'Neoprimitivo negare a Gentile l'intitolazione di un luogo pubblico'

Il ministro Giuli prende una posizione nettissima scatenando la reazione della sinistra

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 Aprile 2025 17:49
'Neoprimitivo negare a Gentile l'intitolazione di un luogo pubblico'

"Che a Giovanni Gentile venga intestato un luogo pubblico nella città di Firenze – dove il filosofo è stato ucciso dai Gap proprio il 15 aprile, del 1944 – è un fatto di pura laicità politica e culturale. Gentile eccede le ideologie ed è il momento di riconoscere che la sua statura è quella di un classico".  Lo dichiara in una nota il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, dopo la proposta di Alessandro Draghi (consigliere comunale di Fratelli d'Italia).

"Gli istituti da lui fondati - prosegue Giuli - costituiscono un patrimonio culturale universalmente riconosciuto: l’Enciclopedia italiana, di cui quest’anno si è festeggiato il centenario, l’Istituto di Studi Germanici, di cui fu primo presidente nel 1932, l'Istituto Italiano di Studi per il Medio ed Estremo Oriente e poi la riforma scolastica del 1923, la quale, con i necessari aggiornamenti, ha retto il sistema educativo italiano fino ad oggi.

La filosofia gentiliana inoltre è stato uno spazio pensante e originale dell’hegelismo, rielaborata da filosofi liberalsocialisti e marxisti che hanno riconosciuto il debito teorico con il padre dell'Attualismo. Una filosofia che Emanuele Severino ebbe a definire ‘tra le forme più potenti del pensiero del nostro tempo’. Giovanni Gentile è stato un classico della cultura europea e uno straordinario organizzatore culturale da cui tutti, a destra e sinistra, hanno attinto. Il suo ruolo politico è naturalmente motivo di discussione e controversie, ed è giusto che sia così, ma solo chi è accecato dal furore ideologico può negare a Gentile di aver svolto lo scomodo ruolo, nelle tragiche condizioni possibili dell’epoca, di mediazione e moderazione, battendosi per la riconciliazione nazionale nel mezzo di una guerra civile.

Così attirandosi odio e incomprensione da ogni parte. Negare oggi a Giovanni Gentile l’intitolazione di un luogo pubblico è dunque un atto neoprimitivo, significa rifiutarsi di storicizzare, vuol dire negare la cultura e sottometterla all’ideologia”, conclude il ministro.

Parole che scatenano una reazione a sinistra. Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune:"Il Ministro della Cultura ha già messo le mani su Gramsci. Era prevedibile che allargasse la sua ingerenza intervenendo sul Comune di Firenze, di sponda con il Consigliere Draghi, rilanciandone la proposta di un luogo toponomastico intitolato a Giovanni Gentile, dove è stato ucciso.Lo abbiamo scritto anche ieri e lo ribadiamo: la proposta è parte di una strategia complessiva, eversiva.

Lavora sull’immaginario e sulla memoria per sdoganare un pezzo di storia incompatibile con la Costituzione italiana.Parlare di “controversie” di fronte a un protagonista della vita fascista e nazifascista è un affronto, soprattutto in prossimità del 25 aprile. La nostra mozione è stata protocollata e confidiamo che possa essere discussa già la prossima settimana. Stiamo andando oltre qualsiasi limite.Invitiamo il Ministro Giuli a un dibattito pubblico su Croce, Gentile, Gobetti e Gramsci, lo organizziamo volentieri dentro Palazzo Vecchio, se vorrà accettare.

Almeno ammetterà di avere posizioni politiche che scuotono nel profondo la nostra Repubblica e finalmente potremo chiarire che quella fiamma tricolore di Fratelli d’Italia copre anche chi rimpiange i franchi tiratori, invece di stare dalla parte di chi ha conquistato la medaglia d’oro della Resistenza", conclude Palagi.

Approfondimenti

“Al Ministro Giuli dico che non c’è nessun furore ideologico nel definire Giovanni Gentile per quello che è stato: un fascista. E fascista granitico e mai pentito lo fu fino all’ultimo dei suoi giorni, aderendo alla Repubblica di Salò e quando, il 19 marzo 1944, pochi giorni prima della sua morte, elogiò pubblicamente Hitler” è il commento di Vincenzo Pizzolo consigliere comunale di AVS Ecolò e Vice Presidente del Consiglio Comunale.

“Le dichiarazioni del Ministro Giuli sono di una gravità inaudita, specie dato il dicastero che egli ricopre, il quale richiede una responsabilità ulteriore nell’evidenziare la storia per quella che è stata senza effettuare pericolosi tentativi di revisionismo storico che, a 10 giorni dall’ 80esimo anniversario della Liberazione del nostro Paese, suonano come una grave e pessima provocazione. Il Ministro Giuli si ricordi – prosegue Pizzolo – che ha giurato sulla Costituzione della Repubblica Italiana, Carta fondamentale, chiaramente antifascista, nata dalle forze politiche che presero parte alla resistenza e che liberarono il nostro Paese dall’oppressione del nazifascismo del quale Giovanni Gentile fu un massimo esponente”.

“Al ministro Giuli – conclude Pizzolo - ribadisco quanto ho detto al Vice Presidente Draghi: Firenze non avrà mai un luogo toponomastico intitolato a Giovanni Gentile o altri esponenti che si resero protagonisti delle nefandezze del Regime fascista”.

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