Nuovi casi Covid in Toscana: 191, tasso in aumento

Il 22 giugno, sulle prime diagnosi, era 0,5%, oggi è 9.5%. Vaccini oltre 3 milioni e mezzo. Green Pass, sale la polemica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 luglio 2021 10:42
Nuovi casi Covid in Toscana: 191, tasso in aumento

I nuovi casi registrati in Toscana sono 191 su 4.217 test di cui 3.357 tamponi molecolari e 860 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 4,53% (9,5% sulle prime diagnosi). 

I vaccini attualmente somministrati, invece, sono 3.598.976.

Le anticipazioni sul bollettino sono del presidente toscano, Eugenio Giani.

L'andamento del tasso è in aumento? Pare di sì. Prendendo cinque giorni dei precedenti, il 15 luglio, quattro giorni fa, era del 3,4%, il 13 luglio dell'1,6%, il 2 luglio dell'1,4%, il 28 giugno dello 0,73%, il 22 giugno dello 0,5%.

Intanto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sulla situazione covid. “Dal punto di vista dei nuovi contagi stiamo vedendo un incremento abbastanza sostenuto, in linea con quanto avvenuto prima in altri Paesi europei –ha affermato Cartabellotta-. E’ ragionevolmente certo che questi numeri aumenteranno nelle prossime settimane, perché la variante Delta è più contagiosa di quella Alfa e sappiamo che entro fine agosto diventerà prevalente. Non avremo però un grande impatto sugli ospedali perché abbiamo una rilevante quota di popolazione vaccinata. Ovvio però che l’impatto della malattia sugli ospedali sarà inversamente proporzionale alla quota di over 60 vaccinati, ce ne sono oltre 2 milioni non vaccinati. Ma attenzione anche gli over 50, perché nell’ultimo mese le ospedalizzazioni riguardano in maniera importante anche quella fascia d’età”.

Sui vaccini. “In questo momento i vaccini li stiamo utilizzando quasi esclusivamente per le seconde dosi e il numero di persone che possono fare le seconde dosi è basso. Quindi per la quantità di vaccini che stiamo ricevendo possiamo prevalentemente completare le seconde dosi. Al momento facciamo meno di 100mila prime dosi al giorno. Sulle forniture del terzo trimestre abbiamo una situazione un po’ anomala, in teoria dovremmo ricevere oltre 94 milioni di dosi, però vanno tolte le 6 milioni di Curevac non autorizzato e 26 milioni di Astrazeneca e 15 milioni di J&J che noi non stiamo utilizzando. E’ verosimile che questi vaccini in Italia non arrivino mai, quindi ne avremo circa 45 milioni di dosi di Pfizer e Moderna. Rispetto ai numeri iniziali quindi avremo un numero quasi dimezzato”.

Sul Green pass. “La nostra posizione ufficiale è che va preso in considerazione per i grandi eventi: stadi, concerti, ecc… Diventa sempre più difficile il suo utilizzo per assembramenti più piccoli perché non abbiamo un’equità di accesso al vaccino. Ci sono vari aspetti di tipo giuridico e sociale da considerare. Però è una strada da prendere in considerazione perché in una campagna vaccinale di massa si può fare la prenotazione volontaria, la chiamata attiva, la spinta gentile ovvero il Green pass e poi l’ultima strategia è rappresentata dall’obbligo. In questo momento la strategia del Green pass è una di quelle che si possono prendere in considerazione, verosimilmente non per tutte le applicazioni perché se uno deve esibire il pass per andare al bar e al ristorante è doveroso che siano vaccinati coloro che in quei locali ci lavorano”.

Tutto questo mentre cresce la polemica sul Green Pass.

"GREEN PASS = SEGREGAZIONE SANITARIA” questo il testo degli striscioni affissi in decine di città italiane da CasaPound Italia per protestare contro il green pass. A Firenze lo striscione è stato esposto davanti alla sede della Regione Toscana a Novoli. "In assenza di un obbligo vaccinale è inconcepibile mettere queste limitazioni: è una follia degna del peggior scenario orwelliano. - afferma un portavoce di CasaPound- Ci troviamo di fronte a un Governo che, invece di investire nella sanità pubblica, minata da anni di tagli, preferisce chiudere in casa i cittadini che legittimamente possono decidere di non vaccinarsi o che non possono farlo.

Non è accettabile e non siamo disposti a far passare una normativa del genere. Ci auguriamo che l'opposizione in parlamento alzi le barricate o lo faremo noi nelle piazze, creando luoghi di aggregazione alternativi. Non siamo disposti a veder limitata la libertà dei cittadini. Non si tratta di essere pro-vax o no-vax, la logica degli opposti estremismi non ci appartiene. Si tratta di buon senso, cosa che questo Governo dimostra ogni giorno di più di non avere. Il Green Pass non deve passare".

Sempre a proposito di Green Pass, la presidente della Commissione Sanità del Senato Anna Maria Parente (Iv) è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul green pass. “Ho fatto un’audizione con i responsabili delle discoteche, può darsi che riaprano con il 50% della capienza all’aperto e con green pass –ha affermato Parente., A mio avviso va utilizzato anche per treni a lunga percorrenza e concerti. Il green pass serve anche a convincere le persone a farsi il vaccino. A luglio-agosto ci saranno molte dosi e chi vuole si potrà vaccinare. Purtroppo c’è una differenza tra Regioni, alcune sono più avanti e altre più indietro nella vaccinazione dei giovani.

Sarebbe raccomandabile non andare in vacanza prima del completamento del ciclo vaccinale. Vedo persone che stanno tornando dalle vacanze e sono positive. L’assessore alla salute del Lazio ha lanciato un allarme: sembra che molti ragazzi, siccome ci sono le vacanze, siano restii ad avvertire le Asl per il tracciamento, oggi più che mai è il momento di collaborare per tenere sotto controllo i focolai. Dobbiamo accelerare le vaccinazioni, coprire gli over 60 non ancora vaccinati perché loro rischiano tantissimo con il covid”.

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