“Come Regione intendiamo proseguire sull’azione tesa ad incentivare la residenzialità in montagna. Per questo, a partire da quanto già fatto nel 2024, abbiamo approvato una proposta di delibera che prevede un nuovo bando per favorire l’acquisto di case e la residenza nei territori montani. Siamo soddisfatti perché questa misura consente di attuare effettive politiche di contrasto allo spopolamento”.
Lo affermano, in modo congiunto, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e l’assessore regionale alle Politiche per la montagna e alla Toscana diffusa, Stefania Saccardi, commentando la proposta di delibera approvata dalla Giunta regionale che dà il via libera al secondo bando, dopo quello dello scorso anno, sulla residenzialità in montagna favorendo l’acquisto e la successiva residenza nei territori montani, che per l’anno 2025 prevede anche una linea relativa ai territori della Toscana diffusa.
In sintesi la Regione Toscana, attraverso l’approvazione di un’apposita delibera, rinnova l’azione, già sperimentata, tesa ad incentivare la residenzialità in montagna nell’ambito delle politiche di contrasto allo spopolamento dei territori. Il bando ha una dotazione finanziaria di 3 milioni 250 mila euro, di cui 2 milioni 500 mila riservati ai Comuni interamente montani con meno di 10 mila abitanti, in virtù del fatto che trattasi di risorse relative al Fondo ministeriale per lo sviluppo delle montagne italiane.
Nei prossimi giorni sarà pubblicato il bando. Inoltre, con la medesima proposta di delibera, sarà affidata all’Artea la gestione della liquidazione dei contributi assegnati, dei successivi ulteriori controlli, nonché il recupero delle somme a seguito di eventuali revoche, sulla base di un apposito disciplinare.
L’entità massima del contributo sarà pari a 10 mila euro e non potrà in ogni caso essere superiore al 50 per cento del totale delle spese sostenute per i costi connessi all’acquisto dell’immobile e alle relative pertinenze.
Le Green Community proseguono l'azione per affrontare crisi demografica e crisi climatica. La lettura dell'avanzamento delle Strategie sui territori, effettuata da Uncem nel quadro del Progetto Italiae, viene raccontata sul nuovo numero di "Comunità Montagna", rivista che viene diffusa domani, a Ferragosto. È il terzo numero speciale sulle Green Community. Dalla Comunità montana Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera, alle cinque Unioni montane canavesane che lavorano insieme, fino all'Abruzzo con l'area del Parco regionale Sirente Velino che cresce essendo stata tra i "piloti" della Strategia, maggio 2021, prima del bando del PNRR che ha finanziato 35 Green Community italiane.Il lavoro prosegue e Uncem lo racconta.
Comunità Montagna in tre numeri, 120 pagine, ha descritto opportunità e sinergie. Come quelle tra le Università italiane - una trentina quelle che si occupano di montagna e aree interne - descritte anche nel Rapporto Montagne Italia 2025. Dentro alle Green Community, al lavoro con i fondi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, ci sono decine di progetti. Tra questi quelli sulle Comunità Energetiche Rinnovabili, che Uncem segue con l'efficace impegno del GSE, con il Ministero dell'Ambiente e Renael. Un percorso virtuoso per dare energia ai territori, dando pieno valore ai servizi ecosistemici-ambientali.
Tema centrale, il legame delle aree montane dove si lavora su Strategie di Green Community con le aree urbane. Le Città del fondovalle, i Capoluoghi di provincia in particolare, non possono voltarsi dall'altra parti. Da soli non ci salviamo. Manco loro. E dunque, Comunità Montagna traccia nuove piste di lavoro congiunto, Città e Montagne, aree urbane e rurali. Insieme. Per nuovi scenari.