No alla guerra: i sindaci dell'area metropolitana scendono in piazza

Dopo l'invasione del Donbass come trovare spazio per una trattativa? Nel video Giani e Bonafé alla manifestazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2022 21:39
Video di Fabio Vanzi

Firenze, 24 febbraio 2022- Questa sera presidio in piazza della Resistenza a Scandicci, un'iniziativa voluta da sindaci toscani e Regione per un appello a fermare la tragedia che si sta consumando in queste ore alle porte dell'Europa. Proprio mentre il Presidente Mattarella ha convocato il Consiglio supremo di Difesa, le istituzioni toscane lanciano un appello.

"Si cerchi una soluzione diplomatica e si lavori per la pace. Si escludano soluzioni militari". A dirlo il Vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Stefano Scaramelli, che aggiunge: "Sono settimane che invoco la pace. L'attacco notturno all'Ucraina rischia di riportare la guerra in Europa, è devastante. Continuo a sperare che l'operazione militare a cui stiamo assistendo in queste ore si fermi, che torni la ragione e che l'Occidente sia all'altezza di gestire nel miglior modo possibile questa situazione. L'Europa sia unita, serve una politica estera unica".

Presente anche il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni: "Devono essere intraprese tutte le azioni per scongiurare una guerra inaccettabile - sottolinea Matteo Biffoni - . Quello che sta accadendo alle porte dell'Europa è un passo indietro di 70 anni che non possiamo accettare. Costruire un'Europa di pace richiede l'attenzione costante di tutti e i sindaci toscani ribadiscono la loro contrarietà alla guerra e la necessità di sostegno unanime alle scelte che saranno fatte dal Governo italiano".

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“Lo spazio per una trattativa può essere ancora individuato se la volontà di cercarlo è ferma – commenta Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana – La guerra non è mai una risposta, in primis per il costo di vite che impone di pagare. Rispetto a questo, il costo economico è secondario, ma sarà salatissimo e in grado di influenzare negativamente l’economia globale”.

“Ribadendo fortemente che CNA chiede che si tenti l’impossibile per trovare una soluzione pacifica alla crisi, se il conflitto dovesse proseguire e allargarsi oltre il Donbass le ripercussioni economiche per il nostro sistema economico saranno pesantissime: caro energia, difficoltà nel reperimento di materie prime oltre che loro rincaro, calo dei flussi turistici, aumento dei costi di trasporto, riduzione dell’export” aggiunge Simone Balducci, presidente di CNA Scandicci che questa sera rappresenterà l’associazione al presidio di piazza Resistenza.

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