non si limiti all’installazione di nuovi cartelli, ma includa interventi di moderazione fisica del traffico (come attraversamenti rialzati, restringimenti ottici, arredi urbani), una segnaletica chiara e ben visibile, e soprattutto una campagna di comunicazione efficace e partecipata. È fondamentale coinvolgere la cittadinanza, i commercianti e le associazioni locali, ascoltando esigenze e suggerimenti, per costruire insieme un progetto condiviso e sostenibile.

La sperimentazione dovrebbe essere accompagnata da un attento monitoraggio dei risultati, sia in termini di incidentalità che di percezione della sicurezza e della qualità della vita. Se i risultati saranno positivi, la zona 30 potrà essere estesa ad altre aree della città, in particolare nei pressi di scuole, parchi, piazze e zone residenziali, seguendo l’esempio delle principali città europee che hanno già intrapreso con successo questo percorso. L’obiettivo è rendere Pisa una città più sicura, vivibile e moderna, dove la mobilità sostenibile e la qualità dello spazio pubblico siano al centro delle politiche urbane.

“L’Università di Pisa” – continua la professoressa Giuliani – “si rende disponibile a collaborare con l’Amministrazione comunale e con tutti i soggetti interessati, mettendo a disposizione le proprie competenze e la capacità di progettazione partecipata. Solo attraverso un lavoro di squadra sarà possibile realizzare una trasformazione urbana efficace e duratura, capace di portare benefici concreti a tutta la comunità.”

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